in

I capolavori del cinema: Il cacciatore

1978Micheal Cimino; con Robert De Niro, John Savage, Meryl Streep, Christopher Walken, George Dzundza, John Cazale.

Uno dei più celebri film di guerra, capace di intersecare le atrocità del conflitto bellico in Vietnam e scene comuni di vita quotidiana, in un deciso contrasto dal forte impatto emotivo. Una storia appassionata di amicizia, sentimento, ma allo stesso tempo di odio, di follia omicida, in una profonda analisi degli effetti post-traumatici della guerra.

Tre giovani di origine ucraina, operai di un’acciaieria, partono per il Vietnam dopo aver festeggiato il matrimonio di uno di loro. Catturati dai Vietcong, subiscono la tortura della roulette russa. Si alternano tempi dilatati a scorci fulminei e due metafore diventano perni imprescindibili di tutto il film: la caccia al cervo (un solo colpo) e la roulette russa, elementi che incrementano e fortificano quel sottile e complesso labirinto oscuro qual è l’animo umano.

La realizzazione di tale pellicola fu decisamente travagliata: piogge torrenziali, colpi di stato e diversi incidenti sul set durante le riprese. Tutto ciò ha intriso di realismo il film, dalla scena degli schiaffi della prima roulette russa alle grida di De Niro e Savage rivolte verso i piloti dell’elicottero, nella scena del salvataggio; dalla dieta a base di banane e riso di Christopher Walken all’improvvisazione di Meryl Streep. Lo stesso De Niro dichiarò che tra tutti i film da lui interpretati, Il cacciatore fu quello che più lo spossò fisicamente e lo esaurì emotivamente.

Fu l’ultimo film per l’attore John Cazale, malato di tumore alle ossa che comunque non rinunciò a terminare le riprese del film, pur non vedendone mai l’uscita. Assai breve fu la sua carriera cinematografica, ma comunque di tutto rispetto: iniziò con Il Padrino, nel 1972, di Francis Ford Coppola, per poi continuare a lavorare col grande regista in La conversazione, del 1974, e ancora in Il Padrino – Parte II, dello stesso anno; recitò l’anno successivo in Quel pomeriggio di un giorno da cani al fianco di uno dei più grandi attori della recente storia hollywoodiana, nonché suo grande amico: Al Pacino. Si spense dunque a quarantatré anni John Cazale, lasciando la compagna Meryl Streep e lasciando un vuoto nel mondo del cinema, al quale avrebbe potuto ancora dare molto.

Il cast eccezionale e la forza delle immagini rendono questo film un cult del cinema, a tal punto che, nel 1996, è stato scelto per la conservazione nel National Film Registry della Biblioteca del Congresso degli Stati Uniti.

Vincitore di ben cinque Premi Oscar (Miglior film, Migliore regia, Miglior attore non protagonista a Christopher Walken, Miglior montaggio, miglior sonoro) e di un Golden Globe alla Migliore regia, il film Il cacciatore è la perfetta interpretazione della fragilità dell’essere umano, sia fisica che emotiva: l’odio, la violenza, la sofferenza e la solitudine fomentano la follia, destabilizzando l’equilibrio interiore di un individuo, irrimediabilmente perso nei più profondi meandri del proprio animo.

What do you think?

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

GIPHY App Key not set. Please check settings

Italia, Giaccherini evita la beffa. Con la Nigeria è 2-2

Polpette ai funghi e zucchine