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Come difendersi dalle società di recupero crediti

Viste le quotidiane richieste di aiuto che pervengo all’associazione per ottenere consigli su come limitare le azioni minacciose, e quasi persecutorie, della stragrande maggioranza delle società di recupero crediti, eccovi un utile vademecum.
Innanzitutto, diffidate da espressioni di esordio del tipo “chiamo dal tribunale di Vattelapesca” o ancora “qui studio legale dell’Avv. Antonio Latrippa” ecc.
Ricordate alcuni passaggi basilari previsti dal Codice Deontologico dell’UNIREC ¹ che è l’associazione di categoria raggruppante la maggior parte delle società di recupero crediti:

  • non possono contattarvi sul luogo di lavoro;
  • non possono contattare i vicini di casa per raccogliere informazioni;
  • non possono entrare in contatto con persone estranee al debito anche se fanno parte del nucleo familiare;
  • non possono (NON DEVONO) entrare in casa;
  • non possono minacciare né estorcere pagamenti mediante invio e/o consegna di cambiali, assegni ecc.

Se, come da cattiva abitudine ormai consolidata, inviano corrispondenza di sollecito presso la sede di lavoro, creandovi un notevole imbarazzo, inviate tramite raccomandata a/r alla loro sede legale una diffida con cui intimate loro di smettere con tali comportamenti e che in caso contrario andrete a sporgere formale denuncia/querela all’autorità giudiziaria.
Ricordate che i recuperatori stragiudiziali sono semplicemente dei privati cittadini, senza alcuna qualifica di pubblico ufficialestatus giuridico; fanno solo gli esattori per conto di società private e NON SONO UFFICIALI GIUDIZIARI! Quindi non siete obbligati a farli entrare in casa e se qualcuno di loro dovesse insistere diventando aggressivo e maleducato, non esitate a chiamare i Carabinieri perché vi sta molestando e minacciando.
Evitate di dare troppe spiegazioni per telefono, soprattutto sulle vostre condizioni economiche e sul vostro lavoro (potrebbero sfruttarlo a loro vantaggio), non giustificatevi, non scusatevi e non cadete in provocazione né minacce. Se necessario, chiudete anche il telefono!
E se mi arriva la tanto temuta “carta dal tribunale”? Recatevi dal vostro avvocato di fiducia o presso un’associazione a tutela dei consumatori e, innanzitutto, accertatevi che sia effettivamente un atto giudiziario; in secondo luogo, ricordate che il Codice del Consumo vi offre delle tutele particolari, per cui nulla è perduto! Infatti, spesso, l’atto di citazione è solo un sollecito “più minaccioso” che serve ad intimorivi.
Abbiate rispetto per voi stessi e ricordate che la vostra debolezza è la loro forza.
Avv. Dario De Noia
Codici-Centro per i Diritti del Cittadino
¹ Il codice deontologico è consultabile su questo sito:
http://www.forum-unirec-consumatori.it/public/my_files/FORUM_guida_del_consumatore.pdf

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Written by Yepper

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