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DAY 13: BARI-TRAPANI 2-1. TRE PUNTI FONDAMENTALI. MA TENIAMO I PIEDI PER TERRA

Buona la prima. Il nuovo Bari di Davide Nicola vince e convince contro un Trapani inconsistente e porta a casa tre punti di capitale importanza.
Diciamocelo. Era ora!. Una squadra tutto cuore e grinta, che lasciasse poco spazio agli avversari e che macinasse gioco per 90′. In parte, siamo stati accontati. 70′ di buon gioco e la fame di chi voleva fare la voce grossa. Poi la sofferenza, solita ed ingiustificata, del finale. Ma l’importante è aver ritrovato il bottino pieno ed uno spirito di squadra, latitante da tanto, troppo tempo. Da lavorare c’è e parecchio, ma i margini di miglioramento, visto il nuovo Bari, ci sono e sono ampi.
3-4-1-2 E RIVOLUZIONE FU?. Squadra che non vince, si cambia. Non si stravolge. E fu così che arrivò la difesa a 3. Ligi, Contini e Camporese, coadiuvati in fase di non possesso dagli esterni Defendi e Sabelli (strepitoso oggi). Centrocampo a 4. Donati interditore e costruttore di gioco, Romizi a fare tanta legna ed annullare le (sporadiche) sortite avversarie. Defendi e Sabelli sugli esterni (eccellenti entrambi). Sciaudone (uomo-chiave) tra le linee avversarie “alla Perrotta”, ai tempi di Roma. Caputo e Galano di punta (si sono cercati poco).
LA CRONACA. Pronti-via ed è subito un gran bel vedere. Squadra corta (racchiusa in venti metri) e Sciaudone in palla. Sua la prima, clamorosa, palla da gol. Peccato che il buon Daniele spari addosso a Gomis da due passi. Pazienza, riproviamoci. Siluro di Romizi dalla distanza,  Gomis in angolo. Ma il Bari c’è ed hai la sensazione che “il bambino stia per nascere” (il gol stia arrivando). Detto, fatto. Sciaudone imbecca Galano, mandando in tilt Terlizzi e compagni. Christian si invola in una “fuga per la vittoria” e trafigge i siciliani con un preciso diagonale. 1-0, ma non fermiamoci ora. Eccetto il brivido regalato dalla coppia Donnarumma- Contini, del Trapani non si hanno notizie. Nadarevic la vede poco con Defendi alle calcagna, Mancosu chiuso nella morsa di Ligi e Contini, Feola manca di personalità e per il Trapani è notte fonda. Riprendiamo a martellare, costruiamo tanto bel gioco, ma ci manca il killer instict. E’ così si arriva all’intervallo, con la consapevolezza di aver fatto tanto, ma non tutto per ipotecare la pratica Trapani.
Ad inizio ripresa, siamo ordinati in fase di costruzione, ma cominciamo a dare segnali preoccupanti. Prima Contini, poi Donati ed in successione Ligi e Defendi cominciano a buttar via palloni senza un perchè. Ma il Bari di oggi corre e c’è poco da preoccuparsi. Azione corale, tre tocchi e ci si va a prendersi un rigore fondamentale. Sabelli sembra l’Alberto Tomba dei giorni migliori e serve, dopo una serpentina ubriacante, Caputo. L’altamurano vede l’accorrente Sciaudone. Destro secco e deviazione netta di Lo Bue. Dal dischetto lo stesso Caputo. Palla da una parte, portiere dall’altra e 2-0. Pratica archiviata? Macchè. Se non soffriamo, non siamo la Bari. Il tempo di vedere l’ennesima, esaltante, galoppata di Sabelli e cominciano i dieci minuti della paura. Squadra raccolta nella propria trequarti e Donnarumma decisivo sull’inzuccata del sempreverde Christian Terlizzi. Passano una manciata di minuti e dagli sviluppi di un calcio d’angolo. Feola, a botta sicura, viene fermato irregolarmente da Sciaudone. Dal dischetto bomber Mancosu non sbaglia. “Ma porca pu…” mi dico. Ero arrabbiato, perchè siamo riusciti nell’impresa di rimetterli in corsa, quando in gara non c’erano mai stati. Sprechiamo malamente un paio di interessanti contropiedi con l’esausto Caputo ed il Trapani sfiora il colpaccio. Terlizzi e Nadarevic, infatti, vedono (giustamente) annullarsi due gol per fuorigioco (sacrosanti). “Giusto così, non può finire così“. Il tempo di accennare un sorriso per l’ingresso di Minala ed il triplice fischio finale placa la tensione di noi tifosi sugli spalti.
VITTORIA IMPORTANTE, MA NON MONTIAMOCI LA TESTA. Il dopo Mangia è dolce. Concludiamo una settimana da ottovolante nel migliore dei modi. Ma, se il buongiorno si vede dal mattino, pedaliamo e non facciamoci prendere da facili entusiasmi. Mi verrebbe da dire, non scordiamoci chi siamo e da dove veniamo. Noi siamo quelli di Vercelli e Crotone. Noi siamo quelli confusi tatticamente e psicologicamente durante la gestione Mangia. E purtroppo siamo anche quelli che, per contestare un paio di (inopinati) kappaò, gettiamo addòsso fango e responsabilità ad uno (Daniele Sciaudone) che per la nostra maglia ha dato sempre l’anima. E non dimentichiamo nemmeno che noi siamo la Bari. Da serie A quando vinciamo e da Lega pro quando perdiamo. Quindi CALMA E SANGUE FREDDO. Una rondine non fa primavera. Certo, quello che abbiamo visto oggi piace e fa venire l’amaro in bocca. Ma andiamoci cauti.
COSA VA. La squadra ha risposto positivamente agli input di Nicola. L’inedita difesa a 3 ha dato esito positivo per almeno trequarti di gara, Sciaudone alla “Perrotta” (ai tempi della Roma di Luciano Spalletti) ha convinto ed è parsa un’ottima soluzione e, guardando avanti, chissà se Rafal Wolsky (trequartista per eccellenza) non possa anch’egli trovare giovamento e diventare finalmente protagonista. La distanza tra i reparti, fin quando ha retto, ci ha reso più aggressivi e non ha lasciato fiato ai siciliani ed il pressing (ragionato) ha tolto idee agli uomini di Boscaglia).
COSA NON VA. Sia chiaro, Davide Nicola non ha la bacchetta magica e non è un mago. Le problematiche venute a galla negli ultimi 10 minuti dovevano e devono essere corrette. In primis, l’atteggiamento. Rintanarsi nella propria metà campo, dopo aver dominato in lungo ed in largo, e farsi assalire dall’ansia del risultato ci stava giocando un brutto scherzetto. Questa squadra deve crescere, quindi in personalità. Perchè va bene spazzare via il pallone in situazioni di pericolo, ma allontanarla frettolosamente in situazioni di contropiede non porta nulla di buono. Altro aspetto da non sottovalutare è il leggere le situazioni su calci piazzati. Il Trapani nell’ultimo quarto d’ora cercava, con insistenza e prevedibilità, la sponda di Christian Terlizzi. Possibile che nessuno dei vari Contini, Ligi e Camporese se ne sia accorto?.
 
Dunque, bene la vittoria e la prestazione. Ma andiamoci piano e ricordiamoci sempre chi siamo e da che periodo veniamo. Equilibrio e… testa a Bologna.
 
 

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Written by Alberto Stasi

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