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Fantastic 4 by Josh Trank (2015)

I fantastici quattro ritornano!
Ma Johnny Storm non era il fratello di Sue Storm? E allora qualcuno mi spieghi come mai hanno due colori di pelle così differenti???
Ebbene si, il nuovo corso della storia Marvel (la casa editrice dei supereroi in questione) è decisamente a favore della multietnicità e per questa ragione si riscrivono ex novo le storie dei personaggi più amati e conosciuti del Marvel Universe.
E’ una scelta editoriale nata più che altro dalla necessità di aumentare la base di vendita dei loro prodotti, i comics, anche agli afro-americani e alle etnie minori (Sue Storm è una ragazza dell’est bella e intelligentissima – poteva essere altrimenti?!?) sia negli States che nel resto del mondo.
Dopo questa sorpresa vista sul grande schermo mi è venuta in mente una citazione famosa ma calzante per rivelarvi il mio stato d’animo: “E’ una cagata pazzesca!” – Il secondo tragico Fantozzi.
Pregiudizi a parte, analizziamo il film.
E’ diviso sostanzialmente in due parti ben distinte, l’infanzia di Reed e Ben Grimm a cui segue il viaggio intergalattico con la trasformazione del quartetto più – a sorpresa – Victor Von Doom che si unisce al gruppo.
A metà film quindi abbiamo tutti insieme appassionatamente i fantastici quattro con il dottor Destino pronti a darsi battaglia. E anticipo subito che questa battaglia sarà noiosa, la parte meno riuscita di tutto il film.
Purtroppo questa storia non regge a causa di una sceneggiatura lacunosa e ricca di cliché. A questo punto era meglio avere Sue Storm di colore e fare una storia più coerente, con una storia d’amore alla “Indovina chi viene a cena” con un Red Richards in un menage insolito.
Purtroppo nemmeno la regia è d’aiuto, si perde a metà film e le scelte stilistiche sul super cattivo dottor Doom non mi pare siano granché azzeccate.
Era meglio chiamare il fim “I meravigliosi cinque più uno” e venderlo come un prodotto nuovo, le aspettative del pubblico non sarebbero state tradite e magari vedere nuovi eroi sarebbe stato interessante.
Invece F4 è stato il flop di fine estate com’è giusto che sia di fronte a tale accozzaglia e approssimazione.
Con questo pellicola diamo il benvenuto – come accade col genere western – alla parabola discendente del filone supereroi.
Spero di essere smentito ma anche “Ant Man” non mi pare abbia goduto di destino migliore.
State lontani dai reboot iniziano a stancare!
Lo schermo è vostro.

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Written by Mariano Papolino

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