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Kony 2014

E’ marzo 2012 quando grazie ad un video postato dalla ONG statunitense Invisible Children,  molti conoscono Joseph Kony leader della LRA (Lord’s Resistance Army – Esercito di Resistenza del Signore).
Facciamo un passo indietro, Kony e’ ricercato dal tribunale del Aia dal 2005, accusato di crimini contro l’umanità, per decenni ha arruolato con la forza, mutilato, torturato e ucciso bambini e civili del nord dell’Uganda. Ma nessuno lo trova, o nessuno ha un vero interesse a fermarlo.
Ma anche grazie agli  sforzi della vasta community di Invisible Children, co-fondata da Jason Russell ,  nel ottobre del 2011 Barack Obama manifesta la volontà’ di catturare il criminale decretando l’invio di 100 unita’ delle forze speciali. I militari hanno la consegna di aiutare l’esercito ugandese in veste di consulenti.  Ma il leader della LRA non si riesce a catturare. Così la paura che l’interesse internazionale scemi si fa più’ intensa.
Così viene postato dalla ONG statunitense KONY2012, video della durata di mezz’ora che racconta la storia della battaglia fatta da Jason Russell per fermare il criminale internazionale, nata da una promessa fatta a Jacob un bambino ugandese vittima delle azioni folli della LRA. Esso si prepone l’obbiettivo di rendere celebre il leader fondatore del gruppo combattente, alla pari di star come George Clooney. Così facendo si sensibilizza l’opinione pubblica sul tema e si puo’ ottenere a fronte di un forte interesse nazionale, l’interesse delle comunità’ internazionali.
Centro pieno, le visualizzazioni su youtube registrano un nuovo record, in sei giorni raggiunge quota 100 milioni di visualizzazioni. Kony e’ ora famoso e la storia di Jacob e dei bambini soldato circola potente, milioni di persone nel mondo condividono il video, dando la sensazione che un ribaltamento della piramide del potere sia possibile, tutti assieme possiamo cambiare le cose.
Ma tanto successo scatena i critici che accusano che il video tratti argomenti con superficialità, e ritrovano qualcosa di sospetto nella impeccabile realizzazione di quest’ultimo, troppo ben fatto e costoso per una ONG che vive di donazioni private. Reazioni di sdegno ci sono anche in Uganda dove in alcuni villaggi alla proiezioni del video, la gente risponde con lanci di pietre. I giornali Ugandesi per lo più’ si schierano contro il video e la ONG. Le accuse principali, quella di essersi occupati troppo tardi di una strage iniziata 25 anni prima e di  aver usato i social-media per diffondere astutamente informazioni antiquate alla maggior parte dei giovani occidentali, ansiosi di fare del mondo un posto migliore”.
Grant Harris, consulente di Obama per l’Africa presso il consiglio di sicurezza nazionale, ha dichiarato che LRA sarebbe ormai poco più  di un manipolo di uomini, senza più  tre dei cinque capi, e di Kony dice, si pensa sia nascosto nella Repubblica Africana Centrale, che allo stato attuale delle cose e’ un territorio privo di un governo stabile.  
Marzo 2014 Obama approva la spedizione di veicoli aerei a decollo verticale e altri soldati a rafforzare il contingente in Uganda, sempre con lo scopo di catturare Kony, e con la stessa medesima consegna del 2011, consulenze ed aiuti al esercito del Unione Africana.

Ci sono tre cose certe che si posso trarre:
Kony e’ un criminale, non e’ un personaggio inventato, le atrocità commesse dal suo gruppo sono tangibili quanto una ferita di machete. Che siano esse di 25 anni fa o di ieri, deve essere processato.
In questo momento in Uganda e’ in atto una partnership con gli Usa che da adito a vari scenari futuri alla cattura di Kony, dove una presenza statunitense in Africa sarebbe ben giustificata da interessi economici che affronteremo in articoli successivi.
Quello che si e’ visto con Kony2012 e’ che nelle persone risiede più’ o meno assopita la voglia di cambiare le cose. Anche se non si lotta per il cibo ogni giorno, anche se non vestiamo di stracci e non dobbiamo passare le notti sperando di non essere catturati da ribelli. Abbiamo risposto.
Mi chiedo cosa accadrebbe se tutta quella energia fosse messa a disposizione realmente per le ingiustizie, e non solo perché’ un video virale ci conquista e risveglia quella parte di noi assopita citata sopra.
Mi chiedo, e se rispondessimo sempre?

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Written by Fabi

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