La storia del Grande Libro della Vita esposta a Roma
Il Grande Libro della Vita, Da Mendel alla Genomica: per avventurarsi in un campo del genere, si è ovviamente partiti dagli studi effettuati dal padre della genetica, alias Gregor Johann Mendel, monaco (per necessità) naturalista e matematico (per vocazione) del XIX secolo. Grazie alle intuizioni di un precursore del suo calibro, la ricerca ha potuto fare passi da gigante fino ad arrivare alle sperimentazioni necessarie a trovare cure per debellare numerosi mali, alla clonazione animale o al reperimento (fondamentale) di tracce di Dna sulle scene dei crimini.
La mostra risulta inoltre interessante per gli adulti tanto quanto per i più piccoli, spinti a destreggiarsi tra istallazioni luminose ed interattive. Tra riproduzioni di mosche giganti, volti umani e strutture molecolari è facile rimanere affascinati e incuriositi, indipendentemente dall’età. Oltre agli schermi informativi con i quali interagire, i visitatori potranno ammirare foto, didascalie, documenti e strumenti storici appartenuti a personaggi importanti. Oltre a Mendel infatti, sono presenti deduzioni e studi condotti da Watson&Crick, Rosalind Franklin e Nazareno Strampelli.
Partendo dagli studi effettuati da Mendel sui piselli è stato possibile arrivare ai progressi odierni. Prima di giungere dunque alle più attuali innovazioni nel campo della genomica e genetica, la mostra del Dna ricostruisce l’orto dello studioso e perfino il luogo nel quale Mendel si ritirava ad elaborare le proprie scoperte. La seconda parte dell’esposizione, diviene progressivamente più moderna e sensoriale. Tra una foresta di cromosomi umani, i (veri) resti della pecora più celebre di tutte, Dolly, e una riproduzione di una scena del crimine degna di CSI, si scopriranno molte nozioni inaspettate ed interessanti. Inoltre ci si potrà soffermare su brillanti riflessioni come questa di Theodosius Dobzhansky:
“Spesso confondiamo l’uguaglianza con l’identità, e la diversità con la disuguaglianza. Ogni persona è geneticamente differente da ogni altra. Tuttavia, la diversità genetica non implica affatto la disuguaglianza, che è piuttosto una prescrizione socialmente imposta. Le persone possono essere rese uguali o diseguali delle società in cui vivono. Non possono invece essere rese geneticamente identiche, anche se ciò fosse desiderabile.”
Info: Il costo del biglietto d’ingresso corrisponde a 12.50€ intero e 10€ ridotto (ingresso gratuito per i bambini fino a 6 anni). Gli orari di accesso alla mostra vanno dalle 10:00 alle 20:00 la domenica, il martedì, il mercoledì e il giovedì, mentre il venerdì e il sabato dalle 10:00 alle 22:30. L’ingresso è consentito fino a un’ora prima della chiusura. Per qualsiasi altra informazione sulla Mostra del Dna, è possibile consultare il sito del Palazzo delle Esposizioni.
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