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Mi consigli un film? # 1 – Sweet November


“Novembre è tutto quello che so, e tutto quello che ho sempre voluto sapere.”

Tornando a casa, nel lungo viaggio in treno, i nativi digitali che mi circondano, sfoggiando le ultimissime novità che la tecnologia può offrire, ripetono ossessivamente una domanda: “Mi consigli un film?”. La tecnologia privatizza sempre di più i luoghi pubblici. Così le quindicenni alla mia destra digitano e fotografano con i loro Smartphone. La signorina in fondo alla carrozza sta avvisando l’intero paese di origine del suo ritorno. Qualcuno, come me, inquietato dal baccano circostante si rifugia nel suo notebook e…qualcun altro guarda un film. Un film è proprio quello che ci vuole!

E la domanda che riecheggia in questa carrozza mi permette di inaugurare questa rubrica: Mi consigli un film? Per un appassionato di cinema, come me, consigliare un film è sempre complicato. Troppi film da consigliare, altrettanti da screditare. Ma decido di parlare del primo film che mi viene in mente. Fuori dal finestrino c’è Firenze. Io mi fermo e mi ricordo di Sweet November. Nessun Oscar, probabilmente nessun premio, non è un cult né tantomeno l’opera visionaria di uno di quei registi che fa storia. Certamente vi parlerò anche di quelli. Ma non ora. Oggi vi parlo di questo film “piccolo”, gentile. Un film che un po’ mi appartiene. Diretto nel 2001 dall’irlandese Pat O’Connor, Sweet November è un remake del film inglese Dolce Novembre del 1968.

La storia è ambientata a San Francisco e ruota intorno al pubblicitario Nelson Moss, lavoratore affamato di successo, stacanovista alla rincorsa del potere. Il suo tempo è denaro. Il suo obiettivo è il denaro, almeno fino a quando non incontra Sara, un’anticonformista hippie, che gli rivoluzionerà la vita. Come in tutte le storie d’amore che si rispettino il loro primo incontro, del tutto casuale, è più uno scontro e non fa presagire niente di buono. Ma Sara cambierà ogni cosa.

Tuttavia non voglio raccontarvi la trama del film, anche perché detta così, effettivamente, sembra una minestrina riscaldata: la classica storia d’amore, con finale drammatico. Secondo alcuni, infatti, non c’è alcuna differenza rispetto ad Autumn in New York dell’anno precedente. Certo è autunno in entrambi i film, ed in entrambi i film la protagonista è malata di cancro.

Ciò che cambia è la follia, la forza di coinvolgere emotivamente lo spettatore in squarci di felicità delirante, negli occhi di una donna che permette di guardare la vita in faccia. La storia è delicata, complicata, sincera. Che tu sia un cinico arrivista o un inguaribile romantico, il coinvolgimento è lo stesso, il pathos è lo stesso in un crescendo di emozioni luminose, colorate, invidiate. Occhi chiusi per il finale, occhi bendati, occhi che si rifiutano di vedere, occhi persi, occhi che ricordano, occhi che ricominceranno a guardare…

Sweet November

Only Time, brano new-age della cantante irlandese Enya, è l’ultimo buon motivo che vi do per vedere questo film. Buona visione!

A R. che una sera, per caso, mi parlò di questo film.

A M. che è sempre stata il mio “novembre” e forse non smetterà mai di esserlo.

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Written by Gianluca Esposito

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