Radja Nainggolan apre le porte del suo Noname Store a Roma Magazine e parla a cuore aperto delle sua passione per il calcio, nata all’età di 4 anni grazie a suo nonno. Attualmente, a 29 anni conferma di trovarsi nel suo periodo calcistico migliore, pur non essendo più “giovanissimo” per questo sport. Se le cose vanno bene, secondo il centrocampista belga il merito è della maturità e dell’esperienza acquisita col tempo.
Sulle origini del suo singolare cognome “Nainggolan”, il giocatore dell’AS Roma spiega che la sua provenienza è indonesiana, essendo suo padre nato nello Stato del sud-est asiatico. Radja invece, pur nascendo in Belgio non si considera un “Belga puro” e per tale ragione, porta il suo cognome con tanto orgoglio (pur non avendo mai conosciuto suo papà). Del resto è cosa nota: le radici sono importanti.
Nel prosieguo dell’intervista realizzata da Roma Magazine, il numero 4 giallorosso sentendosi chiedere “Ti senti un po’ romano?” ha risposto “No, però mi sento un po’ italiano in generale, stando qui da 12 anni. Conosco tanti posti in Italia perché mi piace scoprire e a Roma sto vivendo benissimo, sono felice. So ormai cosa vuol dire giocare con i colori della Roma e sono molto orgoglioso di far parte di questa squadra.”.
Un altro tema affrontato, è stato quello dei tatuaggi. Del resto, il Ninja giallorosso ne è evidentemente un estimatore. Come da lui stesso confermato invero, simboleggiano un’altra passione, nata per un significato preciso e continuata in nome dell’arte. Infine, come per le macchine e i vestititi, quella di Radja Nainggolan per i tatuaggi è diventata “un po’ una malattia”. Tra i vari disegni incisi sulla pelle, il centrocampista belga mostra il suo numero preferito, la data del matrimonio, il nome di sua madre e ovviamente l’immancabile Ninja, poiché: “se mi hanno dato un soprannome, io la vedo come se qualcosa di buono e di importante l’ho fatta, quindi sono soddisfatto.”.
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