In questo periodo di crisi, in Italia, ci si chiede spesso o quasi sempre, ma “C’è speranza per tutti noi di farcela?”. La ricerca del lavoro oramai è una quotidianità fissa che non puoi eliminare. E’ come se dicessi : “Da oggi non bevo più acqua!”. E’ impossibile. E a volte ti capita di guardare gli annunci di lavoro su internet anche 2/3 volte al giorno. Sperando e augurandoti di essere tra le prime 100 a leggere l’annuncio. Si avete capito bene essere fra le prime 100 persone è un grande arrivo! Un annuncio pubblicato alla mattina può arrivare a 600/700 visualizzazioni di sera! Una fenomeno pazzesco … questo ti fa capire quanto siamo disperati! E quanto è cambiata l’Italia. Purtroppo in peggio.
Ad ogni annuncio letto è quasi sempre una piccola coltellata al tuo entusiasmo di ricercatrice. Il motivo? Troppe pretese. Per qualsiasi lavoro pretendono troppi requisiti:
- la conoscenza di almeno una lingua straniera,
- la laurea (il diploma di scuola superiore oramai è poco richiesto),
- l’esperienza di anni,
- l’età giovane (dai 19 anni ai 24 anni massimo 25 anni),
- la patente,
- l’essere auto muniti.
Certo essere patentati per molti è cosa ovvia ma pensiamo a chi non si può permettere di spendere 1.000 euro per farla. Sopratutto al giorno d’oggi!
E’ un pensiero comune la perdita di speranza. E’ triste ammetterlo ma è così. Certo chi dalle situazioni gravi riesce a trovare la forza di rialzarsi e alla fine vince. Ma quanti? La realtà è dura. E da questo non si può sfuggire e far finta di niente. Ci vuole coraggio, fortuna e pazienza … ma tanta pazienza!
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