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Playoffs started – "23 ACTIVATED"

Quando si parla di atleti dotati di qualità fisiche e mentali nettamente superiori agli altri, si tende molto facilmente a cadere nel banale. E’ praticamente impossibile riuscire a capire cosa possano provare, cosa possano sentire, cos’è che li renda quello che sono, se non fai parte di quella ristretta cerchia! Probabilmente non lo sanno neppure loro.. E’ un dono del destino, forse. O forse no..
Difficile riusicire a dare una idea inopinabile su simili ‘macchine’, perchè non credo ci sia migliore aggettivo per descrivere simili personaggi.
E non sarò di certo io a voler darvene una. Offrirò la versione e l’idea che mi sono fatto su uno dei giocatori più influenti della mia generazione. Una versione che sarà sempre e comunque discutibile, che è variata nel corso del tempo e che continuerà ad evolvere instancabilmente.
I Playoffs NBA, come suppongo abbiate avuto l’occasione di cogliere dalle profonde e scure occhiaie sul volto degli appassionati di pallacanestro, sono finalmente iniziati; non senza portarsi via una parte di cuore che ogni cestista riserva per quel signore con il     13052745_1288171284532048_838875314_onumero 24 gialloviola che risponde al nome di Kobe Bryant o ‘Black Mamba’, che ha definitivamente concluso la sua carriera sportiva. Tutto questo, lasciando un ultimo ed indelebile segno, con il più classico dei morsi del cobra: 60 punti tondi tondi agli Utah Jazz. La franchigia di Salt lake City si è vista non solo soffiare una vittoria sotto il naso dopo essere stati sopra anche con doppia cifra di vantaggio, ma perdere anche l’ultimo posto disponibile per qualificarsi alla post season, a scapito degli Houston Rockets.
Dopo questa digressione, direi obbligatoria, possiamo tornare dunque ai nostri beneamati playoffs. Come detto, sono finalmente iniziati, ed i primi turni, si sa, solitamente sono ben poco entusiasmanti.
Le attese infatti sono state rispettate, ma non sono mancate comunque le soprese:
– Indiana che espugna l’Air Canada Center di Toronto alla prima, salvo poi perdere gara 2 non senza lottare.
– OKC che, dopo aver vinto largamente la prima partita, cade in casa 84-85 contro i Mavericks con una delle peggiori serate al tiro della carriera di Kevin Durant
– Cleveland vince si, ma faticando parecchio contro dei Detroit Pistons davvero duri a morire
– Curry dopo una stagione pressochè surreale, che lo vedrà alzare quasi sicuramente il trofeo di MVP per la seconda volta in carriera dopo quello dell’anno scorso, è stato costretto a non giocare gara 2  e gara 3 per un problema alla caviglia
– I Celtics perdono Bradley per infortunio e tornano a Boston sotto 2-0 contro gli Atlanta Hawks.
Tra le notizie che sono un po la sorpresa di questo primo turno, ce nè una in particolare su cui mi vorrei soffermare, parlando di alcuni avvenimenti per arrivare a discutere di un giocatore in particolare. Si tratta di uno dei giocatori più amati e odiati del nostra generazione, 13043633_1181939235171981_4165858737581182330_nquello che probabilmente sposta maggiormente gli equilibri di questa lega, quello che ha capacità decisionali su ogni cosa che lo circondi. Difficile non avere indovinato, difficile non aver capito si tratti del numero 23 di Akron, Ohio: LeBron James.
Quando parli della sua influenza sulla squadra in realtà parli di scelte assolute che lui prende. Un po’ GM, gran parte coach ed interamente giocatore. Un giocatore ‘All Around’ dentro e fuori dal campo, per e con la squadra.. Questo non esclude che le sue decisioni siano inequivocabilmente quelle giuste!
Quest’anno come non mai, il ‘Prescelto’ ha fatto parlare di sè molto di più, facendo piovere su sè stesso un fiume di critiche. Infatti se parliamo di scelte decisionali, bisogna necessariamente parlare del lincenziamento di coach David Blatt poco prima della gara delle stelle, che secondo molti addetti ai lavori sarebbe stata caldamente incoraggiata da LeBron James ed alcuni veterani dello spogliatoio. Il GM David Griffin dal canto suo non è riuscito a far placare affatto le polemiche, quando in conferenza stampa ha saputo semplicemente dire che la sconfitta contro i Golden State Warriors era stata la scintilla che ha fatto scoppiare l’incendio. Blatt inoltre, al momento del ‘firing’, si trovava al primo posto della Eastern Conference con un record tutt’altro che negativo.
AI-1Il suo posto è stato preso da Tyronn Lue, uno che, per chi se lo fosse perso, è stato scavalcato da Allen Iverson (non uno qualunque in ogni caso) in una delle azioni che rimangono patrimonio inestimabile di questo sport. Lue si è visto verosimilmente scavalcato allo stesso modo dal ‘Prescelto’ su ogni decisione che riguardi quella che è a tutti gli effetti la sua franchigia, seppur non in termini giurisdizionali.
Effettivamente il suo atteggiamento, questa mania del controllo non è ben vista da moltissimi amanti di questo sport, che lo vedono come una ‘mela marcia’. Senz’altro è un giocatore che divide la masse.
Quando all’inizio parlavo di ‘cadere nel banale’ intendevo prendere la propria idea come quella in assoluto corretta, senza analizzare il più obbiettivamente possibile i fatti, lasciandosi condizionare da ciò che circonda il giocatore e non da ciò che offre.
LeBron James, al momento, potrebbe essere il primo giocatore a poter raggiungere quota 30’000 punti, 10’000 rimbalzi e 10’000 assist. E’ il primo giocatore nella storia a mantenere per 12 stagione consecutive una media di 25 punti a partita, ovvero dal 2004 (anno successivo al suo ingresso nella NBA). Dal 2008 è il secondo giocatore con più doppie-doppie da +20 punti e +10 assist ai Playoffs, secondo solo a Chris Paul (che però sarebbe un playmaker).
Quando si parla di LeBron JamesLeBron-James-NBA-salaire-Cleveland-Cavaliers si dimentica spesso che si tratta di un giocatore alto 203 cm che porta a spasso 110 kg, a cui viene affidata comunque la palla ad inizio azione. Un atleta straordinario, che lo ha visto protagonista di un progresso mentale spaventoso, capace di leggere situazioni che sono difficili da intravedere persino dalle innumerevoli telecamere a disposizione. Un giocatore capace di mettere in ritmo i compagni come pochi altri, si basti pensare solo agli 11 assist forniti in gara 1 o ai 13 assist in gara 3 contro i Pistons. La maggior parte di questi offerti a Love e Irving, in modo tale da farli entrare in ritmo fin da subito in questi playoffs.
E’ arrivato al massimo della sua intelligenza cestistica qualche anno fa, quando ha capito che da solo non avrebbe mai potuto vincere nulla. Non è sicuramente stato un processo semplice, nè tanto meno esente da travagli ed ostacoli, ne è l’esempio assoluto il modo in cui ha comunicato la ‘The Decision’ in diretta nazionale.
Adesso sa cosa deve fare per provare a vincere e per arrivare fino in fondo.. E anche se magari non riesce a raggiungere l’obbiettivo finale, perchè comunque ci sono anche avversari di un certo livello, ci arriva molto vicino. Ne sono la dimostrazione le 6 NBA Finals disputate, 5 consecutive dal 2010.
Questo giocatore è arrivato ad un punto dove è in grado di giocare 13054518_1288170967865413_1777136399_ole partite di regular season forse al 50% delle sue possibilità, e nonostante questo, fa registrare numeri incredibili. Quando poi iniziano i Playoffs però, chiude ogni contatto con il mondo esterno che non siano le conferenze stampa, ed entra in modalità!
E noi, da amanti di questo sport, non possiamo che apprezzare e sederci sul divano a goderci lo spettacolo.
Forse è il giocatore più spavaldo e meno umile sulla faccia della terra, quello capace di farsi odiare come pochi altri sportivi al mondo; ma cestisticamente parlando ineccepibile!
E’ iniziata l’ennesima sfida per il ‘Prescelto’. Che sia la volta buona per riuscire a portare il titolo nella sua città?
Solo il tempo ce lo dirà.

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Written by Francesco Novello

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