Giovedì scorso il signor Ghader Ghalamere era imbarcato su un volo che dall’ aeroporto di Östersund l’avrebbe portato a Stoccolma e poi Iran.
Il viaggio non era certo di piacere, tutt’altro.
L’uomo di origini curde e’ sposato con una donna con la residenza svedese con la quale ha due figli. Vive in Scandinavia da due anni, circa da quando nel 2012 fu costretto alla fuga dal suo Paese l’Iran, dove l’etnia curda non viene neppure riconosciuta ufficialmente e dove temeva per la propria vita.
Cosi’ la fuga in Turchia dove conosce la sua futura moglie Fatemehed, il riconoscimento dello status di rifugiato politico da parte dell’ Alto Commissario delle Nazioni Unite per i Rifugiati ( UNHCR) e l’inizio della nuova vita in Svezia.
Tutto bene finché Ghader, causa un cavillo legale (e su consiglio della polizia svedese) va a fare la domanda del permesso di residenza da un altro Paese, così invia la richiesta dalla vicina Norvegia.
La domanda viene negata, con l’aggravante che il viaggio di due settimane all’estero per la richiesta della stessa, induce il Consiglio per l’Immigrazione a definire le due settimane di assenza come una dimostrazione che i bambini potevano sopravvivere in sua assenza.
Così l’espulsione ed il rimpatrio previsto il 10 di aprile dall’aeroporto di Östersund .
Ma famigliari ed amici che per solidarietà lo accompagnavano nel viaggio, nella sala d’aspetto illustrano la situazione agli altri passeggeri, che venuti a conoscenza dei fatti, una volta sul velivolo si rifiutano di partire, declinando l’invito dei piloti ad allacciarsi le cinture, obbligano gli stessi ad abrogare la partenza, visto la mancanza della sicurezza minima per il decollo.
L’atto di protesta dei passeggeri ha la meglio così l’uomo viene accompagnato in un centro di reclusione per immigrati, evitando di fatto momentaneamente l’espulsione.
Purtroppo al momento le autorità svedesi indicano che la situazione del uomo non e’ cambiata e che il rimpatrio e’ ancora il destino che lo attende.
Pero’ questa volta l’attenzione dei media e delle persone comuni e il sostegno da tempo del network svedese per i rifugiati (Farr), vogliono cercar di cambiare la situazione. Sono state organizzate manifestazioni pro Ghader e una pagina Facebook si occupa di sostenere la causa. Facebook group
Fonti:
Facebook
in News, Yepper style
Protesta passeggeri aereo evita espulsione
http://www.independent.co.uk
http://www.ilfattoquotidiano.it/2013/02/10/iran-etnia-curda-negata-ahmadinejad-persiani-niccolo-davini/481734/
http://www.repubblica.it/esteri/2014/04/15/foto/svezia_si_rifiutano_di_allacciarsi_le_cinture_la_solidariet_salva_rifugiato_curdo-83689925/1/#1
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