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"Senza LILLERI e un si LALLERA"… tecnologia high cost?

Sei. Tanti sono, o meglio quasi, gli anni che sono trascorsi da quel giorno in cui decisi un cambiamento cosí importante per la mia vita: un figurato taglio del cordone ombelicale dal mio paese d’origine.
Le partenze, si sa, mettono tristezza, ma se si va a migliorare, ben venga. Le lacrime sono solo temporanee. Poi mica sarei andato in America… La mia destinazione era Firenze, cittá incrocio di cultura mondiale. La fortuna ha voluto che mi affermassi lavorativamente ed economicamente. Aggiungerei MENO MALE, perchè una delle mie passioni è la tecnologia.

Una delle poche cose certe é che la tecnologia ha i suoi privilegi e i suoi oneri. Sto parlando dei COSTI… Sicuramente molto più contenuti rispetto a qualche anno fa. Basti pensare al primo computer di mio padre, pagato la bellezza di 4 milioni di “vecchielire”. Ora un computer 500 volte più potente é acquisibile con un quarto del prezzo. Il problema piu serio che si pone, con terminali informatici (come anche con automobili e un sacco di altra roba) è che si tratta di acquisti a scadenza. Esatto, ma non nel senso “biblico” della parola, ovvero, per esempio, un lettore mp3 da consumare preferibilmente entro due anni, bensí soggetto ad obsolescenza pretermine.
Questa cosa l’ho sentita direttamente sulla mia pelle quando ho iniziato a lavoricchiare. Mi piaceva un monte, con i soldini guadagnati con il sudore della mia fronte, togliermi qualche sfizio. Un hard disk portatile, una stampante nuova, il telefonino con le funzioni più avanzate, una fotocamera digitale… E lo stipendio andava a “donne di malaffare” nel giro di nemmeno 10 giorni dall’incasso. Ma il problema dov’era? Solo entrate, ci facevo quel che mi pareva.
Da studentello che lavora saltuariamente, a casa con mamma e papà, a indipendente “quasi padre di famiglia” passa qualche anno luce. Bollette da pagare, spese di gestione di casa, auto e dintorni, crisi fin che si puó… Ero al bivio di dover mettere nel cassetto le mie passioni, oppure trovare il modo di farle convivere col nuovo stile di vita.
Dopo quei 6 anni le mie passioni sono immutate, forse è un po’ mutato in meglio il modo di gestirle, ma in fondo ne vale la pena. Basta farsi le giuste domande, non badare esageratamente alla forma, piuttosto alla sostanza, e chiedersi se effettivamente quello che si sta per comprare é assolutamente indispensabile. E.G. “:Ho tutta quella necessità di comprare un iPod da 300 euro quando puó bastarmi un lettore da 30?”
In questi anni di vita fiorentina ho imparato tante piccole cose. Una di quelle é risparmiare per la passione tecnologica. La seconda è conseguente.. “Badate bimbi, senza lilleri, e un si lallera! … Bona!…” (Traduzione letterale “Guardate bambini, che senza soldini non ci si diverte! … Ciao a tutti!…” – vecchio detto Sestese, ndr)

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