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Spiati e spioni

Lo spionaggio è una attività volta ad ottenere la conoscenza di segreti, solitamente da rivali o nemici, per ottenere vantaggi militari, politici od economici. La definizione è stata ristretta allo spionaggio di stato nei riguardi di nemici, anche potenziali, principalmente per scopi militari, ma è anche stata estesa allo spionaggio tra imprese, conosciuto come spionaggio industriale.
Lo spionaggio, accademicamente, si divide in due branche, lo spionaggio militare e lo spionaggio civile. All’interno dello spionaggio civile assumono capitale importanza altre due sottobranche, lo spionaggio economico-finanziario e lo spionaggio industriale-commerciale. Nella realtà, le due forme di spionaggio spesso sfumano reciprocamente e non si possono separare nettamente. Così come  in questo peculiare campo non si fanno grandi distinzioni tra nemici, amici, competitori, concorrenti, alleati.
Lo spionaggio militare è la forma più antica di spionaggio, essendo stato praticato fin dall’epoca dei Sumeri, a partire dal 4000 a.C. Esso ha lo scopo duplice di far conoscere in anticipo le intenzioni di nemici ed avversari, in senso difensivo, e di identificare tutti i nodi vitali del nemico (installazioni militari, industrie manifatturiere, depositi, etc.) nella pianificazione offensiva d’un attacco.
Come ebbe a dichiarare Napoleone Bonaparte “Chi colpisce per primo, colpisce due volte!”. Nel corso della storia, molte battaglie, innumerevoli conflitti ed intere decisioni politiche e militari sono dipese dallo spionaggio militare.
Preposte a tali attività sono spesso organi o strutture di uno Stato con delle agenzie specializzate e molto articolate.
Visto che non si sa molto sulle vere spie, l’idea popolare dell’agente si è formata grazie alla letteratura e alla filmografia del XX e XXI secolo.
Simile alla figura dell’investigatore privato, l’agente segreto è spesso un eroe solitario, a volte amorale ed esistenzialista, operante al di fuori delle comuni regole della società.
James Bond, il protagonista dei romanzi di Ian Fleming, che diede vita ad una fortunata serie di film, è forse il più famoso agente dell’immaginario. Secondo, per importanza, è il più verosimile agente George Smiley, nato dalla penna di John Le Carré, noto scrittore di spy stories.
Le spie sono abbondanti nei videogiochi, dove il lavoro sporco dello spionaggio è messo in risalto. Le situazioni di gioco prevedono, tipicamente, agenti segreti inviati sul campo a scopo eversivo. Queste figure sono più orientate all’azione di quello che avviene in realtà, e tendono a preferire l’infiltrazione alla raccolta di informazioni.
In Italia chi si occupa di questo particolare compito è il Servizio Informazioni per la Sicurezza della Repubblica Italiana.
Il Black’s Law Dictionary (1990) definisce lo spionaggio come: «…ottenere, trasmettere o perdere… informazioni relative alla difesa nazionale».

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Written by Vincenzo Priolo

Vincenzo Priolo è nato ad Agrigento il 5 dicembre del 1981. È laureato in scienze politiche e delle relazioni internazionali e ha frequentato nella sua carriera svariati corsi di specializzazione in materia di Sicurezza e Difesa. Ha maturato esperienze notevoli e di responsabilità in settori pubblici e di rappresentanza. Coordina il magazine Yepper fondato sulla base del giornalismo partecipativo. Ama viaggiare, cucinare ed intrecciare nuovi rapporti di collaborazione e amicizia con persone di altre culture e religioni.

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