Continua su Eurosport il racconto di Kevin Strootman nell’intervista multipla “Thuis in Rome-Rome my hometown” poiché di fatto, da quasi 5 anni la Capitale italiana è realmente casa per il centrocampista giallorosso. Nello scorso spezzone del video postato sul canale ufficiale del network televisivo europeo, il giocatore 27enne aveva così parlato della sua avventura nel Bel Paese, iniziata nel luglio 2013: “L’unica cosa che mi manca della mia terra sono gli amici e la famiglia, quando mi raggiungono qui è tutto perfetto. Mi piace molto stare qui a Roma.”.
Nel prosieguo dell’approfondito racconto, il centrocampista olandese è tornato a parlare delle routine quotidiana di Trigoria, scandita in base agli impegni. Ad esempio, Strootman ha specificato che il giorno della partita, prima si fa colazione e poi si va in palestra. In seguito si svolge un gioco simile al volley insieme ad alcuni esercizi finalizzati al risveglio muscolare. In merito ai match che devono essere affrontati volta per volta, il giocatore giallorosso ha confermato che sebbene ogni partita sia importante, i derby o le sfide contro le squadre più impegnative sono diverse. Tale sensazione viene percepita da lui e dai suoi colleghi già dall’ingresso allo Stadio: “Quando ti riscaldi e vedi numerosi tifosi capisci quanto sia importante il match. La tensione la puoi anche sentire, ma quando inizia la partita, e penso di poter parlare a nome di tutti, questa tensione scompare.”.
Del resto, come giustamente sottolineato da Strootman, si parla di un gruppo esperto nel quale nessuno si trova a dover affrontare un campionato come quello della Serie A per la prima volta e pertanto, tutti sono abituati agli eventuali sviluppi di una sfida. Uno dei momenti più belli del video-racconto del centrocampista giallorosso, descrive un aneddoto molto significativo, legato alla scelta del numero di maglia indossato: “Sulle spalle porto il 6 che apparteneva ad Aldair Nascimento. Il suo è un nome ancora grande a Roma e infatti la sua maglietta era stata ritirata. Lui ha dunque dovuto darmi il permesso affinché potessi giocare con il numero 6 dietro di me. Ed è speciale. Con esso porto la sua eredità sul campo, devo indossarlo con orgoglio e tentare di rendere orgogliosi anche gli altri.”. Fino ad ora, Kevin “la lavatrice” Strootman non ha deluso le aspettative dei suoi tifosi, fiero di averlo nella propria squadra del cuore.
GIPHY App Key not set. Please check settings