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Guardia di Finanza: concluse a Vibo Valentia due operazioni di contrasto all’immigrazione clandestina, soccorse 358 persone e fermati due “scafisti”

Di Massimo Giardinieri

Vibo Valentia. Era stato un velivolo della Guardia di Finanza, che in quel momento si trovava in attività di perlustrazione avanzata nel Mar Ionio, a segnalare nella serata di ieri la presenza di un motopeschereccio carico di migranti la cui rotta di navigazione era chiaramente diretta verso lo Stretto di Messina, nonché quella di una barca a vela, anche questa visibilmente carica di persone, diretta verso il Golfo di Squillace (CZ).

Intuendo subito un chiaro traffico di migranti verso le coste italiane, un pattugliatore del Gruppo Aeronavale (GAN) della Guardia di Finanza di Messina ha così iniziato a monitorare a distanza la prima imbarcazione sino al suo ingresso in acque nazionali avvenuto a sud-est di Reggio Calabria, affiancato nella circostanza da un guardacoste della locale Sezione Operativa Navale e con il quale hanno subito avvicinato il peschereccio, peraltro ridotto in condizioni fatiscenti ma su cui erano comunque saliti 280 migranti provenienti dall’Egitto, dalla Siria e dalla zona del Bengala, prendendone dunque il comando per poi scortarlo in sicurezza nel porto della città calabrese.

Il fermo del peschereccio

Proprio durante il completamento di questa operazione avviata in mare aperto, una vedetta GDF della Sezione Operativa Navale di Crotone individuava la sopra citata barca a vela che si stava inoltrando in tutta fretta avvalendosi del proprio motore nella foce del fiume Neto, andandosi però ad incagliare di lì poco sul suo poco profondo e melmoso fondale e, prima che gli “scafisti” al timone del natante potessero prendere la fuga balzando sugli argini, i militari delle fiamme gialle erano già a bordo per prendere il controllo di tutta la situazione.

Considerato tale incidente di navigazione è stato dunque richiesto il supporto di un altro pattugliatore del Gruppo Aeronavale GDF di Taranto nel tentativo di disincagliare il veliero e liberare il corso d’acqua ma poi, nell’impossibilità di risolvere in tempi contenuti il problema, hanno deciso di trasbordare su una motovedetta delle Capitanerie di Porto di Crotone – tempestivamente giunta a dare manforte nelle operazioni – i 78 migranti li presenti di prevalente nazionalità afgana e iraniana.

Proprio durante questa fase i finanzieri identificavano e fermavano due uomini (un kirghiso e un kazako) sospettati di essere i conduttori della traversata, i quali sono stati ovviamente messi a disposizione della competente Autorità Giudiziaria che ora deciderà quali provvedimenti adottare nei loro confronti.

Il fermo del veliero

Sulla descritta attività, una delle tante condotte dai finanzieri del Comparto Aeronavale del Corpo, giova affiancare il dato che attualmente vede – da inizio anno ad oggi – lo sbarco accertato di oltre 3800 migranti sulle coste della Calabria, il sequestro di 21 imbarcazioni oltre che la segnalazione di 51 trafficanti, dei quali 29 sono stati individuati proprio dalle fiamme gialle mentre gli altri 22 nel corso di indagini condotte congiuntamente con altre Forze di Polizia.

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