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Guardia di Finanza: a Caserta scoperti 542 “furbetti” del buono spesa COVID-19. Tra loro anche 80 pregiudicati

Di Fabio Mattei

Caserta. Dopo i furbetti dei ticket sanitari, quelli del reddito di cittadinanza, delle mense universitarie ecc., ecco apparire anche quelli del “bonus spesa COVID-19”, che la Guardia di Finanza di Caserta ha scoperto segnalando ben 542 persone  (tra i quali figurano anche 80 pregiudicati), al termine di una meticolosa attività di riscontro sulle oltre 10 mila domande di pervenute agli uffici di 20 Comuni tra i più popolosi della provincia.

A Caserta la GdF scopre oltre 500 persone senza titolo a ricevere il bonus Covid-19

L’operazione delle Fiamme Gialle casertane (battezzata col nome di “Piranha”) è stata dunque orientata alla verifica della percezione di questo particolare contributo straordinario che, come noto, consiste nella distribuzione di buoni-spesa in favore delle famiglie rimaste senza un sostentamento economico a causa della grave emergenza sanitaria che ha colpito il Paese.

Proprio al riguardo, sono dunque stati assegnati alle Amministrazioni Comunali fondi straordinari per l’acquisto di generi alimentari ed altri beni di prima necessità, ma il rischio che tali aiuti finiscano anche nelle mani di chi non ne ha diritto è piuttosto concreto, per questo i Finanzieri hanno avviato una serrata serie di controlli speditivi volti proprio a verificare la veridicità dei requisiti dichiarati dai richiedenti, tutto ciò considerando anche i diversi criteri di assegnazione adottati dalle singole Amministrazioni.

Sulla base di tali circostanze, i controlli si sono dunque inizialmente rivolti verso l’effettiva mancanza di ogni altra forma reddituale ordinaria o straordinaria (ad esempio trattamenti pensionistici, reddito di cittadinanza, indennità di disoccupazione ecc.) all’interno del nucleo familiare del dichiarante, e le sorprese non si sono fatte attendere.

All’esito di questa prima tornata di verifiche sono state oltre 500 le irregolarità accertate dai militari della GdF, per un importo illecitamente percepito che supera i 100 mila euro.

Nel dettaglio, in più di 400 casi le dichiarazioni false hanno comportato l’erogazione di un buono-spesa non dovuto, mentre in un altro centinaio di casi i richiedenti hanno dichiarato il falso solo per avere un titolo preferenziale nell’assegnazione del suddetto buono; una “furbata” che avrebbero potuto evitare atteso che più di qualche Comune è comunque riuscito a soddisfare tutte le istanze pervenute, e finanche a distribuire beni alimentari “a pioggia” senza andare a prevedere requisiti reddituali particolarmente selettivi.

I verbali elevati per violazione dell’art. 316/ter del Codice Penale (indebita percezione di erogazioni a danno dello Stato) hanno dunque riguardato 333 persone che dovranno ora corrispondere una sanzione amministrativa prevista tra i 5.164 ed i 25.822 euro nel limite del triplo del beneficio indebitamente ottenuto, mentre per altri 131 richiedenti è scattata la denuncia penale per falso in atto pubblico.

Come accennato sopra, tra tutti i soggetti sanzionati, 80 di questi sono risultati gravati da precedenti penali (anche per reati gravi).

Da evidenziare come i Finanzieri operanti abbiano allargato la loro attività di verifica anche sulla correttezza delle graduatorie stilate dai funzionari a cui sono stati affidati i relativi procedimenti amministrativi.

L’operazione della Guardia di Finanza di Caserta si inquadra, dunque, nelle attività di tutela della spesa pubblica che sono tipiche del Corpo, e che oggi ancor di più rivestono un’importanza fondamentale nel difficile percorso di ripresa economica, di sostegno al lavoro e di supporto alle famiglie che il Paese sta affrontando.

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