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Guardia di Finanza: nel Frusinate notato un trasbordo di merci all’interno di un parcheggio pubblico. Scoperto che si trattava di mine, sequestrate 14 tonnellate di esplosivo e denunciato un responsabile

Di Dario Gravina

Frosinone. Le impressionanti immagini e le drammatiche conseguenze dell’esplosione avvenuta al porto di Beirut l’estate scorsa sono ancora vive nella memoria, eppure c’è qualcuno che di quell’episodio sembra non averne proprio sentito parlare, tant’è che stava tranquillamente eseguendo un trasbordo di mine da cava da un furgone ad un autoarticolato, tutto ciò all’interno di un piazzale adibito a parcheggio pubblico per di più prospicente ad abitazioni ed esercizi commerciali.

La GDF di Frosinone blocca il trasbordo di mine

Ad accorgersi dell’incredibile episodio è stata una pattuglia “117” del Comando Provinciale di Frosinone, che in quel momento stava transitando a Cassino (Frosinone) per uno dei tanti controlli economici del territorio.

Incuriositi dalla scena, i militari hanno chiesto spiegazioni ai trasportatori circa la natura delle merci che stavano maneggiando, scoprendo così che si trattava di pericoloso materiale esplodente per un quantitativo che raggiungeva le 14 tonnellate.

Le operazioni stavano peraltro avvenendo in assenza di una guardia giurata come prescritto dalla vigente normativa, ma soprattutto senza le previste comunicazioni e autorizzazioni alle Autorità di Pubblica Sicurezza.

Ancora increduli per la circostanza alla quale avevano assistito ed apprendendo la possibilità di ulteriori violazioni in materia ambientale, i militari delle Fiamme Gialle hanno dunque deciso di approfondire il controllo sullo stabilimento presso il quale era stato prodotto l’esplosivo, avvalendosi del prezioso supporto tecnico fornito dai Vigili del Fuoco e dei funzionari dell’Agenzia Regionale per l’Ambiente (ARPA), scoprendo così l’inesistenza delle necessarie autorizzazioni finalizzate alla gestione ed alla limitazione dell’immissione di fumi nell’aria, nonché dello scarico delle acque reflue provenienti da lavorazione industriale.

Sulla base di quanto accertato – oltre al sequestro dell’ingente quantitativo di esplosivo – si è dunque proceduto alla denuncia del rappresentante legale della società (un 85enne residente ad Arpino – Frosinone) al quale la Procura della Repubblica frusinate contesta ora il reato di fabbricazione abusiva di materiale esplodente, nonché la commissione di altri reati in materia ambientale.

Facilmente immaginabili sono le conseguenze che un’esplosione accidentale avrebbe potuto provocare nel popoloso centro ciociaro, e che avrebbe interessato anche la circolazione sulla vicina autostrada Roma-Napoli.

Un’eventualità più che concreta ma che è stata comunque evitata grazie alla costante azione di vigilanza economica affidata alla Guardia di Finanza la quale, come dimostrato da questa vicenda, si integra efficacemente nei servizi di Pubblica sicurezza e tutela dell’ordine pubblico che normalmente competono alla Polizia di Stato ed ai Carabinieri.

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