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Intelligenza artificiale e Human Intelligence per la prevenzione dei crimini. Cosa svela una nuova ricerca della Società Italiana di Intelligence

Di Maria Enrica Rubino

Roma. Realizzare o, in alcuni casi, implementare sistemi di controllo per prevenire la criminalità attraverso piani di azione mirati. Ma non solo. È fondamentale migliorare la capacità di raccolta dei dati sul crimine, migliorare lo scambio di informazioni e, soprattutto, promuovere l’uguaglianza sociale e il rispetto di trattati internazionali, leggi e altri meccanismi per la salvaguardia dei diritti umani. Sono queste, in sintesi, le linee guida tracciate in “Intelligenza artificiale e Human Intelligence per la prevenzione dei crimini”: un lavoro di analisi di Elia Lombardo, ricercatore della Società di Intelligence (Socint) diretta dal Prof. Mario Caligiuri. L’autore è noto anche per aver ideato la tecnologia di intelligenza artificiale XLAW, già sperimentata dal Ministero dell’Interno.

Lombardo parte dalla premessa che l’instabilità sociale e la crescente percezione di rischio richiedono politiche di controllo sociale e di prevenzione.

Sulla base dell’esperienza maturata in anni di studi e nel controllo del territorio con l’impiego dell’intelligenza artificiale, Lombardo evidenzia quanto siano indispensabili rapidi mutamenti per rivoluzionare il metodo di prevenzione dei crimini facendo uso di tecniche e di strumenti di Predictive Intelligence. In questo modo sarà possibile individuare nuovi paradigmi di prevenzione come quella situazionale che si sta affermando nel mondo per contrastare gli illeciti.

“Oggi – ha spiegato –  è fondamentale intervenire sui crimini che incidono sulla percezione della sicurezza e sul sentimento di fiducia nelle istituzioni da parte di cittadini ed imprese. In particolare sono coinvolte le amministrazioni locali alle quali è demandato il compito di adottare soluzioni innovative per migliorare la sicurezza urbana”.

Il ricercatore riporta nella sua analisi (che è possibile scaricare al sito https://press.socint.org) l’esempio del Forum Europeo per la Sicurezza Urbana e la Conferenza dei Sindaci degli Stati Uniti che hanno concluso che i comuni sono strutturati ed hanno tutti gli strumenti per indirizzare programmi volti a soddisfare le esigenze di benessere dei cittadini, soprattutto quelli più a rischio come i giovani, le donne e gli anziani e che a loro spetti il compito di coalizzare agenzie chiave sul territorio come le scuole, i centri per l’impiego, i servizi sociali e le forze dell’ordine.

Società Italiana di Intelligence

Fondamentale è, quindi, per Lombardo la diffusione di strumenti tecnologici per migliorare l’attività di prevenzione dei crimini.

Fino ad arrivare alla cosiddetta “eSecurity”. “Da qualche anno”, precisa Lombardo “si stanno sperimentando sistemi informatici di analisi criminale per prevenire la criminalità secondo la logica della previsione.

È la polizia predittiva che si riferisce all’uso da parte delle forze dell’ordine di analisi matematiche, predittive o di altre tecniche analitiche per identificare potenziali attività criminali.

Si tratta di strumenti tecnologici” – prosegue lo studio – “che si basano proprio sull’analisi delle circostanze che favoriscono un crimine perché anche grazie ai contributi citati, si è capito che lo studio analitico delle circostanze, permette di risalire a situazioni di rischio che hanno una più alta probabilità di accadimento con il fine ultimo di poter applicare i controlli laddove il rischio è attuale e più probabile. Questi sistemi possono essere efficaci per analizzare l’ambiente ed aiutare ad osservarlo, progettarlo, gestirlo o migliorarlo in funzione della sua vulnerabilità”.

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