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Migranti e rifugiati, alla Conferenza intergovernativa di Marrakesh via libera al controverso patto. La ratifica attesa per il 19 dicembre all’ONU

Di Pierpaolo Piras

Marrakesh. Via libera, oggi alla Conferenza intergovernativa di Marrakesh (https://refugeesmigrants.un.org/intergovernmental-conference-2018), in Marocco, sul controverso patto sulle migrazioni e rifugiati.

Migranti subsahariani

I circa 150 i rappresentanti hanno approvato formalmente il “Global Pact of Migration”, promosso e guidato dalle Nazioni Unite .
Da subito , il testo (https://www.un.org/pga/72/wp-content/uploads/sites/51/2018/07/migration.pdf) ha suscitato le critiche di numerosi Stati e soggetti politici che si oppongono alle migrazioni indiscriminate ed illegali.
Il programma esposto intende favorire e potenziare la cooperazione internazionale affinché le migrazioni avvengano in maniera “sicura, ordinata e regolare”.

Si è trattato, finora, di un pronunciamento orale, mancando sia una firma che una votazione. Ovvero una pura formalità, in attesa della ratifica finale del 19 dicembre all’Assemblea Generale delle Nazioni Unite.

Il segretario generale dell’ONU, Antonio Guterres

Da tempo l’argomento è stato fortemente divisivo. Quindici Paesi hanno già comunicato il loro ritiro o congelamento di ogni decisione su questo testo, per ora non vincolante.

Attualmente, nove Paesi si sono ritirati dal Global Compact dopo aver approvato il testo il 13 luglio a New York: Austria, Australia, Cile, Repubblica Ceca, Repubblica Dominicana, Ungheria, Lettonia, Polonia e Slovacchia.

Altri sette hanno preferito ulteriori approfondimenti politici interni come Belgio, Bulgaria, Estonia, Israele, Italia, Slovenia e Svizzera.

Gli Stati Uniti si sono ritirati già dal dicembre del 2017, considerando il documento contrario alla politica interna degli USA e, fin da allora, hanno espresso la ferma opposizione alle migrazioni senza regole.
Le principali argomentazioni di questi Paesi vertono sulla inviolabilità delle frontiere che rientra nella esclusiva tutela e competenza giuridica di un Paese sovrano.
I diplomatici statunitensi alle Nazioni Unite, in una dichiarazione, hanno affermato, più precisamente, che “le decisioni sulla sicurezza delle frontiere, su chi ha il permesso di risiedere legalmente o di ottenere la cittadinanza, sono tra le più importanti decisioni sovrane che un Paese può prendere”.

E che esse non possono essere condivise con alcuno , fosse anche un organo internazionale come l’ONU.

In Europa si percepiscono analoghe reazioni di accesa contrarietà. Charles Michel, primo ministro belga, ha deciso di recarsi alla Conferenza di Marrakech aprendo così una crisi nel suo Governo di coalizione, con il Partito fiammingo “N-VA” di centro-destra.

Voci di dissenso provengono da Marine Le Pen e persino dal qualche “gilet giallo”, intervistato sulla piazza dei disordini parigini, nei giorni scorsi.

Il problema delle migrazioni appare ancora tutto da affrontare e , almeno in parte, da risolvere.

Ci sono circa 258 milioni di migranti e persone in movimento in tutto il mondo, ovvero il 3,4% della popolazione mondiale.

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