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Polizia di Stato: Quartieri Spagnoli, ordinanza di custodia cautelare nei confronti di 53 persone gravemente indiziate, a vario titolo, dei reati di associazione di tipo mafioso

NAPOLI. La Polizia di Stato di Napoli e i Carabinieri del Nucleo Investigativo e della Compagnia Napoli Centro, su delega del Procuratore della Repubblica facente funzione di Napoli, hanno eseguito, questa mattina, nella zona dei Quartieri Spagnoli del Capoluogo partenopeo, un’ordinanza di custodia cautelare, emessa dal G.I.P. del Tribunale di Napoli, su richiesta dei magistrati della locale Direzione Distrettuale Antimafia, nei confronti di 53 persone, gravemente indiziate, a vario titolo, dei reati di associazione di tipo mafioso, associazione finalizzata allo spaccio e al traffico di sostanze stupefacenti, estorsione, ricettazione e detenzione e porto abusivo di armi da fuoco.

La Polizia di Stato in azione

Il provvedimento in parola compendia gli esiti di diverse indagini esperite dalla Squadra Mobile, dal Comando Provinciale di Napoli e dalla Compagnia Carabinieri Napoli Centro, tra il 2018 e il 2020, che hanno documentato l’esistenza e l’operatività di un’associazione di tipo mafioso, armata, strutturata in alcuni gruppi criminali operativi nella zona centrale del capoluogo e, in particolare, nei cosiddetti Quartieri Spagnoli di Napoli, avente rapporti di cooperazione con i più potenti sodalizi dei Mazzarella e dei Contini.

Il primo dei sodalizi investigati e colpiti dal provvedimento di oggi è quello capeggiato da tra persone dedite ad attività estorsive, soprattutto ai danni di commercianti e gestori di piazze di spaccio, al controllo e alla gestione della vendita al dettaglio dello stupefacente, in particolar modo nelle zone denominate della Pignasecca, di Largo Baracche e della Speranzella, e a ogni atra attività finalizzata al controllo del territorio.

In particolare uno di loro ha ripreso il controllo della zona della Pignasecca, unitamente ad altri due soggetti operativi nelle zone della Speranzella e di Largo Baracche, dopo la sua scarcerazione avvenuta nel dicembre 2019 .

L’attività di indagine, ancora, ha documentato l’esistenza e l’operatività di un gruppo criminale facente capo a un pregiudicato e a suo figlio, dedito a un fiorente traffico di stupefacenti nella zona di vico Canale a Taverna Penta che, da anni, sovvenziona i clan malavitosi dei Quartieri, ricevendo all’occorrenza da questi ultimi sostegno ed ausilio.

Le indagini hanno ricostruito anche attraverso le immagini di sistemi di videosorveglianza la frenetica attività di vendita al dettaglio della droga posta in essere presso la famigerata piazza di spaccio della sposa, coincidente proprio con i luoghi nei quali insistono le abitazioni della famiglia del pregiudicato. Ancora è stato dimostrato come lo stesso gruppo criminale si avvalesse di numerosi pusher che, a seguito di contatti telefonici, provvedevano a recapitare le dosi di stupefacente a domicilio, direttamente presso le abitazioni dei clienti o in luoghi convenuti con gli stessi.

Proprio in quel vico Taverna Penta, circa tre anni fa gli spacciatori lì presenti sono stati raggiunti da colpi di arma da fuoco, rispondendo ad appartenenti a un gruppo criminale contrapposto che intendeva affermare il predominio sull’area, imponendo il pagamento della tangente estorsiva.

La Polizia di Stato durante l’operazione

Lo spessore criminale del sodalizio in parola è stato comprovato dalla ricostruzione di questo episodio in occasione del quale, a seguito di un diverbio, alcuni degli indagati, hanno ingaggiato uno scontro a fuoco con pistole e mitragliette, a seguito del quale alcuni di loro hanno riportato anche ferite.

Sono emersi, inoltre, rilevanti elementi indiziari in merito alla esistenza, nel cuore dei Quartieri Spagnoli, di un altro sodalizio in grado di gestire una fiorente attività di traffico e spaccio di sostanze stupefacenti, oltre ad avere la disponibilità di armi da fuoco.

La piazza era militarmente presidiata 24 ore su 24 da vedette, che si alternavano in base a turni prestabiliti. Lo stupefacente era detenuto e confezionato all’interno di un immobile sito in Vico Teatro Nuovo.

Le cessioni avvenivano attraverso panieri calati dalle finestre o consentendo l’accesso all’acquirente accompagnato dal pusher: in quest’ultimo caso, essendo la porta di accesso chiusa dall’interno, le chiavi venivano lanciate all’esterno.

Inoltre, in caso di sequestro di stupefacente da parte delle Forze dell’Ordine, il cliente, previa esibizione del verbale di sequestro e della conseguente contestazione amministrativa, otteneva a titolo gratuito una ulteriore dose di stupefacente.

Così operando, l’organizzazione comprava l’omertà dell’acquirente fidelizzandolo.

Il provvedimento eseguito è una misura cautelare, disposta in sede di indagini preliminari, avverso la quale sono ammessi mezzi di impugnazione, e i destinatari della stessa sono persone sottoposte alle indagini, come tali, presunte innocenti fino a sentenza definitiva.

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