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Polonia: spese militari al 4% già a partire da quest’anno

Di Fabrizio Scarinci

VARSAVIA. Durante una delle sue ultime conferenze stampa, il Primo ministro polacco Mateusz Morawiecki ha annunciato che, nel 2023, le spese militari del Paese raggiungeranno il 4% del suo Prodotto Interno Lordo e non il 3, come precedentemente pianificato.

Il Primo ministro polacco Mateusz Morawiecki

Dovuto principalmente alla recente aggressione russa nei confronti dell’Ucraina (e, più in generale, ad una forte consapevolezza di quanto Mosca possa costituire una minaccia per la sicurezza dell’Europa orientale), tale aumento di budget figura senz’altro come il più consistente tra quelli operati nell’ultimo anno in seno alla NATO, dove, al momento, neppure gli Stati Uniti sembrerebbero spendere una simile percentuale.

In cifre assolute, questa mossa porterebbe i polacchi ad una spesa di circa 30 miliardi di dollari, che agevolerebbero non poco gli ambiziosi progetti di potenziamento di strumento militare impegnato già da qualche tempo con l’introduzione di ingenti quantitativi di materiale bellico allo stato dell’arte e con la pianificazione di un significativo incremento del personale.

Un F 16C Block 52 dell’aeronautica polacca equipaggiato con serbatoi di tipo “conformal”

Al momento, tra i principali acquisti pianificati dal Paese figurerebbero 32 caccia di quinta generazione Lockheed Martin F 35 Lightning II (appartenenti, ovviamente, alla variante A), 48 caccia leggeri KAI FA 50 “Golden Eagle” di produzione sudcoreana, 250 “Main Battle Tank” di tipo M1 “Abrams”, 96 elicotteri d’attacco AH-64 E “Apache” (cifra decisamente consistente, considerando che, ad oggi, nessuno strumento militare del vecchio dispone di tale categoria di mezzi in simili quantitativi) e diversi sistemi da combattimento di tipo sia terrestre che antiaereo.

Con riferimento al conflitto in corso, invece, anche per ragioni di prossimità geografica, la Polonia risulta essere uno dei Paesi maggiormente impegnati nel supporto dell’Ucraina, che dal governo di Varsavia avrebbe ricevuto numerosi aiuti non solo di tipo militare ma anche di tipo umanitario.

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