Di Fabrizio Scarinci
KIEV. L’Ucraina sta sperimentando in queste ore il più grande rimpasto di governo dall’inizio della guerra.
Tra i dimissionari figurano, infatti, le due vicepremier, ossia Olha Stefanishyna (ministro per l’Integrazione europea ed euroatlantica) e Iryna Vereshchuk (ministro per la Reintegrazione dei territori occupati), e ben quattro ministri, ossia Oleksandr Kamyshin (a capo del dicastero delle Industrie strategiche), Denys Maliuska (ministro della Giustizia), Ruslan Strilets (ministro dell’Ambiente) e l’ormai arcinoto ministro degli Esteri Dmytro Kuleba.
Al momento, il Parlamento avrebbe già ratificato le dimissioni di Olha Stefanishyna, Oleksandr Kamyshin, Denys Maliuska e Ruslan Strilets.
A fare eccezione la proposta di dimissioni di Iryna Vereshchuk, che non sarebbe stata approvata, e quella di Dmytro Kuleba, riguardo alla quale la votazione sarebbe stata rinviata.
Stando a quanto riportato da alcune delle più importanti testate ucraine, nel prossimo futuro alcuni dei ministri dimissionari potrebbero comunque tornare ad avere un ruolo di primo piano in seno al governo o alle Istituzioni del Paese (come nel caso di Kuleba, che, secondo Rbc Ukraina, potrebbe presto diventare ambasciatore a Bruxelles).
Secondo il Presidente Zelensky, l’obiettivo di tale rimpasto è quello di rafforzare alcuni aspetti della politica del Paese, tra cui quelli riguardanti diplomazia e politica estera.
Come noto, le ultime settimane (in cui, probabilmente, è anche maturata l’idea di apportare tali cambiamenti) non sono, certo, state facili per gli ucraini, che si sono ritrovati a fronteggiare le sempre più intense ondate di attacchi aero-missilistici lanciate da Mosca anche in risposta all’offensiva condotta da Kiev nella regione russa di Kursk; un’azione che, pur rappresentando un indubbio successo, sembrerebbe aver mancato l’importantissimo obiettivo di allentare la pressione delle forze russe sul fronte del Donbass.
In seguito agli ultimi attacchi subìti (tra cui ricordiamo, in particolare, quello di ieri a Poltava, che avrebbe provocato 51 morti e 271 feriti), Zelensky è nuovamente tornato a ribadire ai propri partner occidentali non solo la necessità di poter contare su un maggior numero di sistemi difensivi, ma anche l’importanza di utilizzare nel modo più libero possibile i sistemi offensivi ricevuti allo scopo di condurre attacchi in profondità nel territorio russo.
In tale contesto, secondo quanto riportato, il governo ucraino sarebbe ormai molto vicino ad ottenere da quello statunitense un certo numero di cruise aviolanciati AGM-158 JASSM, che potrebbero essere integrati sugli F-16 in fase di consegna.
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L’articolo Ucraina: avviato il più grande rimpasto di governo dall’inizio della guerra. Kiev torna a chiedere aiuto all’Occidente proviene da Report Difesa.
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