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USAF: revisione radicale per il programma NGAD

Di Fabrizio Scarinci

WASHINGTON. Per il programma statunitense “Next Generation Air Dominance” (NGAD), volto alla realizzazione di un sistema di combattimento aereo di nuova generazione, è tempo di approfonditi ripensamenti.

Dopo mesi di insistenti voci circa la sua possibile cancellazione, il Vice Capo di Stato Maggiore dell’USAF, Gen. James Slife, ha, infatti, annunciato una radicale revisione dei requisiti da parte della Forza Armata, che, insieme alle aziende coinvolte (ossia Boeing e Lockheed Martin) starebbe valutando la possibilità di “resettare” in maniera quasi totale lo sviluppo del progetto in questione.

Rappresentazione digitale della “core platform” del nuovo sistema di combattimento

Al momento, sebbene ulteriori dettagli a riguardo non siano disponibili, la maggior parte degli osservatori ritiene che alla base di questi ripensamenti vi sia soprattutto l’eccessivo costo unitario della piattaforma principale (o, se si preferisce, del “caccia madre”), che, secondo alcune stime, si aggirerebbe intorno ai 250 milioni di dollari.

In effetti, considerando anche la necessità di proseguire con il programma inerente la produzione dell’F-35 e con quelli riguardanti lo sviluppo del bombardiere pesante B-21 Raider, dell’ICBM Sentinel e delle nuove armi ipersoniche (settore, quest’ultimo, in cui Washington sembrerebbe anche aver accumulato un certo ritardo rispetto a Mosca e Pechino), si può capire piuttosto facilmente come tale cifra possa risultare del tutto insostenibile, senza poi contare che, in ragione delle tecnologie presenti (nonché del costo stesso), una simile piattaforma risulterebbe, di fatto, impossibile da esportare.

Secondo diversi analisti, l’Aeronautica statunitense potrebbe, ora, scegliere di ridurre i costi della piattaforma principale (a partire da quelli necessari per raggiungere gli elevatissimi livelli di stealthiness previsti) e di puntare maggiormente sulla “componente sistema”; ossia sui (decisamente meno costosi) droni gregari e sui sistemi necessari a permettere la loro gestione da parte della “core platform”.

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