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Aeronautica Militare, i cavalieri dell’Arma Azzurra all’87° CSIO di Piazza di Siena. E il Tricolore vola sempre più in alto

Roma (dal nostro inviato). Dopo due successi consecutivi per l’Italia alla Coppa delle Nazioni Intesa Sanpaolo, gara clou dell’87° CSIO di Piazza di Siena, a Roma. questa volta a salire sul gradino più alto del podio sono stati, ieri, gli svedesi.

L’Aeronautica Militare protagonista dell’87° CSIO

Il quartetto formato da Henrik Von Eckermann su Toveks Mary Lou, Angelie Von Essen su Luikan Q, Fredrik Jonsson con il cavallo Cold Play e Peder Fredricson con H&M Christian K ha chiuso con 8 penalità complessive ripetendo così il successo del 2000, primo della storia in Coppa della Svezia nello CSIO capitolino, bissato tra l’altro nel Gran Premio Roma con Lisen Bratt.

Ed è stato il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella a premiare i vincitori. Con un picchetto dei Lancieri di Montebello (8°) e la banda dei Carabinieri.

Al secondo posto si è classificata l’Irlanda, con 12 penalità. Mentre ex aequo al terzo posto Belgio e Olanda, (18 penalità).

L’Italia si è piazzata al quinto posto con il team composto dall’Aviere Capo Luca Marziani, Riccardo Pisani, Lucia Le Jeune Vizzini e il 1° Aviere Lorenzo De Luca.

Il 1° Aviere Lorenzo De Luca

Tra gli atleti in gara, come detto, anche due militari dell’Aeronautica.

Luca Marziani lo scorso anno si classificò al primo posto (bissando il successo del 2017) proprio qui a Piazza di Siena, Ha iniziato la sua carriera agonistica a 16 anni, portando lustro all’equitazione italiana con la partecipazione a diverse competizioni sia in Italia che all’estero.

Dietro ogni successo di Luca Marziani, come tiene a precisare a Report Difesa c’è un grande cavallo, un grande binomio. Tokyo due Soleil uno stallone del 2007 è da sempre compagno dell’Aviere Capo.

“L’ho domato io – ci racconta -. Siamo cresciuti insieme, anno dopo anno, gara dopo gara. Tutto questo, malgrado le difficoltà delle origini, è stato poi superato dai tanti successi in questo anni. L’atleta cavalca un cavallo che è considerato il più forte al mondo.

E’ stato lo stesso Marziani a sceglierlo. “Mi è bastato uno sguardo – ricorda – quando era ancora un puledro. Un animale molto intelligente, dalla forte personalità, molto serio. E’ anche giocherellone ma quando è in gaar tira fuori la grinta”.

Sopra la tecnica, che ognuno interpreta a proprio modo, c’è il binomio cavallo-cavaliere. Ed è quello che fa la differenza.

L’addestramento quotidiano è di circa un’ora al giorno, ma il rapporto è più lungo, fatto di passeggiate, di girare la corda, di talis-roulant. Non ci si ferma mai.

In occasione di gare maggiormente sentite dai cavalieri, la preparazione viene intensificata una settimana prima, rafforzando di più il rapporto con il cavallo affinché l’animale capisca che si sta arrivando all’appuntamento. Ma non si fanno cose particolari, anche perché i cavalli di questo livello, molte volte l’anno, sono già allenati ad affrontare gare come queste.

Tra i cavalieri che hanno fatto parte della squadra azzurra impegnata nella Coppa delle Nazioni anche il fortissimo Lorenzo De Luca con il suo cavallo Ensor de Litrange LXIII.

Nel 2018 ha vinto il Rolex Gran Premio Roma (non avveniva dal 1996). Nel 2017 ha fatto parte del quartetto vincitore della Coppa delle Nazioni Intesa San Paolo.

Rispondendo ad una domanda sulla sua presenza alle Olimpiadi di Tokyio del 2020, De Luca sorride. “Prima ci dobbiamo qualificare – dice- agli Europei, a fine agosto a Rotterdam, poi vedremo”.

Oltre a Marziani e De Luca, la squadra dell’Aeronautica Militare impegnata a Piazza di Siena era composta anche da Giulia Martinengo Marquet, 14 anni di attività nell’equitazione.

Ha debuttato con l’uniforme dell’Arma Azzurra e quest’anno era alla tredicesima partecipazione a Roma. Lo scorso anno ha contribuito alla vittoria del nostro Paese nella Coppa delle Nazioni Intesa Sanpaolo.

“La Forza Armata – spiega – ci supporta in tutti i modi. Facciamo parte più di una famiglia che di un gruppo sportivo”.

Il 1° Aviere Scelto, Emilio Bicocchi (vittorioso l0 scorso anno per ben due volte sempre a Piazza di Siena) vanta un lungo curriculum di successi tra medaglie a e primi posti nei vari Campionati e Coppe.

Anche lui sottolinea l’importanza del binomio uomo-cavallo. Alla domanda se un cavallo può sbagliare a saltare questa la risposta: “E’ sempre un concorso di colpe e di meriti, tra i due”.

I successi, insomma, arrivano dopo un lavoro “continuativo, assiduo – aggiunge Bicocchi – quotidiano nel tempo,. Ci sono tanti fattori: da quello della salute dei cavalli. I quali vengono sempre seguiti dai veterinari, dai maniscalchi”.

E dietro al cavaliere, al cavallo opera uno staff di professionisti.

L’Aeronautica Militare dà tutto il suo apporto e ai cavalieri, ai cavalli e allo staff tecnico è demandato il compito di portare, sempre più in alto, il Tricolore come è avvenuto in questi giorni a Piazza di Siena.

E i colori della Bandiera italiana sono stati portati, nei cieli della Capitale, ieri sera dalle Frecce Tricolori al termine della gara per la Coppa delle Nazioni.

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