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Carabinieri 8° Reggimento Lazio, un Reparto altamente specializzato nell’Ordine pubblico

Roma. L’8 Reggimento Carabinieri “Lazio” ha sede a Roma nella caserma intitolata al Vice Brigadiere Salvo D’Acquisto ucciso, il 23 settembre 1943 a Torre di Palidoro, fucilato dai tedeschi. La sua morte salvò un gruppo di civili rastrellati dai nazisti.

Un’immagine che ricorda il sacrificio del Vice Brigadiere dei Carabinieri, Salvo D’Acquisto

E’ uno dei Reggimenti Mobili più consistenti della I Brigata, ossia dell’unità organizzativa dell’Arma che si occupa prevalentemente, in Italia, di Ordine pubblico.

Carabinieri dell’8° Reggimento Lazio si preparano per uscire in servizio

All’8° Reggimento, comandato da Colonnello Gianluca Trombetti, titolato Scuole di Forze di Polizia, vengono svolti tutti i compiti che servono all’attività operativa: dalla tutela dell’Ordine pubblico, alla vigilanza di obiettivi sensibili e di supporto all’Arma a livello territoriale.

Già per tutti i Carabinieri è previsto un addestramento per l’impiego in attività di Ordine pubblico che poi viene maggiormente perfezionato per coloro che vengono trasferiti al Reggimento (chiamato ciclo di accesso). A questo si aggiunge un ciclo mensile di formazione per tutti i militari (detto ciclo di mantenimento) con una turnazione che tiene conto del loro impiego in attività operative.

COME SI ENTRA ALL’8° REGGIMENTO

Si può entrare a far parte dell’8° o facendo una domanda oppure d’ufficio, provenendo direttamente dalle Scuole Allievi o da altri Reparti. Normalmente si tiene in considerazione una preferenza.

Recentemente è stato introdotto il limite di età di 45 anni per entrare in quella che viene chiamata, tecnicamente, “Linea Mobile”. E’ previsto che vengano fatte anche delle selezioni per entrare nella I Brigata Mobile. Si tratta di una sorta di prove di idoneità a svolgere il servizio in Brigata, trattandosi di attività dove occorre forza, prestanza fisica e capacità.

In caserma c’è una bellissima palestra aperta a tutti Carabinieri della Capitale. Ci sono attrezzature di primissimo livello per il mantenimento fisico. Le attività variano dalla difesa personale, al pugilato e alle varie arti marziali. Il tutto sotto l’occhio vigile ed i consigli di militari campioni olimpici che fanno da istruttori.

Un Carabiniere agli attrezzi della palestra dell’8° Reggimento

I SERVIZI DEL REGGIMENTO

La competenza territoriale del Reggimento non è solo sulla Capitale ma anche sul Lazio, le Marche e l’Umbria. Oltre, come detto, alle attività di impiego in Ordine pubblico i militari dell’8° si occupano anche di vigilanza fissa e dinamica ai tanti obiettivi sensibili di Roma che vengono definiti d’intesa con l’Autorità provinciale per l’Ordine e la Sicurezza pubblica. Supportano, inoltre, i loro colleghi dell’Arma territoriale per un migliore controllo del territorio.

Fa parte dello stesso Reggimento una Compagnia di Intervento Operativo (CIO) che si occupa di supportare l’Arma territoriale con un intervento massivo proprio sui territori laddove esso sia richiesto. La CIO svolge compiti di pattugliamento, di controllo del territorio e di prevenzione generale.

UN REGGIMENTO ALTAMENTE SPECIALIZZATO NELL’ORDINE PUBBLICO

Era il 2 maggio del 1920 quando, con Decreto del Ministro della Guerra, Ivanoe Bonomi, vennero costituiti 18 Battaglioni Mobili per il concorso ai servizi di Ordine e Sicurezza pubblica, tre dei quali denominati “Battaglione Mobile Carabinieri Roma 1, Roma 2 e Roma 3”. A seguito della soppressione del “Battaglione Mobile Carabinieri Roma 1” i rimanenti, il 10 gennaio 1923, assunsero rispettivamente la denominazione di “7º Battaglione Mobile Carabinieri” e di “8º Battaglione Mobile Carabinieri” venendo, quest’ultimo, poi soppresso il 30 dicembre successivo con il Regio Decreto numero 2980.

Con l’entrata dell’Italia nel II conflitto mondiale, la Legione Territoriale di Palermo costituì un Battaglione denominato “8º Battaglione Carabinieri Mobilitato” delle cui tradizioni l’8º Battaglione Carabinieri “Lazio” è erede.

Articolato su 3 Compagnie e su 1 Plotone Comando fu impiegato sul fronte Greco-Albanese- Jugoslavo, ove persero la vita 102 Carabinieri e 70 rimasero feriti, meritando il conferimento di 5 medaglie d’argento al valor militare (di cui una medaglia d’argento al Valor militare al Sottotenente Enrico Pieche e 4 medaglie d’argento alla memoria ai Carabinieri Giuseppe Emanuele, Giuseppe Longo, Pasquale Martino e Concetto Puglisi.

L’8 settembre 1943, in seguito all’armistizio, il Reparto fu sciolto e successivamente ricostituito in Battaglione Mobile Lazio. Fu poi posto alle dipendenze del Raggruppamento dei Battaglioni Mobili di Roma.

Il 17 ottobre 1947 il Reparto passò alle dipendenze di impiego ed addestrative della 4ª Brigata Carabinieri e successivamente a quelle della Legione Carabinieri “Lazio”.

Il 1º marzo 1950, l’unità assunse la denominazione “VIII Battaglione Mobile Carabinieri”; dal 6 al 19 febbraio 1977 prestò valida opera di soccorso alle popolazioni colpite dal terremoto di Tuscania (Viterbo). Il Battaglione fu successivamente inquadrato nel 2º Reggimento.

Il 1º settembre 1977, in seguito alla ristrutturazione dell’Esercito, il Battaglione, divenuto “Comando di Corpo”, passò alle dirette dipendenze dell’11ª Brigata Carabinieri, assumendo la denominazione di “8º Battaglione Carabinieri Lazio”.

Al Reparto, con un Decreto del Presidente della Repubblica – numero 861 del 7 ottobre 1977, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana numero 326 del 30 novembre 1977 – fu assegnata la Bandiera di Guerra del disciolto 2º Reggimento.

Il 1º marzo del 1995 il 2º Reggimento Carabinieri, in seguito alla sua ricostituzione, riassunse in consegna la Bandiera di Guerra, a suo tempo ceduta all’8º Battaglione.

Al Battaglione fu pertanto concessa la Bandiera di Guerra con un Decreto del Presidente della Repubblica del 15 dicembre 1994, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana numero 51 del 2 marzo 1995.

Il nuovo vessillo fu consegnato al Comandante pro-tempore del Battaglione nel corso di cerimonia svoltasi il 28 novembre 1997 nell’attuale Caserma “Salvo D’Acquisto” di Roma.

Dal 1º luglio del 2000 al marzo del 2004 il Reparto subì strutturali modificazioni ordinative approdate nell’attuale fisionomia in cui le Compagnie, costituenti “le fondamenta” del Reparto, sono state ridenominate rispettivamente in: 1ª, 2ª e 3ª Compagnia e Compagnia Comando e Servizi.

LE ATTIVITA’ DI ORDINE PUBBLICO

Nelle attività di Ordine pubblico vengono impiegate delle squadre composte da 10 uomini che montano su mezzi Iveco C17 e C18.

Un mezzo dei Carabinieri impiegato in attività di Ordine pubblico

Questi mezzi sono protetti da apposite grate che coprono i vetri da eventuali attacchi. La squadra è composta da un conduttore, un caposquadra e da altri 8 Carabinieri. Tra uno di loro viene scelto il cosiddetto “lanciatore” (quello che la Polizia di Stato chiama giellista). Il suo compito è quello di lanciare, nel caso di manifestazioni particolarmente violente, lacrimogeni o fumogeni su ordine tassativo della Questura, usando un’arma denominata M203 PI.

I conduttori dei mezzi sono pronti ad uscire

Prima di partire per un servizio ogni militare, in armeria, ritira il materiale assegnato: protezioni del corpo alte e basse, un giubbetto da Ordine pubblico, lo sfollagente, uno scudo rettangolare (più conosciuto come scudo romano), l’arma individuale. Il lanciatore porta con sé la M203 PI e le relative cartucce. Tutto il materiale è obbligatoriamente al seguito di ogni singolo operatore.

 

Si ritira l’armamento

I Carabinieri sono dotati anche di camion blindati FIAT Iveco RG12 che vengono impiegati in Ordine pubblico, su disposizione del Comando Generale dell’Arma, su indicazione della Questura.

I camion blindati FIAT Iveco RG12

In occasione del match di Champions League tra Roma e Liverpool allo Stadio Olimpico, di mercoledì scorso, abbiamo avuto modo di capire come operano i Carabinieri addetti all’Ordine pubblico in occasione di una partita di calcio come si dice “di cartello”.

I Carabinieri dell’8° Reggimento allo stadio Olimpico

Chi frequenta gli stadi conosce il lavoro che, ad ogni partita, fanno gli steward che si occupano di un prefiltraggio dei tifosi: Gli steward possono perquisire fisicamente, controllare le borse, gli zaini, le aste delle bandiere dei supporters.

C’è però poi una seconda linea che può essere formata da Carabinieri o da poliziotti, il tutto sotto il diretto comando dei funzionari di Polizia che, per legge, sono i responsabili dell’Ordine pubblico. Accanto a loro un referente dell’Arma territoriale.

In occasione del match di Champions, già nei giorni precedenti la partita, era stato attivato un controllo capillare del territorio per evitare che i supporters delle due squadre arrivassero agli scontri.

Gli inglesi sono stati fatti poi confluire in Piazzale delle Canestre a Villa Borghese dove a bordo di autobus dell’ATAC e scortati dalla Polizia sono stati portati nel settore loro dedicato dello stadio. Qualcuno, isolato, ha cercato di raggiungere l’impianto sportivo ed un paio di loro sono stati aggrediti nelle immediate vicinanze dell’Olimpico ma subito sono stati fermati dalle Forze dell’Ordine.

In occasione di partite di calcio, l’afflusso ed il deflusso degli spettatori son momenti molto delicati. I tifosi ospiti escono dall’impianto dopo che quelli di casa sono andati via. Vengono fatti risalire sugli autobus e scortati alle Stazioni Termini, Tiburtina, negli aeroporti se devono prendere un volo charter. O ancora nello stesso Piazzale delle Canestre.

Per chi arriva in auto, magari in occasione di partite di Campionato, vengono effettuati anche controlli sulle autostrade.

Le Forze dell’Ordine possono entrare all’interno dello stadio solo se la situazione tra le due tifoserie dovesse mettere a rischio l’Ordine pubblico.

Sarà poi la Questura a dare il fine servizio.

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