in

Carabinieri TPC: Inaugurata la mostra “Conoscere, preservare tutelare” nella sala dedicata al Generale Roberto Conforti

Anzio (Roma). Ci sono persone destinate a lasciare segni indelebili nella società.

Uomini, che con il loro diuturno operare hanno tracciato un cammino lungo il quale continuano a incedere, con passi certi e decisi, tutti coloro i quali hanno avuto l’onore e la fortuna di incontrarli. Uno di questi è sicuramente il Generale di Divisione dell’Arma dei Carabinieri Roberto Conforti, grande investigatore dalle doti professionali e umane universalmente riconosciute.

A lui, già comandante del Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale dal 1991 al 2002, è stata intitolata, nel corso di una cerimonia partecipata e particolarmente sentita, la Sala VI degli intonaci dipinti del Museo Civico Archeologico di Anzio (Roma) e dedicata la mostra evento “Conoscere, preservare, tutelare. Momenti di vita nell’antichità”, alla presenza di tutte le massime cariche istituzionali del territorio con in testa il sindaco di Anzio Candido De Angelis e il vice comandante del Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale (TPC) Colonnello Alberto Deregibus e della moglie e della figlia del compianto Generale Conforti nonché della Soprintendente Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per l’area metropolitana di Roma, la provincia di Viterbo e l’Etruria meridionale, Margherita Eichberg. “Nessuno muore sulla terra finché vive nel ricordo di chi resta – ha detto permeata da grande commozione la signora Filomena De Salvo – sono qui oggi pervasa da un sentimento di orgoglio misto a gratitudine per l’amministrazione comunale che ha inteso dedicare la sala a mio marito e sono certa – ha concluso – che anche lui oggi gioisce per questo grande onore e privilegio concessogli”.

Un momento dell’intervento della moglie del compianto Generale Conforti

A ricordare con grande emozione il Generale Conforti anche il Colonnello Deregibus. “Sono particolarmente felice di essere qui perché si ricorda il Generale Conforti. Io ho avuto la fortuna – ha detto il vicecomandante del TPC –  di servire i Carabinieri della Tutela Patrimonio Culturale il periodo di comando del Generale Conforti. Il Museo è uno dei punti più importanti della città, custode delle tradizioni e della cultura di una comunità. Organizzare qualcosa in un museo è un evento di altissimo livello”.

“Ringrazio a nome del Comandante del TPC Generale Roberto Riccardi per questa iniziativa. Tante cose che oggi facciamo – ha concluso il colonnello Deregibus  – si portano avanti anche grazie all’appassionato impegno che il Generale Conforti ha messo in questo settore nei suoi undici anni di comando”.

L’intervento del Colonnello Deregibus

A fare eco anche il sindaco De Angelis. “Un museo rappresenta uno dei capisaldi di una città, la cultura nella sua accezione più estesa deve essere un riferimento e una certezza all’interno di una comunità – ha detto – ringrazio per il loro lavoro i carabinieri del Comando Tutela Patrimonio Culturale per quello che stanno facendo, che fanno e che faranno, del resto la nostra nazione è un museo a cielo aperto” .

Nel corso della cerimonia è stato donato un dipinto realizzato dall’Appuntato Scelto dei Carabinieri del TPC Antonio Marino raffigurante il  Comandante Conforti.

Un olio su tela raffigurante il Generale Conforti. Gli occhi vivi trasmettono epidermicamente, quasi a voler uscire dall’opera d’arte, quella fierezza in quell’uniforme che il Generale Conforti ha vestito una vita intera a servizio della nostra nazione.

L’Appuntato Scelto del TPC Antonio Marino dona il quadro olio su tela raffigurante il Generale Conforti

A conclusione, l’emozionante momento di svelamento della targa ubicata all’interno della VI sala con la dedica al Generale Conforti.

La mostra

Nella mostra “Conoscere, Prevenire, Tutelare. Momenti di vita nell’antichità”, al Museo Civico Archeologico di Anzio, viene presentata una selezione 18 reperti archeologici, tra gli oltre 5 mila recuperati, che sono stati rimpatriati tra il 1999 ed il 2014, da Ginevra e da Basilea, grazie all’Operazione Teseo.

E’ stata la più grande operazione mai avvenuta che prende il nome da una splendida anfora corinzia del VI secolo a.C., decorata con il mito di Teseo, un capolavoro trafugato con tutta probabilità da una necropoli etrusca.

Anfore, piatte, crateri, in grande parte decorati a figure rosse.

Un progetto, frutto di un costante lavoro di sinergia tra Enti, sottintende la volontà condivisa di rendere fruibili alcuni reperti archeologici scelti tra i beni sequestrati dal Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale, nella precipua volontà di sensibilizzare la comunità valorizzando al contempo sia le opere d’arte stesse che il lavoro del TPC.

La Sala VI dedicata al Generale Conforti

Dopo il recupero del famoso vaso di Assteas, raffigurante il mito di Europa, acquisito illecitamente da un noto museo americano, i Carabinieri del Comando TPC hanno scoperto una rete criminale, gestita da un trafficante che operava in Svizzera.

In questo Paese i manufatti, realizzati tra i VIII sec. a.C. ed il III d.C., provenienti da scavi clandestini operati da aree archeologiche della Magna Grecia, della Campania, dell’Etruria e del Lazio venivano commercializzati in tutto il mondo.

A seguito della richiesta di assistenza giudiziaria internazionale, promossa dal dott. Paolo Giorgio Ferri, Magistrato illuminato, della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Roma, i Carabinieri del Comando TPC sono riusciti a recuperare, oltre ad una gran quantità di reperti archeologici, numerosi faldoni contenenti appunti, bolle di trasporto, fotografie eseguite prima e dopo il restauro, proposte di vendita, prezzi e false perizie: documenti preziosi per le successive attività investigative tra le quali è seguita l’operazione “Andromeda”.

Uno dei reperti esposti nella mostra

I Carabinieri del TPC hanno salvato e recuperato migliaia di reperti archeologici, alcuni attribuiti a grandi maestri, in gran parte corredo di tombe principesche.

L’operazione ha permesso il rimpatrio di 337 ulteriori eccezionali manufatti archeologici presentati alla stampa nel 2010, nella splendida cornice del Colosseo.

Con la collaborazione della magistratura e della Polizia giudiziaria Svizzera, i Carabinieri hanno interrotto i traffici illeciti di un commercialista di origini tedesche. In una stanza blindata di una villa di Basilea sono stati trovati centinaia di documenti che hanno permesso la scoperta di un rilevante traffico di beni archeologici provenienti dall’Italia, molti dei quali immagazzinati in locali del porto franco di Ginevra.

In questo luogo, una successiva perquisizione, nel dicembre 2008, ha permesso di individuare 2000 beni d’arte, provenienti da aree italiane, posti in commercio da un commerciante giapponese domiciliato in Inghilterra, nello stesso luogo dove, già nel 1995, i Carabinieri, condotti dal Generale Roberto Conforti, avevano scoperto i depositi segreti del principale trafficante internazionale di archeologia, aprendo la stagione così detta dei grandi recuperi archeologici che ha consentito le restituzioni, all’Italia, di numerosi capolavori provenienti da tutto il mondo, celebrati al Palazzo del Quirinale con la grande mostra Nostoi del 2007.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

L’articolo Carabinieri TPC: Inaugurata la mostra “Conoscere, preservare tutelare” nella sala dedicata al Generale Roberto Conforti proviene da Report Difesa.

What do you think?

Written by Report Difesa

Quotidiano di geopolitica e di sicurezza nazionale ed internazionale.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

GIPHY App Key not set. Please check settings

Brescia-Roma, le formazioni ufficiali

Guardia Costiera: aereo dell’Agenzia FRONTEX individua migranti a 4 miglia da Lampedusa. Salvati dai soccorritori marittimi