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Elettronica: celebrati i 70 anni della costituzione dell’azienda. Il settore della Difesa sta affrontando cambiamenti di grandi proporzioni

Di Fabrizio Scarinci

Roma. Si è celebrato ieri, nel Laboratorio di Scenografia del Teatro dell’Opera di Roma, il 70esimo anniversario della nascita di Elettronica, impresa fondata nel 1951 da Filippo Fratalocchi e progressivamente divenuta, grazie anche alle strategie messe in campo dal nipote Enzo Benigni (attualmente alla guida dell’azienda insieme ai suoi figli, Domitilla e Lorenzo Benigni), un importante gruppo internazionale capace di fornire, anche mediante l’operato delle partecipate Cy4Gate (operante nei settori di cyber intelligence e cyber security) ed Elt GmbH (azienda tedesca specializzata nell’Homeland Security), circa 3000 sistemi di sorveglianza strategica, autoprotezione, difesa elettronica e supporto operativo per applicazioni aeree, navali e terrestri ad oltre 30 governi di tutto il mondo.

Enzo, Domitilla e Lorenzo Benigni ripresi di fronte all’ingresso della sede principale dell’azienda

L’evento, che ha visto la partecipazione di personalità istituzionali quali il Ministro degli Esteri e della cooperazione internazionale Luigi di Maio (intervenuto in video conferenza), Giancarlo Giorgetti (ministro dello Sviluppo Economico), Lorenzo Guerini (ministro della Difesa), Bruno Le Maire (ministro dell’Economia e delle Finanze francese, intervenuto anch’esso in video), Claudio Graziano (presidente del Comitato militare dell’Unione europea), David H. Petraeus (partner di KKR e Presidente di KKR Global Institute), Roberto Baldoni (Direttore dell’Agenza Italiana Cybersecurity), Gianni Letta (già sottosegretario alla Presidenza del Consiglio), Franco Bernabè (presidente di Acciaierie Italia Spa) Kevin Ashton (esperto di tecnologia e Digital Transformation) e Dov Moran (esperto di tecnologia, nonché inventore della chiavetta USB) ha certamente rappresentato un’importante occasione per riflettere sullo sviluppo delle più moderne tecnologie inerenti cybersecurity, big data e capacità operative dei droni, con particolare riferimento all’impatto che esse potrebbero avere sulle già di per sé complesse ed imprevedibili dinamiche geopolitiche.

Un Eurofighter in fase di decollo. Diversi sistemi di quest’aereo sono stati sviluppati da Elettronica

A tal proposito il presidente Enzo Benigni ha spiegato come il settore della Difesa stia per affrontare un cambiamento di enormi proporzioni, probabilmente capace di sconvolgere tutte le regole a cui ci siamo abituati nel corso degli ultimi decenni e di comportare un profondo mescolamento tra il concetto di Difesa tradizionale e quello di Sicurezza nella sua accezione più ampia.

Il mondo in cui siamo immersi, e in cui è immerso anche il nuovo scenario della Difesa, è infatti costituito da una fitta rete di dispositivi intelligenti tra loro interconnessi, il cui tessuto connettivo è dato dallo spettro elettromagnetico.

In tale contesto, dove eventi come il recente attacco informatico alla pipeline americana in Texas forniscono validi esempi su come i codici informatici rappresentino tanto il pericolo quanto le armi di difesa del nostro futuro, Benigni ritiene indispensabile, anche allo scopo di investire risorse adeguate, una maggiore integrazione militare ed industriale tra i diversi Paesi dell’UE, nell’ambito della quale egli è certo che Elettronica possa giocare un ruolo di primo piano.

Alle sue parole fanno eco quelle di Domitilla Benigni (CEO & COO dell’azienda), che, oltre a ribadire come non esistano più confini tra Difesa e Sicurezza, ha anche posto l’attenzione su come la digitalizzazione abbia reso le nostre vite più semplici ma anche più fragili, specificando come i conflitti a cui la Comunità Internazionale dovrebbe prepararsi siano di tipo silenzioso ed invisibile, esattamente come quello spettro elettromagnetico che Elettronica ha studiato per 70 anni alla ricerca di soluzioni volte alla sua dominance.

Domitilla Benigni, CEO & COO di Elettronica

Il Senior vice president con delega alle Relazioni Istituzionali Lorenzo Benigni si è invece focalizzato sulla crescente importanza della collaborazione tra pubblico e privato nella creazione e nella protezione di tecnologie sovrane (che, si intende, possono anche essere sviluppate in collaborazione con altri Paesi), dichiarando come Elettronica abbia costruito la sua storia aziendale grazie al grande supporto ricevuto dalle Forze Armate e dalle Istituzioni, che egli considera interlocutori imprescindibili, nonché attori indispensabili, nel dialogo con i governi dei vari Paesi con cui l’azienda ha avuto modo di confrontarsi nel corso degli anni, auspicando che questo proficuo rapporto possa continuare e, magari, rafforzarsi, in vista dei futuri programmi europei in materia di Difesa.

L’iniziativa è stata, però, anche l’occasione per raccogliere alcune autorevoli chiavi di lettura sulle dinamiche politico-strategiche che il mondo ha di fronte a sé.

A tal proposito, particolarmente degno di nota è stato l’intervento del Generale americano David Petraeus, ex comandante del “surge” in Iraq, del Comando Centrale delle Forze Armate statunitensi, delle forze della coalizione in Afghanistan ed ex direttore della CIA, per il quale il mondo starebbe affrontando la più complessa sequenza di sfide che abbia mai affrontato dalla fine della Guerra Fredda.

Il Generale statunitense David H. Petraeus

Secondo il Generale, tra queste vi sarebbero il ritorno della competizione tra grandi potenze, l’avventurismo russo, le dannose attività portate avanti dal regime iraniano, una Corea del Nord dotata di armi nucleari, minacce informatiche sempre più pericolose, il persistere dell’estremismo islamico, allarmanti flussi di rifugiati, l’avanzamento del cambiamento climatico e una crescente instabilità politica anche in seno a varie potenze democratiche.

Tutte sfide che, a suo parere, nessun Paese sarebbe in grado di affrontare da solo. Ragion per cui servirebbe una forte azione di leadership da parte delle maggiori potenze mondiali, che dovrebbero riconoscere l’urgenza del momento ed impegnarsi a fondo al fine di evitare che molti dei dossier in questione finiscano per causare problemi ancora più gravi rispetto a quelli attuali.

Il Presidente del Comitato Militare dell’Unione Europea, Gen. Claudio Graziano, si è invece soffermato sulla straordinaria importanza giocata dalla tecnologia nell’ambito della competizione geopolitica, specificando come le “emerging disruptive technologies” siano destinate ad amplificare il potenziale delle armi elettromagnetiche che determineranno l’impiego delle piattaforme militari nei prossimi decenni.

In ragione di ciò, e considerati gli eventi occorsi in Afghanistan, le mutate priorità degli Stati Uniti, il nuovo ruolo della Cina e l’affermarsi di nuovi attori sul palcoscenico internazionale, anche secondo il Generale servirebbe la creazione di un’Europa più assertiva, in grado di difendere la propria sovranità tecnologica e di operare in tutto lo spettro delle crisi.

Il Generale Claudio Graziano (Comitato Militare dell’Unione Europea)

Dal canto suo, il Direttore Generale dell’Agenza per la cyber sicurezza nazionale Roberto Baldoni ha invece voluto ricordare come la sicurezza non sia qualcosa che si conquista e rimane tale per sempre, ma piuttosto un qualcosa che dovrebbe essere continuamente alimentato, poiché gli attaccanti tendono sempre ad utilizzare nuove metodologie.

Secondo il Direttore, se si potesse misurare il livello di rischio cyber a cui è attualmente esposto il nostro Paese considerando una scala da 0 a 10, a suo parere ci troveremmo ad un livello pari a 8. Riguardo a questo pericolo egli ravvisa, però, una scarsa consapevolezza, sia da parte della popolazione civile che da parte delle Istituzioni, ritenendo necessari decisi provvedimenti allo scopo di migliorare le nostre capacità di difesa in tale settore.

In generale, com’era lecito aspettarsi, i vari intervenuti hanno descritto un contesto internazionale per nulla facile o permissivo, facendo emergere una realtà estremamente complessa e competitiva, nell’ambito della quale la tecnologia sembrerebbe giocare un ruolo della massima importanza.

In tale scenario, investire in Sicurezza e investire nello sviluppo tecnologico sarebbero quindi da considerarsi come due azioni assolutamente complementari, capaci di migliorare le nostre vite, mettendoci contemporaneamente al riparo dalle insidiose minacce del mondo contemporaneo.

Malgrado le attuali difficoltà e un passato (anche piuttosto recente) caratterizzato da una relativa disattenzione rispetto alle tematiche inerenti Difesa e Sicurezza, i vari Paesi europei sembrerebbero oggi intenzionati ad intensificare il loro impegno, mettendo in comune risorse di una certa entità anche nel settore cyber e in quello dell’”electronic warfare” legato alla protezione di piattaforme militari e siti d’interesse strategico.

Riuscire a consolidare tale collaborazione apporterebbe sicuramente numerosi benefici anche al nostro Paese, per il quale valorizzare le considerevoli capacità della sua base industriale (costituita proprio da valide realtà come Elettronica) dovrebbe certamente rappresentare una delle maggiori priorità.

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