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ESCLUSIVA. Esercito, Colonnello Francesco Riccardi comandante della Scuola di Commissariato di Maddaloni: “I due nostri pilastri sono l’addestramento e l’operatività”

Maddaloni (Caserta). Dietro ai cancelli della Scuola di Commissariato dell’Esercito di Maddaloni (Caserta) si nascondono tante eccellenze della Forza Armata.

Qui, fino a qualche anno fa, venivano prodotti il cordiale, la mortadella, i prodotti da forno come il pane e i biscotti, la pasta, la carne in scatola distribuiti e consumati in ambito della Forza Armata.

Oggi, anche se sono state fatte altre scelte, nella Scuola di Maddaloni le attività quotidiane non mancano.

Report Difesa ha avuto modo di visitare i vari locali della struttura militare. E con il Colonnello Francesco Riccardi, comandante della Scuola abbiamo analizzato le principali peculiarità.

L’incontro con il Colonnello Francesco Riccardi

Colonnello, che tipo di attività si svolgono qui nella Scuola di Maddaloni?

E’ una realtà sia scolastico – addestrativa che logistica. Alla Scuola compete, infatti, l’organizzazione dei corsi. Ma ci occupiamo anche della logistica, come supporto alle operazioni fuori area e alle unità schierate nei Teatri Operativi.

Il lavoro quotidiano di un’istituzione come questa, dunque, in cosa consiste?

La Scuola poggia su 2 “pilastri”: il “pilastro addestrativo”, quale leader in ambito nazionale per tutte le attività didattiche connesse con vettovagliamento, contabilità, gestione dei materiali di commissariato e conduzione dei Mezzi Mobili Campali; il “pilastro operativo”. Alle dipendenze della Scuola opera il Battaglione Mezzi Mobili Campali, eccellenza ed “unicum” in ambito nazionale in termini di capacità di intervento e sostegno delle popolazioni colpite da calamità (alluvioni, terremoti, ecc.) ad “aderenza” e sostegno logistico alle unità della Forze Armate impiegate in attività operative nei vari Teatri esteri.

Abbiamo anche delle squadre cosiddette “a contatto” che vengono inviate a domicilio nel territorio nazionale per svolgere servizi di manutenzione ai mezzi mobili campali che sono in dotazione alle varie unità operative dell’Esercito. Con queste squadre facciamo delle piccole riparazioni o delle diagnosi sempre sulle riparazioni che verranno poi fatte in ditta.

Quali sono le principali attività didattiche della Scuola?

Organizziamo corsi. Nel 2018 abbiamo interessato una platea di circa 300 persone. Sono corsi legati all’amministrazione e alla logistica come quelli su contabilità, trattamento economico, per addetto ai mezzi mobili campali, per addetti al vettovagliamento (ovvero cuochi, panificatori) destinati ad operare presso i vari Reparti dell’Esercito.

Nella maggior parte dei Reparti le mense sono organizzate con un servizio di catering. Ma quando le unità vanno fuori area, non opera più il catering ma il personale militare.

Spesso questo personale viene integrato da quello della Scuola.

Come si entra a far parte dei vostri corsi per addetti al vettovagliamento?

Ogni Comando propone il personale che ha maggiori capacità, qualità, competenze e che magari è in possesso di un diploma di Istituto Alberghiero. Ci vengono proposte persone che hanno una predisposizione per questo tipo di attività oltre che competenze specifiche. Noi ne completiamo la preparazione. Al termine dei nostri corsi ne confermiamo la validità e li qualifichiamo come addetti al vettogliamento.

Un uniforme da cuoco

Come funziona l’acquisto dei prodotti necessari alla confezione del vitto?

Attraverso il Servizio Amministrativo, che è denominato Direzione d’Intendenza, vengono approvvigionate tutte le materie prime per provvedere al confezionamento del vitto.

Vengono predisposti anche menu?

Certamente. Il menu viene approntato e proposto dalla catena di comando, ufficio logistico, passa al vaglio del Dirigente del Servizio Sanitario per gli aspetti nutrizionali ed infine posto all’approvazione dal comandante.

FOTO CREDIT AMATO IULIANO

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