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Esercito: il Reparto di Sicurezza Cibernetica consegue la Full Operational Capability. Oggi a Roma attività dimostrativa

Roma, Attività dimostrativa, oggi nella sede del Comando Trasmissioni per il conseguimento della Full Operational Capability (FOC) del Reparto di Sicurezza Cibernetica (RSC) dell’Esercito.

Operatori del Reparto Sicurezza Cibernetica nel corso dell’esercitazione

Erano presenti il sottosegretario di Stato alla Difesa, Angelo Tofalo ed il capo di Stato Maggiore dell’Esercito, Generale di Corpo d’Armata Salvatore Farina.

Il sottosegretario alla Difesa Angelo Tofalo e il capo di SME, Generale di Corpo d’Armata Salvatore Farina assistono all’esercitazione

Iniziato il percorso formativo circa un anno fa con l’Initial Operation Capability (IOC) e l’inaugurazione del laboratorio Addestrativo per la Difesa Cibernetica, il Reparto di Sicurezza Cibernetica ha confermato le capacità cyber acquisite ed esprimibili.

L’attività ha interessato alcuni ambiti futuri d’impiego nel nuovo dominio Cibernetico, verificando al contempo le eccellenti capacità acquisite dal RSC.

Per quanto riguarda le tecnologie sono state dimostrate capacità inerenti Information Technology (IT) per la difesa di Reti Informatiche e Sistemi di C2, Operational Technology, per la protezione di Infrastrutture Critiche e Piattaforme e Sistemi d’Arma e Disruptive Technology, per la presentazione di alcune delle tecnologie emergenti che determinano un impatto dirompente sull’Operational Environment e l’Information Environment (quali 5G, Intelligenza Artificiale, Big Data, ecc.).

Molto interessante l’illustrazione di metodologie quali l’Information Collection, per l’analisi delle attività di ricerca informativa a supporto della rispettiva cellula e il Cyber Command Staff & Forensic Operations, per le attività cyber a supporto della pianificazione di operazioni militari cibernetiche e di operazioni militari tradizionali, con effetti nel cyberspace.

Sono state anche mostrate attività sperimentali che prevedono l’applicazione di componenti tecnologiche capaci di svolgere funzioni innovative e sofisticate, come ad esempio l’esfiltrazione di informazioni tra sistemi isolati/reti informatiche chiuse (ovvero in condizioni di Air Gapping), o l’impiego di dispositivi informatici che agiscono direttamente su piattaforme o sistemi d’arma (Cyber-IED).

“Oggi sono rimasto piacevolmente colpito nel visitare il Reparto Sicurezza Cibernetica, unità dell’Esercito Italiano costituita ad aprile 2019, che ha raggiunto la “Full Operational Capability” – ha detto il sottosegretario Tofalo – . In virtù della delega per la trattazione della materia cibernetica, continuo a seguire con impegno e interesse ogni singola attività nell’ambito del Dicastero. Ogni singola Forza Armata, in armonia con lo Stato Maggiore della Difesa, sta continuando a portare avanti senza sosta un lavoro specifico e articolato riguardante la trattazione del dominio cibernetico del Dicastero che vede oggi nel Comando per le Operazioni in Rete la sua stella polare”.

Il Generale Farina nel corso della visita ha sottolineato come agli elevati standard di dinamismo e di connessione corrispondono altrettanti livelli di vulnerabilità e inevitabili ripercussioni sulla sicurezza derivanti da una nuova minaccia cyber, e come gli attacchi portati nel dominio cibernetico possono avere effetti concreti anche sul piano reale, compromettendo, tanto infrastrutture critiche, quanto servizi fondamentali per la vita quotidiana dei cittadini.

Per questi motivi, la Forza Armata si è voluta dotare di una propria unità altamente specializzata e preparata in sicurezza cibernetica per difendere le proprie reti non classificate da qualsiasi tipo di attacco, e inoltre prevenire, rilevare e contrastare ogni possibile rischio o azione ostile verso reti, sistemi e/o servizi dell’Esercito.

Il capo di SME, rivolgendosi poi al personale del Reparto Sicurezza Cibernetica ha concluso: “Con orgoglio ho potuto constatare che avete acquisito in brevissimo tempo capacità di altissimo valore professionale assicurando la protezione e la resilienza degli strumenti informatici dell’Esercito e contribuendo alla capacità di Cyber Defence complessiva della Difesa e del Paese”.

Non è un caso che questo importante evento si collochi a pochi giorni dall’anniversario della costituzione dell’Arma delle Trasmissioni.

La nascita del Reparto di Sicurezza Cibernetica è la dimostrazione di come le Trasmissioni, nonostante gli oltre 100 anni di vita, costituiscano un’Arma in continua evoluzione, costantemente proiettata al futuro e sempre in aderenza alle necessità ed ai progetti della Forza Armata.

È proprio nell’intento di tradurre in immagine le peculiarità dell’Arma delle Trasmissioni che si è scelto il simbolo del “GIANO bifronte” per realizzare il distintivo d’appartenenza su pendente in cuoio del Reparto di Sicurezza Cibernetica: con esso si è voluto evidenziare, da un lato, la propensione di guardare al futuro, dall’altro lo sguardo rivolto sempre al passato.

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