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Esercito: cambio di comando al 132° Reggimento Artiglieria della Brigata “Ariete”

Di Francesco Ippoliti *

Pordenone. Avvicendamento al comando del 132° Reggimento Artiglieria, Brigata “Ariete”: si è svolta alla caserma “M.O.V.M. Gen. Ettore Baldassarre” di Maniago la cerimonia di passaggio delle consegne tra il Colonnello Sergio Santandrea e il subentrante parigrado Mario Feneziani che proviene dal Reparto Pianificazione Generale dello Stato Maggiore dell’Esercito.
Alla presenza del Comandante della Brigata Ariete, Generale Ristuccia, il Colonnello Santandrea ha ceduto la bandiera di guerra, bandiera che lo ha visto come primo alfiere nel 1993, anno della ricostituzione del reggimento. La solennità della cerimonia è stata evidenziata dalla presenza di numerose autorità civili e militari tra cui il sindaco di Maniago e dei paesi limitrofi con i loro gonfaloni, i comandanti di reggimento della Brigata “Ariete” e di altre unità legate per amicizia e servizio al reggimento ed i vecchi comandanti, quali i generali De Cicco e Pompegnani.

Un momento della cerimonia

Primo pensiero è stato il ricordo dei caduti, uno per tutti il Caporal Maggiore Capo Scelto Francesco De Leonardis deceduto per cause naturali mentre era impiegato nell’ambito dell’operazione strade sicure nella località di Acquata del Tronto. Presenti alla cerimonia, in prima fila, la moglie ed i figli, parte del grande cuore del reparto.

In queste occasioni si tirano le somme del lavoro svolto dal personale della prestigiosa unità, dei sacrifici e delle soddisfazioni che fanno grande il reggimento e fortificano lo spirito di corpo degli artiglieri.

Il personale, di ogni grado, è stato impiegato nei poligoni di Teulada e Monte Romano con i semoventi PzH 2000, un gioiello della Forza Armata, in operazioni fuori area quali il Kurdistan iracheno, Libano, Kosovo, Afghanistan, nelle operazioni di controllo del territorio quali Milano e successivamente concorso alle forze dell’ordine e supporto alla popolazione nelle aree terremotate in Foligno, Valnerina, Camerino, Ascoli Piceno e Macerata.

Insomma due anni pieni di impegni per il Col. Santandrea e per tutto il suo personale.

Dirigere una unità a livello reggimento non è facile. Le responsabilità cui il comandante è chiamato ad operare sono molteplici, tra cui:

 

  • il governo del personale, con tutte le esigenze degli uomini e delle donne del reggimento, di carattere sia professionale che privato. In tale campo viene pesata principalmente la motivazione del soldato, credere nel proprio lavoro ed avere il pieno supporto della famiglia è fondamentale per l’incidenza della coesione tra commilitoni, in ogni ordine e grado;
  • la pianificazione di carattere addestrativa ed operativa, che tiene alta la professionalità del reparto. Nonostante la mancanza cronica di poligoni sia per le armi portatili che per le artiglierie, delle munizioni ed altri ausili addestrativi, lo spirito di sacrificio e l’impegno unico di tale personale ha sempre tenuto elevata la credibilità del reggimento, sia in campo nazionale che internazionale;
  • il coordinamento logistico che fa muovere e vivere il reggimento, cercando di trovare sempre delle soluzioni adeguate per permettere di mantenere alta l’efficienza operativa. In particolare il Pzh ha una catena logistica molto complessa ed ha supporto diretto con l’industria. Da evidenziare che l’attuale piena efficienza dei pezzi è ottenuta mediante una squadra di volontari guidati da due Sottufficiali giovani, motivati ed orgogliosi del loro compito;
  • la pianificazione finanziaria che, con le incessanti ristrettezze economiche cui il reggimento deve fare fronte, non ammette errori nelle gestione complessiva e soprattutto nei progetti di spesa. Ogni giorno la sezione coordinamento amministrativo deve riuscire a far combaciare il bilancio con le esigenze legate alle infrastrutture che fanno a capo al reggimento e cioè la sede di Maniago, il distaccamento di Sequals ed il poligono del Dandolo.

In sintesi, da quanto sopra, un comandante oggi deve essere formato con un iter professionale complesso e al passo con i tempi, con una costante presenza sia in ogni settore della vita di caserma che sulla vasta gamma di scelte che necessitano di una decisione ponderata e analizzata in base alle molteplici variabili.

Solo attraverso una capace azione di comando e con il personale motivato e preparato si possono raggiungere altissimi risultati, nonostante le difficoltà economiche cui versa la Forza Armata, tenendo alto il nome del reggimento e delle sue gloriose gesta, meritandosi quella credibilità che è data dalla professionalità di tutti gli uomini e le donne del reggimento.

 

I soldati schierati con la mascotte, un ariete.

*Generale di Brigata Esercito (Aus.)

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