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Guardia di Finanza: “Emergenza COVID-19”, svicolano da un posto di controllo ad Aosta e ne scaturisce un’operazione antidroga. Arrestati due trafficanti

Di Michele Toschi

Aosta. Avevano cercato di fare i “vaghi” dopo aver scorto un posto di controllo stradale della Guardia di Finanza di Aosta, praticamente andando a sviare la loro marcia dopo l’alt dei finanzieri, ma sono stati comunque raggiunti e bloccati da un’altra pattuglia in borghese opportunamente piazzata nelle adiacenze del posto di controllo stesso.

Da quella che sembrava una violazione alle attuali norme poste al contenimento dell’attuale pandemia, ne è così nata fuori un’attività anti-droga in piena regola conclusasi con due responsabili arrestati ed il sequestro di 1 kg. di droga.

Il fatto, come detto sopra, è avvenuto sulle strade del capoluogo valdostano, ed i due occupanti dell’autovettura “finti sbadati” avevano probabilmente pensato di averla fatta franca, almeno finché i militari delle fiamme gialle in abiti borghesi sono comunque piombati su di loro bloccandoli e scoprendo in pochi minuti come i due fossero, per di più, gravati da gravi precedenti penali.

Considerate le circostanze, i fermati sono stati dunque accompagnati in caserma per una perquisizione, dalla quale saltava fuori una prima conferma: nel giubbotto di uno dei due uomini, un 40enne aostano, i finanzieri rivenivano un panetto di eroina da circa mezzo kilo.

Guardia di Finanza

Accertata dunque la vera ragione del loro “svicolamento” al posto di controllo della GDF, si è così deciso di eseguire una perquisizione domiciliare all’interno dell’abitazione in uso al secondo occupante dell’auto, ed anche questa deva esito più che positivo: nell’appartamento, infatti, erano stati occultati altri due panetti della stessa sostanza stupefacente (per altri 500 gr.), unitamente a 4.000 euro in contanti, ben 59 pietre preziose (nello specifico zaffiri) nonché due orologi di lusso per un valore che potrebbe superare i 75.000 euro, tutti valori sequestrati anche perché – sulla base della modesta posizione reddituale dichiarata dal possessore – sono senz’altro da ritenersi provento del traffico di stupefacenti.

Nel citato contesto è senz’altro da rilevare come, proprio questo secondo arrestato, sia un’esponente della nota cosca ‘ndranghetista dei “Nirta” – da molti anni attiva nel traffico internazionale degli stupefacenti – nonché cugino del pluripregiudicato Giuseppe Nirta assassinato in Spagna a giugno 2017.

I due trafficanti si trovano ora ristretti nel carcere aostano di Brissogne a disposizione dell’Autorità Giudiziaria, verso la quale dovranno presto dare parecchie spiegazioni che, nel loro caso, vanno però ben oltre l’inosservanza degli attuali limiti di circolazione.

 

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