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Guardia di Finanza: Milano, scoperta un’associazione a delinquere finalizzata al riciclaggio di ingenti somme di denaro. Indagati professionisti e funzionari di banca

Di Massimo Giardinieri

Milano.  Più di 10.000 fatture emesse per operazioni inesistenti nei confronti di 1.068 clienti, ciò per un importo complessivo che sfiora i 192 milioni di euro e con l’evidente scopo di consentire ad imprenditori rientranti nel medesimo “giro” di effettuare bonifici per i medesimi importi, andando così a drenare enormi quantità di denaro dalle proprie aziende.

Questo è quanto emerge da una complessa indagine conclusa dai finanzieri del Comando Provinciale di Milano, grazie alla quale è stata scoperta l’esistenza di un’associazione a delinquere finalizzata al riciclaggio di denaro e della quale facevano parte professionisti nonché funzionari di banca.

L’attività in parola, brillantemente coordinata dalla Procura della Repubblica meneghina, ha richiesto numerosi e complessi esami su movimentazioni e documentazioni bancarie, come anche l’effettuazione di altre indagini tecniche comprese quelle di diretto riscontro sul territorio.

Secondo gli investigatori delle fiamme gialle – in particolare quelli in forza al locale 2° Nucleo Operativo Metropolitano (NOM) – l’associazione in questione si sarebbe avvalsa del concorso fornitogli da professionisti e funzionari di istituti di credito, il tutto finalizzato alla commissione di più delitti fra cui quelli di appropriazione indebita, riciclaggio di denaro, emissione ed utilizzo di fatture per operazioni inesistenti.

In altre parole un autentico “sistema” di frode all’Erario nel quale uno dei promotori (oggi sottoposto a fermo) si interfacciava in prima persona con gli altri professionisti indagati e con i quali avrebbe costituito ben 46 tra società e ditte individuali; compagini la cui rappresentanza era però formalmente assegnata ai classici “prestanome” secondo un consolidato cliché tipico di questi insidiosi quanto ancora frequenti meccanismi evasivi.

GDF – autopattuglia

Entrando maggiormente nello specifico, l’obiettivo dei sodali era quello di garantire agli amministratori di alcune imprese la possibilità di far fuoriuscire ingenti somme di denaro dai conti correnti societari, coinvolgendo nelle medesime manovre anche diversi evasori fiscali di nazionalità cinese dotati di grandi disponibilità di denaro liquido, ai quali veniva data la possibilità di trasferire grossi  capitali in Cina.

Nel sistema escogitato dai responsabili le fatture false avevano così la funzione di giustificare l’enorme flusso di bonifici ricevuti ed ordinati dalle sopra accennate società-fantasma, sviando così dalla serrata rete dei controlli previsti dalla vigente normativa anti-riciclaggio.

Il “dominus” dell’organizzazione, sempre secondo quanto emerso dalle indagini, poteva peraltro contare su diversi suoi “referenti” tutti dipendenti degli istituti di credito nei quali venivano fatti transitare i soldi, soggetti con i quali intratteneva stretti e frequenti rapporti per lo studio di sempre nuove strategie atte ad evitare che tali operazioni finanziarie illecite finissero in quelle segnalate alle competenti Autorità.

Oltre al principale responsabile, risultano al momento indagati altri cinque soggetti di nazionalità cinese, ai quali si affiancano due commercialisti, due notai e cinque funzionari bancari (tutti italiani).

Da notare come la conclusione dell’indagine abbia visto l’emissione di decreti di perquisizione locale, personale nonché di sequestro, che hanno riguardato dieci abitazioni riconducibili agli indagati, due studi notarili, due studi commercialistici oltre a quattordici filiali di istituti di credito.

Proprio dalle suddette attività i militari delle fiamme gialle sono riusciti a rinvenire e sottoporre a sequestro denaro contante e disponibilità finanziarie per oltre 1 milione e 150mila euro, due autovetture di lusso, orologi e gioielli, oltre a token per l’accesso ai conti correnti, documenti di identità falsi ed anche documentazione manoscritta di natura extra-contabile che si trova ora al vaglio degli investigatori e dalla quale potrebbero venire alla luce nuovi sviluppi.

 

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