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Polizia di Stato e Arma dei Carabinieri: con l’OSCAD contro ogni forma di odio e discriminazione

Roma. Contrastare l’odio in tutte le sue forme, sia nel mondo reale che on line, come impegno quotidiano e non solo nella giornata internazionale odierna contro le discriminazioni.

Questa la responsabilità dell’OSCAD (Osservatorio per la Sicurezza Contro gli Atti Discriminatori), organismo che vede impegnati Polizia di Stato e Arma dei Carabinieri, insieme da quasi 12 anni per tutelare le vittime dei crimini e dei discorso d’odio contro razzismo, antisemitismo, islamofobia,
attacchi alle comunità LGBT, bullismo contro i disabili.

Atti criminali che vanno anzitutto riconosciuti come tali perché non sempre è evidente il movente discriminatorio (si parla di under- recording); che richiedono un approccio dedicato a vittime particolarmente vulnerabili che tendono a non denunciare per paura o mancanza di fiducia (cosiddetto under- reporting); che non vanno mai banalizzati per evitare quell’escalation di violenza, conosciuta come piramide dell’odio, che da stereotipi e pregiudizi può portare alle aberrazioni più violente dell’odio fino al genocidio.

Un controllo d Polizia

Incardinato nella Direzione Centrale della Polizia Criminale e presieduto dal Vice Direttore Generale della Polizia di Stato, Prefetto Vittorio Rizzi, partecipano all’OSCAD il II Reparto del Comando Generale dell’Arma dei Carabinieri e tutte le articolazioni del Dipartimento della Pubblica Sicurezza competenti per materia: il settore della polizia di prevenzione, dell’anticrimine, dell’immigrazione, della Polizia Postale e delle comunicazioni, dell’analisi criminale.

Carabinieri impegno in un’attività

Un’attività contro ogni forma di discriminazione che viene svolta su tutto il territorio nazionale attraverso gli OSCAD territoriali costituiti presso le Questure e i Comandi Provinciali dei Carabinieri.

Sono 361 le segnalazioni di reati di matrice discriminatoria (64 dei quali on line) analizzati dall’OSCAD nel 2021.

Tali segnalazioni riguardano sia gli ambiti discriminatori coperti da normativa (odio etnico, razziale, nazionale, religioso e nei confronti delle persone con disabilità), sia quelli che non hanno una specifica tutela nel nostro ordinamento, come nel caso dei reati motivati da odio nei confronti delle persone con diverso orientamento sessuale o identità di genere.

La tabella distingue la diversa ripartizione per ambito discriminatorio proveniente dall’analisi delle segnalazioni nel 2021.

Talvolta, singoli reati possono far registrare diverse motivazioni discriminatorie: è il caso delle cc.dd. discriminazioni multiple, ovvero quelle discriminazioni che discendono da molteplici fattori causali dovuti all’appartenenza contemporanea della vittima a più gruppi di minoranza (ad esempio una persona afrodiscendente con disabilità).

Pertanto, le 361 segnalazioni ricevute hanno consentito di registrare 376 violazioni sui vari ambiti discriminatori.

 

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