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Guardia di Finanza, smantellato contrabbando di sigarette a Mondragone (Caserta). Eseguite 10 misure cautelari in carcere ed ai domiciliari

Mondragone (Caserta). La Guardia di Finanza di Mondragone (Caserta). oggi, dopo una lunga indagine, coordinata dalla Procura di Napoli – Direzione Distrettuale Antimafia (DDA) ha eseguita un’ordinanza emessa dal Giudice per le indagini preliminari (GIP) del Tribunale partenopeo che ha disposto l’applicazione di 10 misure cautelari personali (7 custodie in carcere e 3 arresti domiciliari) nei confronti dei componenti di un’associazione per delinquere finalizzata al contrabbando di tabacchi lavorati esteri con base operativa proprio a Mondragone.

Le sigarette sequestrate

I destinatari dell’ordinanza sono gravemente indiziati di aver costituito e fatto parte di un’organizzazione criminale che ha gestito per anni, almeno dal 2015 ad oggi, la piazza di vendita di sigarette di contrabbando a Mondragone in zone socialmente degradate, seppur centrale, per la forte concentrazione di persone, per lo più stranieri, anche irregolari, dediti ad attività illecite.

L’indagine, iniziata a novembre 2016 e denominata “SMOKE PALACE II”, è stata coordinata e diretta dalla Procura Distrettuale partenopea ed ha permesso l’individuazione di una ramificata ed agguerrita consorteria criminale gestita da una famiglia di contrabbandieri italiani residenti a Mondragone che ha operato in situazione di sostanziale monopolio nella minuta vendita di sigarette di contrabbando in quel comune e nelle zone limitrofe. Le attività tecniche e i numerosissimi servizi di appostamento e di pedinamento hanno consentito l’effettuazione di decine di interventi repressivi e la ricostruzione analitica e puntuale delle responsabilità e dei ruoli ascrivibili ai singoli indagati.

In particolare, le indagini hanno dimostrato come nel 2015, a seguito di forti contrasti per il controllo del traffico delle sigarette di contrabbando, si è avuta una scissione nell’organizzazione all’epoca predominante sul territorio con la costituzione di un nuovo gruppo criminale composto dagli odierni indagati che hanno assunto il controllo delle locali piazze di vendita.

Dagli approfondimenti nel corso delle indagini è emerso che il gruppo criminale operava con determinazione e spregiudicatezza nel rivendicare il controllo del territorio tanto da intimidire e minacciare direttamente anche un finanziere che aveva la disponibilità di un appartamento nella zona oggetto del traffico.

L’organizzazione ha infatti operato prevalentemente presso quella zona che, per la sua particolare ubicazione, consente di monitorare facilmente le vie di accesso e quindi di verificare costantemente l’eventuale presenza di autovetture delle Forze di Polizia per scongiurare sequestri a sorpresa della merce in vendita.

Su indicazione dei magistrati inquirenti la Guardia di Finanza ha fatto una costante pressione repressiva che ha permesso l’effettuazione di numerosi sequestri già nei primi mesi dalla partenza dell’inchiesta.

Proprio per contrastare tale attività, l’organizzazione ha posto in essere una serie di cautele ed espedienti trai quali il cambio continuo dei canali e dei tragitti di rifornimento del prodotto, il frazionamento dei trasporti per rimanere al di sotto dei quantitativi che fanno scattare il sequestro penale, la frequente sostituzione delle autovetture impiegate e delle schede dei cellulari utilizzate per i contatti diretti tra di loro e con i fornitori.

Basti pensare che nel corso delle investigazioni i militari della Compagnia di Mondragone hanno operato più di 30 riscontri sul campo intercettando diverse consegne di tabacco ed intervenendo a contrasto della minuta vendita in atto, sequestrando complessivamente più di 520 chili di sigarette, un appartamento adibito a deposito temporaneo e diverse autovetture.

Sono stati identificati anche i fornitori delle sigarette di contrabbando, tutti operanti nella provincia di Napoli, che, proprio per l’importanza della piazza mondragonese, provvedevano spesso anche alle consegne dirette con corrieri di loro fiducia.

A riscontro degli elementi indiziari raccolti dalle Fiamme Gialle, la Procura Distrettuale ha anche acquisito concordanti dichiarazioni da parte di un collaboratore di giustizia organico al clan camorristico che storicamente ha operato sul territorio di Mondragone.

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