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Jerusalem Day: il giorno dell’ambasciata

Di Rebecca Mieli

Gerusalemme. Oggi è il giorno in cui la rappresentanza diplomatica statunitense ha formalmente trasferito la propria sede da Tel Aviv a Gerusalemme. Dopo l’annuncio di Donald Trump avvenuto lo scorso dicembre e una campagna elettorale densa di riferimenti circa la difesa dello stato d’Israele, e nella stessa settimana dell’addio americano all’accordo sul nucleare iraniano, oggi, finalmente, è stata inaugurata la nuova sede dell’ambasciata americana in Israele.
L’edificio si trova nel quartiere di Arnona, nel sud della città di Gerusalemme, una zona residenziale immersa nel verde, situata esattamente lungo la Green Line, la linea dell’armistizio del 1949. La zona, così come la città intera, è stata tappezzata di manifesti di sostegno a Donald Trump e agli Stati Uniti, mentre le strade sono state ricoperte interamente dalla bandiera a stelle e strisce, sempre affiancata dallo stemma della città e dalla bandiera israeliana.
L’ambasciata è stata inaugurata oggi con una cerimonia che ha coinvolto in particolar modo la rappresentanza americana e funzionari di governo e politici israeliani. Tra questi anche lo speaker della Knesset (il parlamento israeliano) Yuli Edelstein e il Capo di Stato Maggiore dell’esercito, Gadi Eisenkot. Già nel corso della giornata di ieri il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu, insieme alla moglie Sara, aveva ospitato ad una cena di gala buona parte delladelegazione, tra cui il Vice Segretario di Stato John Sullivan, il Segretario del Tesoro Steven Mnuchin, Jason Greenblatt, l’Ambasciatore David Friedman e, certamente, Jared Kushner e Ivanka Trump.
A settant’anni esatti dalla dichiarazione di indipendenza dello stato d’Israele, seguita dopo solo undici minuti dal riconoscimento dello stato ebraico da parte dell’allora presidente americano Henry Truman, gli Stati Uniti hanno nuovamente dimostrato la vicinanza e l’affetto della propria leadership al loro più sincero alleato.

“Molti hanno lavorato per far sì che potessimo essere qui oggi. Ma questo evento storico lo dobbiamo al coraggio e alla trasparenza di un uomo a cui saremo grati per sempre, il presidente Donald J. Trump.  Gli Stati Uniti hanno inaugurato il consolato in questa terra ben prima della nascita dello stato di Israele, nel 1844.  Il presidente Lincoln espresse la volontà di visitare Gerusalemme dopo la guerra civile, sarà molto felice oggi di sapere che uno dei suoi successori ha mantenuto la promessa di inaugurare l’ambasciata americana in una città a lui così cara.” Ha commentato, salutando la delegazione dei presenti, l’ambasciatore americano Friedman, trasferitosi ufficialmente nella nuova sede.

Cartelloni a favore del Presidente degli Stati Uniti Donald Trump, definito grande amico di Israele e del suo popolo.

“Nel 1995 il Jerusalem Embassy Act è diventato una legge…” Una legge che impone il riconoscimento di Gerusalemme come capitale dello stato di Israele e il trasferimento della sede diplomatica, la cui applicazione è stata rimandata di sei mesi in sei mesi da Bill Clinton, George W. Bush e Barack Obama. ”Oggi finalmente la nazione americana mantiene la sua promessa al popolo americano, a Israele e al mondo, affermando ancora una volta che ogni nazione possiede il diritto di scegliere la propria capitale.”

Il Presidente Donald Trump è intervenuto dagli Stati Uniti, riaffermando le ragioni della scelta e confermando la vicinanza con Israele e con il governo di Gerusalemme. Ha inoltre rinnovato l’impegno americano nel processo di pace, e l’impegno inderogabile nel mantenimento dello status quo per i siti sacri della città.

Durante la cerimonia è intervenuto anche il Presidente Israeliano Reuven Rivlin, che ha sottolineato l’impegno di Israele nel rispetto della sacralità della città per tutte le religioni che ne abbracciano lo spirito.Toccante anche l’intervento del Primo Ministro Israeliano Benjamin Netanyahu, che ha ringraziato Donald Trump sia per aver riconosciuto ufficialmente la storicità del legame di Israele con Gerusalemme, sia per aver reso storico questo giorno, il 14 di Maggio – il giorno dell’indipendenza nel calendario solare-  già così sentito per lo stato d’Israele.

 

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