BEIRUT. Sono, al momento, oltre 2 mila tra miliziani, alti comandanti e i loro staff di Hezbollah, i feriti ricoverati negli ospedali di Beirut e in altri del Paese.
Al momento si parla di 8 morti, tra cui una bambina di 10 anni e il figlio del deputato Hezbollah Ali Ammar.
I numeri però potrebbero salire nelle prossime ore.
Intorno alle ore 15.30 locali (le 13 in Italia) sono esplosi i cercapersone che Hezbolalh utilizza per trasmettere informazioni, messaggi, dati. Si tratta di un ultimo modello, riferiscono varie fonti.
A Tiro un’associazione di soccorritori ha allestito un ospedale da campo per accogliere i feriti, Dispone di 12 posti letto che possono ospitare persone con lesioni da lievi a moderate.
La Protezione civile libanese ha pubblicato un comunicato stampa in cui indicava di aver mobilitato tutte le sue squadre e i suoi veicoli per aiutare a far fronte alle centinaia di persone feriti.
Secondo quanto raccontato da un esponente degli Hezbollah alle Agenzie di stampa, la detonazione dei cercapersone è stata la “più grande violazione della sicurezza” a cui il gruppo politico è stato sottoposto in quasi un anno di guerra con Israele.
Interpellati dalla stampa internazionale, dai portavoce dell’Esercito israeliano, al momento. non è arrivato nessun commento su quanto accaduto.
Intanto, secondo quanto scritto dall’Agenzia di stampa iraniana Mehr l’ambasciatore iraniano in Libano, Mojtaba Amani, è rimasto ferito in una delle esplosioni. Ma le sue condizioni, dicono i medici, non destano preoccupazioni.
Nel frattempo, nel Paese dei Cedri vengono riferiti attacchi israeliani in profondità, lontano dal confine con lo Stato ebraico.
Numerose esplosioni sono avvenute nel Quartiere Dahiya a Beirut, roccaforte dell’organizzazione sciita, nella Valle del Libano e nel Sud del Paese.
E’ subito partita un’indagine interna da parte di Hezbollah per comprendere le cause di queste esplosioni simultanee.
E in una nota chiedono “ai nostri cari compatrioti di diffidare delle voci e delle informazioni false e fuorvianti diffuse da alcuni gruppi che servono la guerra psicologica a beneficio del nemico sionista. ,Confermiamo che la resistenza è in piena capacità di difendere Il Libano e il suo popolo resiliente.
Il Governo israeliano si è detto estraneo a quanto accaduto. Ma il primo ministro israeliano Benyamin Netanyahu e il ministro della Difesa Yoav Gallant sono riuniti nella “fossa della Kyria”, il bunker del Ministero della Difesa a Tel Aviv, dopo le esplosioni simultanee in Libano e a Damasco dei cercapersone di membri di Hezbollah.
Lo riferisce il sito Ynet. Finora non ci sono state dichiarazioni ufficiali da Israele sull’attacco.
E intanto l’intelligence israeliana ha rilevato segnali insoliti di preparativi militari di Hezbollah nel Libano meridionale.
E questo rallenterebbe la nomina di Gideon Sa’ar a ministro della Difesa al posto di Yoav Gallant.
Infatti, Sa’ar non ha familiarità con i piani operativi dell’IDF per il Libano.
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L’articolo Libano: esplodono i cercapersone di Hezbollah, migliaia di feriti e alcuni morti. premier israeliano Benyamin Netanyahu e il ministro della Difesa Yoav Gallant nel bunker del Ministero della Difesa israeliano proviene da Report Difesa.
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