La stagione 2019/2020 si è rivelata complicata e imprevedibile per ogni club, squadra e allenatore. Tuttavia per i giallorossi le numerose difficoltà sono precedenti rispetto all’emergenza COVID-19 e al conseguente stop forzato del campionato.
A Fonseca va dunque riconosciuto il grande merito di aver fatto prima fronte ai numerosi infortuni e in seguito al coraggioso cambio modulo attuato proprio post ripresa, a causa dei passi falsi commessi dalla squadra, assumendosene le responsabilità. Il recente 3-4-2-1 oltre a risultare più dinamico grazie al maggiore apporto degli esterni ha conferito compattezza e continuità nonché messo in luce le qualità di diversi singoli, a partire dalle conferme quali Smalling e un ritrovato Mancini fino alla sorpresa Ibañez.
Passando poi per Zappacosta e perfino Bruno Peres inevitabile arrivare alle doverose menzioni speciali riservate a Mkhitaryan, Perez, Diawara, Veretout e ovviamente Zaniolo. Naturalmente anche Pellegrini, Dzeko, Kolarov, Spinazzola e altri hanno dimostrato di aver tratto beneficio dal cambiamento realizzato da Fonseca. Il tutto si traduce in sei risultati utili consecutivi: dopo la sconfitta contro il Napoli (dove già si intravedevano i progressi dei giallorossi) la Roma è riuscita invero a vincere contro Parma, Brescia, Verona, pareggiare con l’Inter e trovare un sonoro successo per 6-1 contro la SPAL per poi rifilare un 2-1 alla Fiorentina.
La nuova proposta offensiva convince così tanto che il club capitolino ha siglato ben 17 gol nelle ultime sei partite giocate. La Roma deve però già pensare in ottica Europa League. Al termine del doppio impegno conclusivo a Torino, il primo contro la formazione granata e l’ultimo a chiusura della stagione con la Juventus Campione d’Italia per il 9° anno consecutivo, ci sarà infatti la gara diretta contro il Siviglia (Covid permettendo). La posta in palio è alta trattandosi dell’accesso ai quarti di finale della prestigiosa competizione calcistica europea (seconda solo all’UCL).
Una volta archiviato il campionato, il 1° agosto, dopo la gara in trasferta che si terrà contro la squadra di Sarri la Roma avrà 5 giorni per prepararsi all’importante sfida prevista con il club andaluso, seguito nuovamente dell’ex DS giallorosso Monchi. Il match andrà in scena in Germania su campo neutro. Difficile ipotizzare il modulo che Fonseca deciderà di schierare per fronteggiare la squadra guidata da Lopetegui, si può però partire da alcuni fattori fondamentali: al tecnico portoghese servono i suoi migliori elementi per superare gli ottavi in una partita secca; ci sono assenze ma anche ritorni ottenuti proprio grazie allo stop forzato.
Di certo l’allenatore dovrà fare a meno di Veretout, out per squalifica, oltre alla complicata situazione di mercato relativa a Smalling, essendoci ancora distanza con lo United per il riscatto definitivo. Il club inglese non è intenzionato a prolungare il prestito del difensore che potrebbe dunque così essere costretto a saltare Siviglia-Roma, tornare in UK e non giocare fino a settembre, a meno che non venga raggiunto l’accordo conclusivo.
Molto probabile invece la contemporanea presenza di Mkhitaryan, Zaniolo e Pellegrini (sempre che riesca a rimettersi del tutto dall’operazione subita al naso il 27 luglio, a causa della frattura rimediata nel corso della partita giocata contro la Fiorentina). Uno tra lui e Mkhitaryan in caso di presenza contemporanea verrebbe abbassato in mediana. Imprescindibile infine Capitan Dzeko.
Il resto dipenderà anche dai tre cambi che sarà possibile effettuare in merito alla lista Uefa stilata a febbraio. Tre le modifiche in programma una sembra già certa: Ibañez al posto di Cetin. Il tempo però è poco, specie considerando la “situazione Smalling” e il fatto che la consegna della “nuova” lista è prevista per lunedì.
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