in

Trattato INF, la NATO sostiene gli Stati Uniti nella decisione di ritirarsi dall’accordo sottoscritto nel 1987 con la Russia

Bruxelles. La Russia oggi continua a violare il Trattato INF (Intermediate-Range Nuclear Forces) che venne siglato a Washington l’8 dicembre 1987 da Ronald Reagan e Michail Gorbačëv, a seguito del vertice di Reykjavík (11 ottobre 1986) tenutosi tra i due capi di Stato di Stati Uniti e Unione Sovietica.

La firma del Trattato INF

Lo sostiene un una nota il Consiglio del Nord Atlantico.

La NATO sostiene gli USA contro la Russia per la fine del Trattato INF

“Nonostante anni di impegno degli Stati Uniti e degli Alleati – prosegue il comunicato – compresa un’opportunità finale di sei mesi per onorare i suoi obblighi derivanti dal Trattato”

Di conseguenza, la decisione degli Stati Uniti di ritirarsi dal Trattato è “pienamente supportata dagli alleati della NATO” e sta ora avendo effetto.

L’Alleanza Atlantica punta il dito su Mosca, imputandole la sola responsabilità della fine dell’accordo.

“Ci rammarichiamo – si legge ancora nel documento del Consiglio – che la Russia non abbia mostrato alcuna volontà e non abbia preso misure dimostrabili per tornare al rispetto dei suoi obblighi internazionali. Una situazione in cui gli Stati Uniti rispettano pienamente il Trattato e la Russia no, non è sostenibile”.

E quindi la NATO risponderà “in modo misurato e responsabile ai rischi significativi posti dal missile russo 9M729 per la sicurezza degli alleati”.

Il missile russo 9M729

E’ stato, a questo proposito. concordato “un pacchetto equilibrato, coordinato e difensivo di misure per garantire che la posizione di dissuasione e difesa della NATO rimanga credibile ed efficace”.

L’Alleanza si dice fermamente impegnata “a preservare un efficace controllo internazionale degli armamenti, il disarmo e la non proliferazione”.

E, pertanto, continuerà a farlo “come elemento chiave della sicurezza euro-atlantica, tenendo conto del contesto di sicurezza prevalente”.

“La NATO – conclude la nota – continua anche ad aspirare a relazioni costruttive con la Russia, quando le sue azioni lo rendono possibile”.

Il trattato-simbolo dell’era del disgelo è da considerarsi una delle pietre miliari sulla strada che condusse il mondo alla fine della Guerra Fredda.

L’accordo vietava il dispiegamento di missili a testata nucleare del raggio tra i 500 e i 5500 chilometri. L’intesa sottoscritta allo
storica vertice Reykjavik portò alla distruzione di ben 2.692 missili, 846 americani e 1.846 russi.

Alla fine dell’anno scorso il Presidente americano Donald Trump aveva annunciato l’intenzione degli Stati Uniti di uscire dal Trattato, dando alla Russia 60 giorni perché rispettasse “gli impegni” precedentemente presi, a loro volta scaduti lo scorso 2 febbraio.

Trump contro Putin

In sei mesi, si poteva raggiungere un’intesa ma questo non è stato fatto. Il responsabile della diplomazia americana Mike Pompeo lo aveva già detto: da oggi tutto fermo.

Anche lo stesso Presidente russo, Vladimir Putin aveva già sospeso l’INF.

Gli USA dicono che i missili 9M729 sono vietati. Mosca non se ne vuole disfare. Nel 1987 l’accordo mise fine alla famosa crisi degli euromissili. Furono vietati i vettori a raggio intermedio dotati di testata nucleare dispiegati dalle due potenze in Europa. All’epoca, i missili schierati erano gli SS20 sovietici cui gli Stati Uniti avevano risposto nel 1979 con i Pershing 2 e i Cruise, installati, tra l’altro, anche nella base di Comiso (Ragusa).

 

© RIPRODUZIONE RISERVATA

 

 

L’articolo Trattato INF, la NATO sostiene gli Stati Uniti nella decisione di ritirarsi dall’accordo sottoscritto nel 1987 con la Russia proviene da Report Difesa.

What do you think?

Written by Report Difesa

Quotidiano di geopolitica e di sicurezza nazionale ed internazionale.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

GIPHY App Key not set. Please check settings

‘Ndrangheta, Carabinieri e Guardia di Finanza di Reggio Calabria eseguono decreto di fermo di indiziato di delitto nei confronti di 10 persone: presunti affiliati alla cosca “Cordì”

Guardia di Finanza: a Roma scoperto un laboratorio clandestino dove venivano contraffatti capi di abbigliamento di noti brand. Denunciato un senegalese, irregolarmente presente in Italia