MISANO ADRIATICO (RIMINI). Oggi Visione Sicurezza, la “Cernobbio” della sicurezza stradale e ferroviaria organizzato all’interno del Misano World Circuit Marco Simoncelli, ha avuto come focus principale il tema delle “connessioni” tra strade e ferrovie, tra progetto e cantiere, tra cantieri e viabilità, tra infrastrutture e automotive, tra opere esistenti e nuove opere, tra passato, presente e futuro, tra sicurezza, ecosostenibilità e innovazione.
Dopo il saluto di benvenuto del Sindaco di Misano Fabrizio Piccioni e dei principali esponenti delle organizzazioni del settore (dall’AISCAT, gestori autostradali, all’ANCEFERR, imprese ferroviarie, passando per ANSFISA Agenzia per la sicurezza delle infrastrutture, AGID Agenzia per l’Italia Digitale, PIARC Associazione Mondiale della Strada e SITEB Strade Italiane e Bitumi), esperti, istituzioni e manager della filiera infrastrutture si sono confrontati, in una tavola rotonda durante la mattinata, ragionando su come si costruiscono sinergie, ottimizzazioni operative e lavoro di squadra, in funzione di uno sviluppo di tutto il settore dal punto di vista della sicurezza e della sostenibilità.
Dunque, è emerso quanto le varie connessioni all’interno del sistema infrastrutturale siano importanti sotto molti punti di vista. Per Domenico Capomolla (Direttore Anfisa, Agenzia Nazionale per la Sicurezza delle Ferrovie e delle Infrastrutture Stradali e Autostradali) le connessioni si attivano anche attraverso iniziative di sensibilizzazione e supporto agli Enti territoriali per stimolare e promuovere l’adozione di Sistemi di Gestione della Sicurezza, anche in ottica di previsione e gestione di dissesti idrogeologici.
Per Daniela Aprea (Direttore TID Spoke & Digital Rail Infrastructure Development Department Italferr Gruppo FS Italiane) “È la digitalizzazione a essere un fondamentale driver di connettività nel processo di innovazione delle infrastrutture e di creazione di valore”.
Secondo Sabato Fusco (Direttore Generale Autostrada Pedemontana Lombarda), “Le connessioni attraverso le relazioni, sia istituzionali sia con i territori, sono importanti come “software” di trasformazioni territoriali: l’attenzione al dialogo e all’ascolto, anche quando è faticosa, rappresenta la migliore opportunità per integrare una grande infrastruttura nel territorio”.
“La connessione chiave – ha spiegato Sergio Savaresi (Direttore Dipartimento Elettronica, Computer Science e Bioingegneria Politecnico di Milano) – è quella tra ricerca avanzata, automotive (veicolo autonomo) e infrastruttura, in chiave di generazione della massima affidabilità e sicurezza dei sistemi nel loro complesso”.
Inoltre, Carlo Costa (Direttore Tecnico Generale Autostrada del Brennero) ha aggiunto: “L’attenzione specifica viene posta al tema delle relazioni e delle connessioni tra infrastruttura, territori e paesaggi, nella consapevolezza dell’importanza delle sinergie che ne possono scaturire e nella costante volontà di perseguire obiettivi di tutela ambientale e sviluppo sostenibile anche grazie all’innovazione tecnologica e alla digitalizzazione”.
Secondo Pasquale Cialdini (Segretario Associazione del Genio Civile) “Le connessioni all’interno delle infrastrutture sono state in passato – e possono esserlo in futuro anche grazie alle nuove tecnologie – non solo una base per scambi commerciali e culturali ma anche ambasciatrici di pace”.
Alessandro Focaracci (Presidente Fondazione Fastigi) ha sottolineato che “Le connessioni sono quelle attivabili in grandi progetti di formazione come quello della Fondazione Fastigi per la sicurezza in galleria, “ambiente” che connette diversi modi di trasporto quali sono le strade, le ferrovie, le metropolitane e le opere idrauliche. Inoltre Focaracci ha parlato di connessioni a livello globale (leggi: la Via della Seta) e a livello locale, dunque da un lato dal punto di vista delle grandi strategie e dall’altro da quello del rapporto gestione-utenza”.
Infine, Manuela Rocca, (Direttrice Sviluppo Sostenibile e Sicurezza Telt), ha concluso che “Le connessioni possono essere sia quantitative – quelle attivate e attivabili in un contesto di cantiere transnazionale come la Torino-Lione che è oggi di fatto un “cantiere unico” – sia qualitative, supportate cioè da metodologie che si facciano carico e cura di ogni dettaglio in campo, in particolare dal punto di vista della gestione della sicurezza e delle risorse ambientali”.
In generale, i relatori hanno toccato il tema delle connessioni attraverso le sinergie strada-rotaia, multimedialità, progettualità integrate tra diversi modi di trasporto e con i territori, non più solo “attraversati” bensì consapevolmente “vissuti”, comportamenti che non fanno che valorizzare e amplificare, potenzialmente ed effettivamente, la natura stessa di strade e ferrovie, due attori protagonisti da accostare sempre ad altri due fattori altrettanto cruciali: persone e tecnologie.
Alla tavola rotonda della mattinata si è affiancato, sempre all’interno del Circuito di Misano, la riproduzione di un quartiere di un’avveniristica città fatta di cupole geodetiche, con aree interne ed esterne, sostenibili e ad altissima innovazione dove si sono svolte prove antincendio, montaggi di centine, guard-rail illuminati, barriere antirumore di ultima generazione e tanto altro, grazie alla partecipazione di più di 40 aziende del settore.
Visione Sicurezza quest’oggi ha avuto il merito di stimolare la riflessione sulle infrastrutture nuove o rinnovate, integrando le tematiche proprie delle nuove opere, a partire dalla Gronda di Genova o dal Ponte sullo Stretto, e quello delle grandi manutenzioni, lavorando su entrambi i fronti.
All’evento hanno partecipato oltre 500 top manager del settore delle infrastrutture e istituzioni provenienti da tutta Italia, protagonisti della stagione delle nuove opere e insieme delle grandi manutenzioni in corso e in programma, superando fortunatamente l’antico dualismo.
“Cosa dobbiamo fare è chiaro a tutti: dobbiamo migliorare, quantitativamente e qualitativamente, le nostre reti infrastrutturali, superando l’antico dualismo grandi opere versus manutenzioni e puntando ad alzare sempre di più il livello della sfida. – hanno sottolineato i CEO dell’organizzatore VISION, Irina Mella Burlacu e Giorgio Mannelli – Visione Sicurezza, quest’oggi, ha voluto lanciare un messaggio forte sul ‘come’ raggiungere questi obiettivi: puntando sui driver della sicurezza, dell’innovazione e della sostenibilità, quale tessuto connettivo delle opere nuove o rimesse in efficienza. E soprattutto puntando sulla competenza e la passione delle persone, e sulle nuove tecnologie, che ci permetteranno, oltre che di fare bene, anche di fare presto, di cui il nostro claim ‘inspired by speed’, perché non c’è un minuto da perdere”.
Come da tradizione, sono state poi organizzate durante la giornata le esperienze di guida in pista con fuoriserie a cura di Invictus Corse e motocicli a cura di Ducati Rimini, oltre a numerosi momenti di networking e socialtime.
Così come nelle due edizioni precedenti, la partecipazione all’evento 2023 ha garantito agli ingegneri iscritti agli Ordini il rilascio di tre Crediti Formativi Professionali per ciascuna sessione dell’evento, mattutina-Round Table e pomeridiana-Video Conference e Innovation Hub (totale 6 CFP), erogati dal CNI Consiglio Nazionale degli Ingegneri, che ha anche concesso il Patrocinio all’evento. Media partner sono stati VISION Journal ed Economy.
L’evento Visione Sicurezza 2023 è stato organizzato in ottica completamente sostenibile avendo compensato venti tonnellate di CO2 equivalenti.
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L’articolo Visione Sicurezza: la parola chiave è “connessioni”, verso infrastrutture stradali e ferroviarie più sicure e sostenibili proviene da Report Difesa.
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