Di Francesca Cannataro
Anzio (Roma) – nostro servizio “Il verde la speme tant’anni pasciuta, il rosso la gioia d’averla compiuta, il bianco la fede fraterna d’amor”. Così scriveva Giovanni Berchet nella sua “Poesia dei tre colori”. Il Tricolore Italiano. Simbolo indiscusso dell’identità nazionale. Di fedeltà, valori, unità. Orgoglio, patriottismo, appartenenza. La sua storia è anche la nostra, la storia della nostra Italia. Lo vediamo sventolare nelle piazze, portare in marcia dai nostri soldati, accarezzare il petto dei sindaci. Sventolare gioiosamente nelle mani dei bambini. Nel cuore di tutti gli italiani. Dal sud al nord, colori che sono espressione della nostra italianità. Bianco, la neve delle nostre cime; verde come il colore delle nostre pianure; rosso il sangue dei nostri caduti. Valori e principi comuni di libertà, democrazia e solidarietà che costituiscono le fondamenta dell’ordinamento repubblicano.
Ed è in nome di questi valori e ideali che la città di Anzio ha vissuto un indimenticabile momento di unione e condivisione. Una vera e propria festa quella tenutasi in piazza Garibaldi, dedicata alla ricerca dei valori della Patria, della Bandiera Italiana e dell’Inno di Mameli e della Pace.
Il senso dello Stato, l’orgoglio dell’identità nazionale, l’idea di Patria. Schierata una rappresentanza di Ufficiali, Sottufficiali e Graduati della Brigata Informazioni Tattiche di Anzio al comando del Generale di Brigata Maurizio Fronda. Accanto le Crocerossine dell’Ispettorato Locale di Anzio –Nettuno.
Uomini e donne che hanno deciso di servire la Patria. Che il tricolore lo portano tatuato nel cuore, prima ancora che sull’omero. Che operano quotidianamente per la sicurezza della nostra Nazione.
Ed è l’osmosi tra bimbi, ragazzi e adulti che è entrata nel “palcoscenico” della vita reale. Sguardi che si incrociano, sorrisi che si scambiano tra bimbi, adolescenti, adulti, culminata in quella mano sulla spalla posta dal Generale a un giovane studente quasi a voler silenziosamente trasmettere e condividere un momento unico e speciale.
L’unione dei nostri militari parla il linguaggio di un amor patrio che non conosce confini. E che ogni mattina, in ogni angolo del nostro Paese, così come all’estero, rivive nella solenne cerimonia dell’Alzabandiera. Oggi partecipata con tutta la cittadinanza e con quasi tutte le scuole di Anzio. Un coro all’unisono. Quello del canto degli italiani. Che ha squarciato il cielo azzurro di Anzio, in una piazza baciata dal sole.
Sulle note dell’Inno di Mameli, accompagnati dalla Banda del Comando Artiglieria Controaerei di Sabaudia ed interpretato dal coro dell’Istituto Comprensivo Anzio 5 con la Lingua dei Segni, alla presenza dei labari delle Associazioni combattentistiche e d’arma, il tricolore è stato issato da un militare della Brigata Informazioni Tattiche coadiuvato da tre studenti in rappresentanza delle scuole di ogni ordine e grado.
A seguire diversi, coinvolgenti, appassionati interventi di giovani studenti. Emozioni che si susseguono una dopo l’altra.
“Questa è una giornata che ricorderemo tutti – ha detto il Generale Fronda parlando dal cuore di uomo, prima ancora che soldato, ai cuori soprattutto dei giovani presenti – ciò che dobbiamo ricordare oggi, tutti, é l’importanza della nostra bandiera, patrimonio comune, simbolo della nostra Nazione”
A fargli eco il sindaco di Anzio Candido De Angelis. “ Sono emozionato a vedere i nostri giovani oggi in piazza – ha detto il sindaco – ringrazio il Generale Fronda che comanda una delle eccellenze dell’Esercito Italiano. Anzio – ha concluso- non dimentica i valori della memoria”.
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L’articolo Esercito: ad Anzio solenne cerimonia dell’Alzabandiera con le scuole proviene da Report Difesa.
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