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Esercito e Carabinieri: Accademia di Modena, la “Casa Madre” per la formazione degli Ufficiali

Di Luca Tatarelli

Modena (dal nostro inviato).  Lo stretto legame che unisce essere cittadini italiani e soldati è molto antico.

Il capo di Stato Maggiore dell’Esercito, Pietro Serino, intervenendo oggi al giuramento solenne degli allievi del 203° corso “Lealta” all’Accademia militare di Modena, ha evidenziato gli alti valori morali e professionali che devono accompagnare un ufficiale nel corso della sua vita.

Il Capo di Stato Maggiore dell’Esercito, Pietro Serino

Sono stati 230 gli allievi che hanno giurato.

Di questi 211 sono italiani ripartiti in 151 unità dell’Esercito  (129 uomini e 22 donne) e 60 unità dei Carabinieri (49 uomini e 11 donne).

Il Capo di Stato Maggiore della Difesa, Ammiraglio Giuseppe Cavo Dragone ha sottolineato il fatto di come con l’Accademia sia un “percorso impegnativo” che porterà gli allievi verso sfide sempre più impegnative.

L’intervento del Capo di Stato Maggiore della Difesa Giuseppe Cavo Dragone

Il Comandante dell’importantissima istituzione formativa dell’Esercito e dell’Arma dei Carabinieri, Generale di Divisione Davide Scalabrin ha aggiunto, nel corso del suo intervento: “Sarete Comandanti  di due Istituzioni cardine. Auspico che siate militari intelligenti e moderni. Siate fieri della militarita’ insita in ognuno di noi”.

Il Comandante dell’Accademia Militare, Generale di Divisione Davide Scalabrin

Numerose le autorità militari, locali presenti alla cerimonia allietata dalle musiche della Banda dei Granatieri Sardegna in uniforme storica.

 

La banda dei Granatieri di Sardegna

Tantissimi i parenti  degli allievi, provenienti da tutta Italia.

BREVE STORIA DELL’ACCADEMIA

L’Accademia Militare di Modena fonda le sue radici nel Piemonte del XVII secolo. Infatti, a causa della sua delicata posizione strategica, il Ducato sabaudo fu uno dei primi stati europei a doversi porre il problema di affiancare, al tradizionale Esercito mercenario, consistenti reparti di milizie nazionali.

All’importante decisione conseguì la necessità di avere comandanti professionalmente preparati e di indiscussa fedeltà alla casa regnante e, proprio per rispondere a questa esigenza, il Duca Carlo Emanuele II, già nel 1669, concepì l’idea di realizzare un istituto di formazione per la futura classe dirigente dello Stato e, in particolare, del suo Esercito.

La morte prematura del Duca comportò solo il ritardo nell’attuazione del progetto, che venne poi completato e reso operante dalla vedova, Duchessa Maria Giovanna Battista di Savoia Nemours, reggente per la minore età del figlio Vittorio Amedeo.

Il 1° settembre 1677, venne inviato a tutte le corti europee il bando preannunciante l’apertura della Reale Accademia per il 1° gennaio 1678.

Questo documento è fondamentale perché conferisce all’Accademia Militare l’eredità del diritto di primogenitura tra tutti gli istituti militari di formazione del mondo intero, precedendo l’Accademia Russa di Pietroburgo (1723), la Royal Academy (1741), la Ecole Royale Militaire (1751), la Kriegsakademie di Potzdam (1745), West Point (1802).
Il famoso architetto di corte Amedeo di Castellamonte (1610-1683) fu incaricato di progettare il grandioso edificio che, iniziato nel 1675, ospitò fino al 1943 l’Istituto che rimase nella memoria dei tanti allievi come il Palazzo dell’Accademia.

Purtroppo i bombardamenti aerei del II  conflitto mondiale distrussero l’intero complesso; ciononostante una parte superstite del colonnato fu ricuperata e nel 1960 venne trasportata e ricollocata nel cortile del Palazzo Ducale che venne
perciò chiamato Cortile dell’Accademia Militare di Torino.

La Reale Accademia Sabauda è passata alla storia per la qualità dei suoi docenti e per la presenza numerosa di frequentatori stranieri appartenenti alle famiglie più blasonate d’Europa.

Con la prima campagna d’Italia di Napoleone (1796) e la costituzione della Repubblica Cispadana (1797), nel Palazzo Ducale di Modena (rinominato Palazzo Nazionale ) venne insediata una Scuola Nazionale del Genio e dell’Artiglieria (1798), la quale fornì Ufficiali all’Armata d’Italia quasi ininterrottamente fino al 1814.
Fu proprio questo utilizzo del palazzo a suggerire al Farini e al Fanti, cinquant’anni più tardi, l’idea di reinsediarvi una Scuola Militare. Con la Restaurazione, anche il Duca Francesco IV fondò un’Accademia Nobile Militare, poi Accademia Militare Estense (1821-1848) erede dell’Accademia Ducale già voluta da Francesco III d’Este nel 1757. In Piemonte intanto, reinsediato Vittorio Emanuele I, venne nuovamente istituita la Regia Accademia Militare (1815).

Come detto,, fu per iniziativa del Generale modenese Manfredo Fanti che, nel 1859, venne costituita a Modena una Scuola Militare dell’Italia Centrale (1859-1860) la quale, con l’Unificazione Nazionale, divenne Scuola Militare di Fanteria (1860), quindi Scuola Militare di Fanteria e Cavalleria (1865) per poi assumere semplicemente il titolo di Scuola Militare (denominazione mantenuta fino al 1922).

A Torino invece continuò a risiedere la Regia Accademia per le Armi di Artiglieria e Genio, poi semplicemente Accademia Militare (denominazione fino al 1922).

Fu nel 1923 che gli Istituti assunsero le rispettive denominazioni di Accademia Militare di Fanteria e Cavalleria (Modena) e Accademia Militare di Artiglieria e Genio (Torino), per acquisire poi il titolo di Regie Accademie nel 1928.

Dal 1937 l’Accademia Militare di Modena ospita anche i corsi per la formazione degli Ufficiali dei Carabinieri.

Dal 1933 al 1936 furono ospitati anche il 37° e 38° Corso Allievi Ufficiali della Regia Guardia di Finanza.

La guerra e gli eventi conseguenti all’8 settembre del 1943 portarono alla sospensione temporanea delle attività dei due Istituti, che ripresero la loro funzione solo nel maggio del 1944 presso la Caserma Pico di Lecce ove venne costituito dal 15 aprile 1944 un Comando Speciale Regie Accademie Militari cui fu affidata la Bandiera di Guerra del 26° Reggimento fanteria “Bergamo”.

Qui il 1 novembre 1945 prese il via il 1° corso del dopoguerra, denominato Corso Speciale Combattenti, affiancato dal 10 febbraio 1946 dal 2° Corso Ordinario.

Dopo la guerra e il cambiamento istituzionale l’Accademia Militare (1947) divenuta intanto “unificata” per volere dell’allora Capo di Stato Maggiore Generale Raffaele Cadorna ritornò a Modena dal 3° Corso Ordinario in poi, mentre il 1° Corso Speciale Combattenti ed il 2° Corso Ordinario terminavano a Lecce il loro iter formativo.

Una storia lunga e significativa quella dell’Accademia Militare di Modena, erede dell’antica Accademia sabauda di Torino.

VITA DI ACCADEMIA

L’Accademia Militare di Modena è l’unico Istituto di formazione di base per gli Ufficiali in servizio permanente dell’Esercito e dell’Arma dei Carabinieri.
Gli allievi vengono reclutati mediante distinti concorsi stabiliti da appositi decreti pubblicati annualmente.

Allievi dell’Accademia di Modena a bordo di un elicottero CH in volo

Per accedere, i concorrenti devono possedere un diploma di scuola media superiore che consenta l’iscrizione all’Università e devono superare prove di selezione a cui viene assegnato un punteggio: prova scritta di preselezione, prove di efficienza fisica,
accertamenti psicofisici, accertamenti attitudinali, prova scritta di composizione italiana, accertamento della conoscenza della lingua inglese,  prova scritta di selezione culturale in biologia, chimica e fisica (per i soli concorrenti aspiranti ai
posti per il Corpo Sanitario), prova orale di matematica, di altra lingua straniera (facoltativa), integrata da educazione civica, storia e geografia (per l’Arma dei Carabinieri), tirocinio della durata di 30 giorni.

Gli studi universitari qualificano al massimo livello i Quadri delle Forze Armate mediante il conseguimento della Laurea in Scienze Strategiche per gli Ufficiali delle Varie armi, Laurea magistrale in Giurisprudenza per gli Ufficiali dell’Arma dei Carabinieri e del Corpo di Commissariato dell’Esercito, Laurea in Ingegneria per gli Ufficiali dell’Arma Trasporti e Materiali e del Corpo degli Ingegneri dell’Esercito, Laurea in Medicina e Chirurgia, in Chimica e Tecnologia Farmaceutiche, in Medicina Veterinaria per gli Ufficiali del Corpo di Sanità.

Al fine di integrare e completare gli insegnamenti impartiti nel corso delle lezioni previste dai piani di studio, gli allievi ufficiali partecipano a numerose attività culturali in Accademia e al di fuori di essa (conferenze, convegni, seminari ed altro, nonché eventi sociali, di rappresentanza e sportivi.

Per le finalità istituzionali l’Accademia Militare, in collaborazione con l’Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia, organizza e gestisce corsi specifici e di durata diversa. COrsi di durata triennale: Varie Armi dell’Esercito, Arma dei Trasporti e Materiali, Corpo degli Ingegneri

Al conseguimento della laurea di I livello, in Ingegneria e Scienze Strategiche, proseguono per un ulteriore biennio, fino alla laurea magistrale, presso la Scuola di Applicazione e Istituto di Studi Militari di Torino in collaborazione con l’Università di Torino e il Politecnico.

Per i corsi di durata quinquennale si consegue la laurea in Veterinaria, Chimica e Tecnologia Farmaceutiche.

Il percorso di studi dura 6 anni per  il conseguimento della laurea in Medicina e Chirurgia.

Per i corsi a ciclo unico – di cui tre anni a Modena e due a Torino per il Corpo di Commissariato;  corsi a ciclo unico – di cui due anni a Modena e tre a Roma per l’Arma dei Carabinieri.

Gli studi proseguono fino al conseguimento della laurea presso le Scuole di Applicazione di Torino e Roma.
Corsi per Ufficiali a nomina diretta:
– Corpo di Commissariato;
– Corpo di Sanità;
– Corpo degli Ingegneri.
Le materie di studio, le discipline applicative e quelle pratiche si sviluppano per blocchi tematici e sono finalizzate alla formazione di base e specialistica.

Molto importante la formazione professionale.

Etica Militare e Arte del Comando tendono a far crescere e a render propri i valori che caratterizzano la condizione militare, ispirando i corretti modelli di comportamento (attaccamento alle istituzioni,mspirito di servizio, senso dell’onore).

Vengono sviluppate le capacità indispensabili ad ogni comandante per gestire e amministrare al meglio le risorse umane, materiali e finanziarie disponibili.

Studi Tecnico-Professionali per la crescita formativa dei futuri ufficiali in funzione degli specifici impieghi comprendono: armi, topografia, arte militare, lingua inglese e terminologia NATO (comuni a tutti gli indirizzi); topografia e cartografia, scienza politica, meccanica applicata alle macchine, fluidodinamica e ingegneria economico-gestionale (laurea in Scienze Strategiche); tecnica professionale e Storia dell’Arma (per l’Arma dei Carabinieri).

Molto intense le attività Ginnico-sportive per sviluppare capacità, forma fisica e carattere in discipline di base (ginnastica, difesa personale, nuoto, equitazione, tiro sportivo, metodo di combattimento militare).

A questi sport si aggiungono alcune attività opzionali quali pallacanestro, pallavolo, scherma, atletica leggera, boxe, judo, equitazione, tiro sportivo. I migliori vengono selezionati per far parte del Gruppo Sportivo dell’Accademia Militare.

L’Addestramento Militare inizia col Tirocinio e prosegue per i tre Anni Accademici, si prefigge lo scopo di raggiungere i seguenti obiettivi addestrativi:
– 1° anno: abilitazione dell’Allievo Ufficiale quale Comandante di Squadra;
– 2° anno: abilitazione dell’Allievo Ufficiale quale Comandante di pattuglia;
– 3° anno: abilitazione dell’Allievo Ufficiale quale Comandante di plotone.

Le attività addestrative, sviluppate in maniera progressiva e diversa in funzione dell’Arma o Corpo di appartenenza degli Allievi, sono articolate in Moduli Tecnico Professionali e prevedono lo svolgimento di giornate tattiche durante il periodo invernale e di Campagne Tattiche nel periodo estivo (al termine degli esami universitari).

Allievi dell’Accademia di Modena impegnati in un’esercitazione

In particolare, durante le giornate tattiche vengono svolte le seguenti attività:
– tiri con armi portatili e di reparto
– addestramento individuale al combattimento
– attività di orienteering.

Il Modulo tecnico-professionale del 1° anno di corso ha lo scopo di completare la formazione professionale e si articola in:
– prima fase (4 settimane): volta alla formazione del Comandante Individuale;
– seconda fase (5 settimane): finalizzata alla formazione del Comandante di Squadra (svolgimento di attività in bianco e a fuoco, a livello squadra di fanteria).

Il Modulo tecnico-professionale del 2° anno prevede:
• la frequenza del corso di “Pattugliatore Scelto” (6 settimane) presso la Scuola di Fanteria di Cesano di Roma;
• la frequenza del corso di aviolancio con paracadute ad apertura vincolata (4 settimane) presso il Centro Addestramento di Paracadutismo di Pisa;
• lo svolgimento di attività addestrativa in ambiente montano (2 settimane) e nei centri abitati (3 settimane)
• la frequenza dei corsi per l’abilitazione alla guida dei veicoli militari
• lo svolgimento di un corso intensivo d’inglese.

Infine, il Modulo tecnico-professionale del 3° anno prevede:
• Addestramento del livello plotone presso le Scuole d’Arma (10 settimane).

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