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Fianco orientale della NATO: le repubbliche baltiche intendono chiedere fondi UE allo scopo di migliorare le proprie capacità difensive

Di Fabrizio Scarinci

TALLINN/VILNIUS/RIGA. Secondo quanto riportato, Estonia, Lettonia e Lituania intenderebbero chiedere fondi UE allo scopo di migliorare le proprie capacità difensive lungo i loro confini con Russia e Bielorussia.

Nello specifico, i tre Paesi baltici ambirebbero a realizzare un’importante rete di rifugi, fortificazioni e infrastrutture logistiche, che, utilizzata in collaborazione con le forze degli altri Paesi della NATO presenti sui loro territori potrebbero aumentare in maniera significativa le loro chances di sopravvivenza nel caso in cui i rapporti tra Mosca e l’Alleanza dovessero deteriorarsi al punto da sfociare in un conflitto aperto.

Soldati estoni durante un’esercitazione

Nel caso ciò accadesse, infatti, le tre piccole repubbliche verrebbero immediatamente a trovarsi in una condizione di grave pericolo, determinata, in parte, dalle loro (inevitabilmente) modeste capacità militari e, in parte, dalle loro sfortunate caratteristiche geografiche.

A tal proposito, ricordiamo come i loro territori (tra essi contigui) siano stretti tra Russia e Bielorussia ad est e il Mar Baltico ad ovest, una condizione strategica decisamente complicata e, certamente, non compensata dal fatto che, a sud, lo stretto confine polacco-lituano funga da esile collegamento con il resto dei Paesi NATO/UE (oltre che, come sappiamo, da “diaframma” tra l’exclave russa di Kaliningrad e il resto del blocco territoriale russo-bielorusso).

La difficile condizione strategica di Estonia, Lettonia e Lituania

Nel corso degli ultimi anni, la presenza della NATO a ridosso di questo importantissimo lembo terra si è gradualmente rafforzata, non da ultimo con il progetto di difesa denominato “Scudo Orientale” che la Polonia ha varato nel maggio scorso allo scopo di potenziare il proprio dispositivo militare posto ai propri confini con la Bielorussia e l’exclave di Kaliningrad.

Lo stesso è, ovviamente, avvenuto anche con i territori delle tre repubbliche, che, tuttavia, continuano a spingere allo scopo di ottenere un livello di supporto ancor più elevato.

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