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Guardia di Finanza. a Teramo inchiesta sui vertici della società concessionaria autostradale “Strada dei Parchi”. Sequestrati beni per oltre 26 milioni di euro

Di Antonio Leone

Teramo. Inadempimento dei contratti di pubbliche forniture e attentato colposo alla sicurezza dei trasporti sono queste le non poco gravi ipotesi di reato contestate ai vertici della società “Strada dei Parchi” S.p.A., che hanno altresì comportato un sequestro preventivo di disponibilità finanziarie, beni mobili ed immobili per un valore pari 26 milioni e 714.000 euro, che i Finanzieri del Comando Provinciale di Teramo hanno eseguito oggi su ordine del GIP del locale Tribunale nei confronti di 6 indagati che si sono nel tempo succeduti ai vertici della suddetta compagine societaria.

Il controllo della GDF sulle strutture stradali

La spinosa vicenda, che cominciò a prendere corpo dopo il tragico crollo del ponte “Morandi” a Genova, è venuta alla luce a seguito di alcune indagini che l’Autorità Giudiziaria ha delegato ai finanzieri teramani, i quali, oltre ad eseguire rilievi su alcuni viadotti dell’Autostrada A24 siti nel territorio di loro competenza (poi messi immediatamente a disposizione dei consulenti tecnici nominati dai Pubblici Ministeri titolari dell’inchiesta), hanno acquisito tutta la documentazione necessaria a ricostruire lo stato dell’arte su tutto quel che ha riguardato gli interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria da eseguire sul viadotto autostradale “Casale San Nicola” di Isola del Gran Sasso (Teramo), nonché su altri viadotti limitrofi (sette in tutto) gestiti dalla stessa società concessionaria.

Ed è stato proprio sulla base di questi accertamenti che si è man mano delineato un inquietante quadro di situazione, rappresentato da un grave stato di ammaloramento delle pile che sostengono le strutture ispezionate, ciò a causa dei mancati interventi di manutenzione che la stessa società concessionaria aveva evidentemente omesso di eseguire, e che sono stati operati solo successivamente grazie ai fondi speciali stanziati dallo Stato a seguito della sciagura avvenuta il 14 agosto 2018 nel capoluogo ligure e nella quale perirono 43 persone.

Gli elementi probatori, che i militari della GDF teramana hanno minuziosamente raccolto tra gli uffici del Ministero delle Infrastrutture dei Trasporti, la sede della società “Autostrada dei Parchi” S.p.A. nonché tra il TAR del Lazio ed il Consiglio di Stato, unitamente alle dettagliate relazioni tecniche eseguite dai periti del Politecnico di Torino, hanno così evidenziato da parte della società concessionaria una totale inadempienza  – dal 2009 ad oggi –  degli obblighi di manutenzione ordinaria che gli erano invece di competenza, e che si sono limitati solo alla ripavimentazione del manto stradale, al taglio della vegetazione ed alla sistemazione della segnaletica, mentre le parti strutturali erano state pressoché abbandonate a sé stesse.

Da notare poi come nella medesima inchiesta sia venuta alla luce anche una grave inottemperanza agli obblighi di manutenzione straordinaria del viadotto “Temperino”, che sarebbero dovuti intervenire entro il 2013 ma che sono stati eseguiti solo tra il 2018 ed il 2019 grazie all’intervento dello Stato.

La comprovata quanto intollerabile serie di omissioni, che ha evidentemente messo in pericolo la sicurezza dei trasporti e soprattutto degli utenti sul tratto autostradale in questione, ha così determinato i pesanti provvedimenti giudiziari in questione tra i quali spicca un sequestro preventivo di beni per 5 milioni di euro – finalizzato alla successiva confisca – che nello specifico rappresenta il risparmio di spesa indebitamente realizzato per effetto dei lavori di manutenzione mai eseguiti.

Al vaglio degli inquirenti anche plurime condotte di abuso d’ufficio delle quali si sarebbero resi responsabili i vertici della società, accusati di aver affidato lavori di manutenzione ad imprese collegate in una misura superiore al 60% del valore della concessione, nonostante le varie diffide emesse al riguardo ed a partire dal 2015 dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, ma che sono state incredibilmente ignorate in violazione a quanto invece previsto dal cosiddetto “Codice degli Appalti”.

Condotte illecite che hanno dunque comportato il sequestro diretto (e per equivalente) nei confronti di tre indagati, nonché il sequestro diretto nei confronti delle società collegate alla concessionaria “Strada dei Parchi” S.p.A. nella misura di circa 21 milioni di euro.

L’importante attività investigativa sin qui descritta, ancora una volta rimarca il peculiare ruolo assegnato alla Guardia di Finanza quale primario e specialistico strumento investigativo nella lotta agli illeciti ed agli abusi nelle pubbliche forniture e nei pubblici servizi.

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