Di Fabrizio Scarinci
Kiev. Stando a quanto riportano le varie fonti presenti sul campo, a meno di 24 ore dal suo inizio, il massiccio attacco combinato lanciato dai russi nei confronti dell’Ucraina sembrerebbe aver già conseguito diversi importanti obiettivi.
Già dalla scorsa notte, infatti, le forze di Mosca sarebbero riuscite a disabilitare buona parte della difese aeree e antiaeree di Kiev, le cui forze (rivelatesi decisamente più deboli di quanto non fossero sulla carta) avrebbero subito attacchi particolarmente intensi sia ad opera di velivoli tattici (tra cui vari Sukhoi Su-24 ed Su-34), sia da parte di bombardieri pesanti (tra cui diversi Tupolev Tu-95 “Bear” e Tu-160 “Blackjack”, equipaggiati, tra le altre cose, anche con missili da crociera di tipo Kh-101 e Kh-505).
A queste azioni si sarebbero, poi, aggiunte anche quelle condotte della Flotta del Mar Nero, che avrebbe lanciato diversi “cruise” di tipo “Kalibr”, e quelle operate dall’artiglieria missilistica dell’Esercito, che avrebbe, invece, fatto uso dei propri vettori balistici “Iskander” M, caratterizzati da una gittata di circa 400 km e in grado di colpire con elevata precisione diversi tipi di target.
Nel corso della giornata di oggi avrebbe, poi, trovato conferma anche la notizia secondo cui i russi avrebbero efficacemente condotto due diversi raid nel porto di Odessa e nella località marittima di Mariupol, grazie ai quali sarebbero riusciti a neutralizzare la piccola flotta in dotazione alla Marina di Kiev e a eliminare ogni potenziale rischio per le proprie unità navali operanti nella zona.
L’obiettivo principale delle varie operazioni volte a disabilitare la capacità di reazione dello strumento militare di Kiev consiste, ovviamente, nel favorire il più possibile l’offensiva delle forze terrestri russe all’interno del territorio ucraino, che, come noto, starebbe coinvolgendo l’area del Donbass (dove gli uomini di Mosca combattono al fianco dei ribelli filorussi di Lugansk e Donetsk), la Crimea e le regioni settentrionali del Paese, da dove le truppe di Putin sarebbero già arrivate a poche decine di km della stessa capitale.
In definitiva, alla luce dei fatti appena descritti, si può, quindi, affermare come i risultati ottenuti dalle Forze Armate di Mosca durante questa prima giornata di guerra siano stati assolutamente impressionanti, e come, continuando con questo ritmo, esse potrebbero certamente riuscire ad annientare in pochissimo tempo il grosso delle forze convenzionali ucraine.
Nondimeno, va anche ricordato come il controllo del territorio di un Paese straniero rappresenti quasi sempre una sfida estremamente complessa, e, a prescindere dai successi ottenuti durante queste prime operazioni, se Mosca dovesse restare coinvolta in un lungo conflitto di tipo asimmetrico (peraltro contro un nemico che potrebbe facilmente essere supportato dai vari Paesi della NATO posti a ridosso dei suoi confini) andrebbe certamente incontro ad una situazione piuttosto complicata, e non è affatto chiaro quanto possa essere attrezzata al fine di affrontarla.
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L’articolo Guerra tra Russia e Ucraina: quasi del tutto annientata la difesa aerea di Kiev. Le truppe di Mosca avanzano verso la capitale proviene da Report Difesa.
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