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Smalling: “È fantastico poter lasciare il segno con la maglia di un club così importante come la Roma”

Le parole del difensore centrale del club capitolino nel corso dell’appuntamento con #ASK

Smalling

Chris Smalling, calciatore giallorosso in prestito oneroso dal Manchester United, è intervenuto in diretta sulla piattaforma RomaTV+ per rispondere alle domande dei tifosi, nel corso del consueto appuntamento con #ASK che vede protagonista a rotazione un giocatore del club capitolino. Di seguito le parole di Smalling riportate attraverso una nota sul sito ufficiale della Roma.

Per iniziare: com’è stato segnare il primo gol in giallorosso?

È stata una bellissima sensazione. Prima di quella partita avevo avuto diverse occasioni. Al termine di diverse partite ho pensato che avrei potuto segnare. Poi ho sfruttato una semplice occasione che mi si è presentata. Spero di poter continuare a contribuire anche in fase offensiva, segnare gol è importante ed è importante aiutare i ragazzi là davanti.

Sapevi di essere il primo giocatore inglese a segnare un gol con la maglia della Roma? Per te è importante il fatto di essere entrato a far parte della storia del club?

A essere sincero, non ne ero a conoscenza prima, l’ho scoperto dopo, parlando del gol. È bello essere entrato in qualche modo nella storia del club e spero che il mio nome possa essere scritto anche in altre pagine di storia in futuro, perché è fantastico poter lasciare il segno con la maglia di un club così importante.

Passiamo alle domande dei tifosi. Partiamo con una domanda semplice da parte di Ale. Ti chiede come sta andando con l’italiano. Stai imparando la lingua?

Sì, sto cercando di impalarlo, faccio esercizio tutti i giorni. Spero di poter rilasciare un’intervista in italiano prima della fine della stagione. Questo è il mio obiettivo al momento. Sto cercando di imparare il più velocemente possibile, anche se dipende dalle giornate. Non è sempre facile. So che se riesco a essere continuo riuscirò a migliorare. E mi piace, perché ho sempre desiderato riuscire a parlare un’altra lingua. Quando sei In Inghilterra magari resta un semplice desiderio, ma ora sono qui, quindi è il momento perfetto. Poi Claudio (il traduttore del Club, ndr) è qui tutti i giorni, quindi…stiamo cercando di farmi migliorare il più rapidamente possibile”.

Leonardo chiede se hai imparato un po’ di “gergo” in italiano. Immagino quando sei in campo…

Sì, qualche parola. È come in Inghilterra, impari subito qualcosa. Diciamo che sto imparando un’ampia gamma di termini in italiano.

Valeria chiede se hai avuto la possibilità di visitare un po’ la città. Cosa ti ha colpito in particolare della città? Se sei riuscito a girare un po’…

Sì. Ieri sono andato al Vaticano, assieme alla mia famiglia e alcuni amici. Abbiamo trascorso il fine settimana in centro, siamo stati alla Fontana di Trevi… Ci sono moltissime cose che vorrei vedere. Per fortuna riesco a ritagliarmi dei momenti liberi nel fine settimana per vedere un paio di cose. Ieri abbiamo cercato di vedere il più possibile. Fra poco ci saranno le vacanze di Natale, ma comunque spero di riuscire a vedere tutto nel corso della stagione. La cosa bella è che sia il centro che il mare sono molto vicini…è bello poter vedere le diverse facce di Roma.

Il cambiamento è stato più semplice di quanto pensavi? Come stanno andando le cose rispetto a quello che ti eri aspettato?

Il processo di transizione è stato abbastanza semplice. Sapevo di venire a giocare in un club importante e che sarei stato accolto al meglio. Ovviamente per me è tutto nuovo, venendo dall’Inghilterra. Arrivare in un paese nuovo ti entusiasma ma al tempo stesso non sai cosa aspettarti. Ma sono stato subito accolto benissimo, ho ricevuto affetto sin dalla prima partita e lo ricevo anche girando per Roma. Anche la mia famiglia si è ambientata bene. Non avrei potuto chiedere di meglio per me e la mia famiglia.

Parlando di campo, Harry chiede qual è la differenza principale tra la Premier League e la Seria A.

Da difensore direi il fatto che molte squadre giocano con due attaccanti.  Quindi da difensori centrali spesso dobbiamo lavorare di più rispetto a quanto facevo in Inghilterra, perché in Premier League spesso devi affrontare un solo attaccante e quindi ti copri a vicenda. Qui, invece, devi prendere molti accorgimenti tattici, devi capire cosa possono fare i due attaccanti avversari. Ma questa sfida mi piace, è la sfida più intrigante. E mi piace dover affrontare diversi tipi di attaccanti. Penso di riuscire a dare il meglio in questo tipo di sfida.

In Premier League conoscevi bene gli attaccanti avversari, avendoli affrontate molte volte. Qui magari li conosci meno, devi studiarli di più guardando più video? Come ti prepari?

Sì, assieme alla squadra studiamo gli avversari durante le riunioni. Poi assieme allo staff tecnico analizzo i principali giocatori avversari, i giocatori che mi troverò ad affrontare in partita. Ma non lavoriamo solamente sull’altra squadra. Io non ero presente durante la preparazione in estate, quindi io e lo staff lavoriamo anche sul modo di stare in campo, in fase difensiva, offensiva, sulle posizioni da tenere…Ricevo tutte queste informazioni per potermi mettere in pari con i compagni. Loro ovviamente hanno avuto tutta la preparazione estiva per assorbire le idee dell’allenatore. Ma sono contento di poter imparare e di rendere in campo. Questa è la cosa più importante.

Fiammetta chiede se hai notato della differenza tra il modo di arbitrare in Serie A e quello della Premier League.

Dipende sempre da che arbitro trovi. Magari in Inghilterra viene concesso di più il vantaggio, magari si dà qualche cartellino in più invece di spezzettare il gioco. Ma c’è coerenza in ogni partita, così uno sa cosa aspettarsi sin dall’inizio. Penso che qui ci siano più falli tattici e che l’arbitro tenda a fermare il gioco quasi subito.

Jane ti saluta e ti fa i complimenti per la scelta di voler imparare una nuova lingua e una nuova cultura. Non è realmente una domanda ma è qualcosa di comune per te, magari su Twitter o sui social in generale, sentire questo affetto da parte delle persone e ricevere dei complimenti per le scelte che fai?

Sì, ho ricevuto belle parole dall’Inghilterra, dall’Italia, da tutto il mondo. Ovviamente sarebbe stato più semplice rimanere nella mia comfort zone piuttosto che accettare una nuova sfida e cercare di avere un impatto sin da subito. È quello che sto cercando di fare. Sebbene magari all’inizio potessi essere un po’ ansioso…avrei voluto farlo prima, questo sì. Penso che quando uno poi si trova a vivere questo tipo di cambiamento, pensa che avrebbe potuto farlo prima.

Qui l’intervento integrale di Smalling nel corso di #ASK.

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Written by Veronica Sgaramella

Nata a Roma nel Luglio 1990, laureata in Scienze Politiche, Sociologia e Comunicazione presso La Sapienza. Coordinatrice, redattrice e inviata di Yepper Magazine, precedentemente redattrice per Vocegiallorossa, poi collaboratrice e speaker @ 1927 On Air - la storia continua, in onda su Centro Suono Sport. Opinionista periodica sportiva a Gold TV. Ora co-conduttrice di Frequenze Giallorosse (ReteneTVision). SocialMente attiva, amo leggere, viaggiare e immortalare attimi.

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