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Covid -19 e vicenda Telegram: Task Force per la governance delle anomalie in Rete

Di William Nonnis*

Roma. Nell’ultimo periodo, caratterizzato da forte stress ed attrito sociale tra pro-vax e no-vax, per l’obbligo oppure la libera scelta alla vaccinazione anticovid, capita non di rado che vengano cancellati /oscurati alcuni canali, gruppi, post nelle principali “piazze virtuali”.

In questo frangente, agli onori della cronaca, molto di recente è salita Telegram, un’applicazione di messaggistica, sicura super veloce, semplice e gratuita.

All’inizio di questo anno, dopo il blocco degli account Twitter, Facebook e Instagram ai danni dell’ex presidente americano Donald Trump e, soprattutto dopo un aggiornamento sulla privacy da parte di Whatsapp, che ha fatto tremare il pianeta, perché avrebbe messo a disposizione di Facebook  tutti i dati personali e sensibili dei suoi utenti (strategia poi procrastinata allo scorso maggio per le insistenti critiche), Telegram ha improvvisamente scalato, nell’ordine delle app di messaggistica più diffuse al mondo, tante posizioni, fino a guadagnarsi un bel secondo posto nell’arco di pochissimi giorni

Cavalcando l’onda del malcontento, per la privacy violata da whatsapp, Durov, il giovane proprietario di Telegram, come contraltare ha offerto un’App con un elevato livello di privacy, non negoziabile con la gratuità dei servizi erogati e, in più, estremamente agile e smart con una serie di prerogative mai fornite prima, tutte insieme, dai diretti competitors. Ad esempio, a differenza di whatsapp in cui i gruppi possono essere formati da un massimo di 256 utenti, su Telegram si arriva a supergruppi di 30.000 membri.

Ed è proprio dall’innalzamento dei toni e dell’aggressività, auto fomentatasi, di uno di questi supergruppi, che si è giunti, da parte della procura di Torino, al sequestro del canale Telegram “Basta dittatura”, frequentato virtualmente dai no-vax.

A carico di ignoti, è stato aperto un fascicolo per diffusione illecita di dati personali su larga scala, per i reati di istigazione a delinquere e addirittura di terrorismo.

La sicurezza informatica interessa tutti i cittadini

Con un terribile balzo dal confronto e condivisione di una prospettiva, riguardo ad un dibattito sanitario, si è travalicato potentemente il confine della giusta protesta, con gravissimi illeciti di stolking e minacce nei confronti di sanitari, in prima linea nella battaglia al covid, e  politici, conniventi , secondo i rumors del supergruppo, nel ripristino di un clima dittatoriale, approvando la scesa in campo del green pass come salvacondotto per la vita sociale.

Un’ onda umana, larghissima e fuori controllo, che ha violato perfino il più elementare principio di civiltà, rappresentato dalla libertà di stampa, con attacchi feroci anche ai giornalisti.

L’analisi di questo preoccupante e, ahimé, dilagante fenomeno, sviluppatosi soprattutto ora, in tempo di pandemia, è dal mio punto di vista, che non è ovviamente quello di un sociologo o antropologo, dovuto ad un utilizzo errato della tecnologia, nata e sviluppata per apportare benefici alla Community. La direzione che l’innovazione tecnologica sta prendendo, è quella di una tecnologia etica, democratica, orizzontale e alla portata di tutti, che dovrebbe in maniera naturale condurre ad un cambio di paradigma socio-culturale in cui, fulcro del benessere, è la comunità nella sua interezza.

Nel caso di Telegram condivido a pieno il provvedimento della procura di Torino, ma personalmente mi sorge il dubbio che, chiuso un canale, se ne possa aprire uno analogo, senza troppa fatica.

Negli anni infatti l’esperienza del Web, ci ha lungamente insegnato che, chiusa una pagina e/o canale, l’utente maleintenzionato continuerà a compiere le sue illecite e malevolii attività altrove, finché non intercettato di nuovo e così via.

Il problema sicuramente di questi attacchi è che fondamentalmente in Italia non si ha ancora una TASK FORCE degna di nota (con un cospicuo numero di professionisti altamente competenti) che perlomeno riesca ad intercettare tali attività, non tutte, perché certamente impossibile, ma almeno quelle, numericamente molto ampie, che impattano in maniera negativa nel tessuto sociale, provocando profondo disordine

E’ sempre più evidente che le autorità preposte a queste indagini abbiano necessità di avvalersi di personale specializzato e competente, attraverso la Formazione e Informazione.

Per tanto è auspicabile che nel PNRR i fondi della formazione in ambito DIGITALE, vengano utilizzati per Formare in maniera corretta i professionisti, a loro volta istruiti da un FORMATORE accreditato, autorevole, competente etc.

La pandemia, con un salto temporale incredibile, ci ha condotti nella realtà del DIGITALE, dando modo di comprendere, seppur molto superficialmente, la straordinarietà  del suo operato e la vastità dei suoi campi di applicazione ma, allo stesso tempo, ha portato alla luce tutta l’inadeguatezza di un sistema vetusto ed obsoleto a livello di infrastrutture e di una comunità per niente pronta, per poca dimestichezza e consapevolezza degli strumenti utilizzati, a cavalcare l’onda del #buonfuturo che la tecnologia ci offre.

*Full Stack & Blockchain Developer, esperto Blockchain prima per il Ministero della Difesa ora per Enea (Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile).

 

 

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