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Difesa, spiaggia di Porto Tramatzu – Capo Teulada: accordo al Ministero con la Regione Sardegna per la cessione anticipata

Roma. Sarà data esecuzione alla cessione anticipata della spiaggia di Porto Tramatzu – Capo Teulada (Cagliari). E’ questo il frutto dell’accordo tra il ministro della Difesa, Elisabetta Trenta ed il presidente della Regione Sardegna, Francesco Pigliaru.

Il ministro Elisabetta Trenta con il presidente della Sardegna, Pigliaru

Il rilascio comprende, in questa fase, la spiaggia e una porzione del terreno retrostante.

Si tratta della principale spiaggia sita al limite del Poligono di Capo Teulada che, fin dal 1957, all’epoca dell’istituzione del Poligono, fu destinata ad un uso militare, pur non facendo parte del Demanio militare.

Nel tempo, una porzione è stata resa disponibile agli usi civili, la restante parte ha continuato ad essere utilizzata come stabilimento balneare per il personale militare, in forza di una concessione demaniale marittima rilasciata dal Ministero dei Trasporti nel 1992. In considerazione del valore simbolico del rilascio, già durante la scorsa stagione estiva il tratto di spiaggia è stato reso disponibile a tutta la popolazione.

Il Ministero della Difesa ha formalmente avviato le procedure con quello delle Infrastrutture e Trasporti per la cessazione della concessione marittima sulla spiaggia e l’iter legislativo per la cancellazione della spiaggia di Porto Tramatzu dall’elenco delle zone portuali e delle aree demaniali di interesse di sicurezza nazionale.

Lo schema di decreto alla firma del Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, prevede anche l’avvio dei procedimenti finalizzati al rilascio delle spiagge di Capo Frasca S’Enna e S’Arca e Punta de S’Achivoni.

Un momento dell’incontro di oggi

“La cessione della spiaggia di Porto Tramatzu, e delle altre spiagge previste nel protocollo, rappresentano un importante passo in avanti nello sviluppo socio-economico del territorio – ha spiegato il ministro Trenta -. Ho sempre affermato che la Difesa deve essere sempre più aperta e inclusiva in una moderna concezione dual use dei poligoni militari e delle aree addestrative e oggi lo stiamo dimostrando. E faremo ancora di più”.

Per il presidente della Regione: “Ora Porto Tramatzu viene aperta a tutti i cittadini, sardi e non, superando la distinzione tra militari e civili. È la conferma concreta che l’attuazione del protocollo che abbiamo firmato con il Ministero della Difesa va avanti, sul fronte dei rilasci come del lavoro per l’istituzione degli Osservatori ambientali e dei progetti di ricerca duale”.

Secondo quanto garantito dal protocollo d’intesa siglato tra il Dicastero della Difesa e la Regione Sardegna, la cessione di Porto Tramatzu si realizzerà garantendo le attività in Poligono e prevedendo convenzioni di uso, includendo anche clausole di protezione sociale per il personale della Difesa appartenente alle fasce di reddito più basse e/o meritevoli delle tutele sociali.

La cessione di Porto Tramatzu era attesa da oltre 40 anni e rappresenta, nel quadro dell’intesa Difesa-Regione sulle servitù militari, il primo punto affrontato e risolto insieme dalla Trenta e da Pigliaru.

Per raggiungere a questo risultato, spiegano al Ministero, si è lavorato attraverso un modello di governance articolato in una cabina di regia a livello politico Difesa-Regione ed in un tavolo tecnico con le parti coinvolte.

L’aver ottenuto risultati positivi, raggiunti in tempi brevissimi nonostante la complessità del problema, ha suggerito la formalizzazione di questo tipo di governance attraverso un accordo integrativo Difesa-Regione che sarà firmato entro i prossimi giorni e che sarà lo strumento per affrontare in modo sistemico anche gli altri punti dell’intesa.

Una modalità che prevede l’inclusione di iniziative di ricerca, sviluppo sperimentale e deployment industriale nell’Isola, così da mettere a sistema le competenze e le infrastrutture della Difesa con le conoscenze scientifiche dell’Università e le capacità dell’industria, sfruttando i fondi di finanziamento nazionali ed europei di entrambe le parti, sia militari che civili.

Tra le progettualità che saranno affrontate immediatamente con questa procedura ci sono la Scuola internazionale di volo di Decimomannu (Cagliari), il Centro nazionale di training per le operazioni congiunte tra Forze civili e militari per la Protezione Civile e l’Antiterrorismo internazionale, il Centro per la ricerca, lo sviluppo sperimentale e la certificazione dei droni.

L’accordo integrativo fungerà da riferimento anche per le altre regioni italiane in cui è significativa la presenza di infrastrutture e asset della Difesa, con l’obiettivo di integrare le diverse iniziative per avere un valore aggiunto tangibile per il Paese.

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