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G7: proseguono i preparativi per il vertice in Puglia sotto il massimo controllo delle Forze di Polizia e delle Forze Armate. In agenda varie manifestazioni di movimenti contrari al summit

FASANO (BRINDISI) – dal nostro inviato. Parlare con i commercianti di Fasano (Brindisi) a poche ore dall’inizio del vertice G7 (da domani a sabato prossimo) significa registrare preoccupazione per due manifestazioni che si terranno appunto nel fine settimana.

Il logo del G7

Il Comune ha emesso un’ordinanza che vieta la vendita di bibite in vetro e in lattina per evitare che i contenitori possano essere usati da eventuali manifestanti violenti.

Questa mattina abbiamo seguito il percorso che i cortei dovranno fare, partendo da Piazza Palmina Martinelli e percorrendo le strade limitrofe a quella che dovrebbe essere una sorta di “zona rossa” (ovvero il centro storico della cittadina). Già il Comune ha predisposto il divieto di parcheggio, con la conseguente rimozione forzata, per le auto nelle strade che saranno percorse dai manifestanti.

Venerdì, inoltre, mentre sarà in corso il summit le associazioni pugliesi e nazionali che hanno costituito il Contro Forum G7 presenteranno alla stampa 8 documenti su altrettante tematiche: salute, ambiente, lavoro, istruzione, intelligenza artificiale, guerra, Palestina e immigrazione.

Ovvero argomenti che il vertice stesso dovrà analizzare.

E a proposito di “zona rossa” è molto alto l’allerta nell’area dove si svolgerà il vertice. Come si sa il  livello dei controlli è stato innalzato al massimo con la sospensione del trattato di Schengen in occasione del summit.

Il robot degli artificieri della Polizia di Stato in un’attività operativa

Le misure speciali riguardano soprattutto Savelletri, dove c’è il Resort, Fasano e Brindisi, ma anche alcune zone attorno alla Fiera del Levante di Bari dove è stato allestito il Media center con circa 1.600 giornalisti provenienti da tutto il mondo.

Proprio da Brindisi, domani sera, si terrà la cena offerta dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.

Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella

Da quel momento sarà interdetto lo spazio aereo sulla città e nei giorni successivi la no fly zone riguarderà anche alcune aree a Sud-Ovest di Bari e Polignano a Mare (Bari).

In generale, nelle zone in cui soggiorneranno i capi di Stato, tra Borgo Egnazia e la Masseria San Domenico, gli aeromobili che non seguiranno le prescrizioni potranno essere soggetti ad azioni di difesa area.

Su tutte le fasi dell’evento vigileranno la Sala operativa interforze (SOI), dove confluiranno anche le immagini delle telecamere dislocate su tutto il territorio.

In campo circa 7.500 uomini e donne delle Forze di Polizia e delle Forze Armate.

Sempre a Brindisi, domani, saranno anche chiusi per tutta la giornata i locali commerciali nella “zona rossa”. Corrieri, rider e taxi non potranno accedere con i propri veicoli dalle 7 del mattino.

Sospesa anche la raccolta dei rifiuti.

Le Prefetture di Bari, Brindisi e Taranto hanno disposto la sospensione temporanea della circolazione per i veicoli di massa complessiva superiore a 7,5 tonnellate o adibiti al trasporto di merci pericolose, in particolare sulla Statale 16 nel tratto che congiunge Bari a Brindisi in entrambe le direzioni.

Sono sette gli eliporti allestiti nelle zone interessate dal G7, tre dei quali a Borgo Egnazia.

Al largo delle coste pugliesi, tra Brindisi e Savelletri, è già arrivata una nave statunitense a bordo della quale – secondo indiscrezioni – dovrebbe dormire il Presidente Joe Biden.

GLI ANTI G7

Intanto nei vari campeggi a Ostuni (Brindisi) e a Nardò (Lecce) le varie anime anti G7 si stanno riunendo per portare a conoscenza dell’opinione pubblica le loro idee.

Il logo dei NO G7

Supportate anche da una radio in streaming che sul sito No G7 diffonde le proprie idee.

Il tema centrale resta sempre la questione del clima ma anche quella della guerra tra Russia e Ucraina e tra Israele e Hamas. Su cui, dissertano, i Governi del G7 (e non solo) vogliono portare i giovani a un terzo conflitto mondiale.

Ecco, dunque, l’espressione di parole di fuoco contro un ripristino (?) della leva obbligatoria e contro la ricerca e la produzione di armi. Ricordiamo a questo proposito i numerosi atti di vandalismo contro banche, Gruppi industriali ed energetici che, secondo gli antagonisti, sostengono le guerre.

Ma anche l’onnipresente questione palestinese è tema caro a questi movimenti nel nome di un profondo, atavico, odio contro Israele e i suoi Governi e nel caro ricordo di un vecchio slogan anni ’70: Palestina libera, Palestina rossa.

Oggi, diciamo che più di Palestina tout-court gli occhi e le voci si sono spostati sulla Striscia di Gaza e su Rafah.

Free Gaza scritto su un muro

E sempre nel quadro del back-ground politico e anche diciamo culturale di questi movimenti c’è la questione della decarbonizzazione e del nucleare.

Dal punto di vista dei temi sociali è quello delle migrazioni ad essere oggetto di intervento.

Intanto domani sera, in Piazza Vittoria a Brindisi, mentre sarà in corso la cena per i leader del G7 e i rappresentanti dei vari Paesi partecipanti  il No G7 ha indetto una contro cena a base di friselle, cous-cous, vino e pizzica (il tipico ballo salentino noto ormai in tutto il mondo).

L’hanno chiamata “La cena dei poveri”. Prima si terrà un’assemblea dove saranno illustrati i temi trattati in questi giorni pre vertice dalle associazioni, gruppi, movimenti, attivisti.

IL VERTICE DI BORGO EGNAZIA

In una Puglia, come detto che da Bari in giù è altamente militarizzata in attesa dell’arrivo di tutte le delegazioni e dei vari ospiti internazionali (tra l’altro il Segretario Generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres sarà accolto domani a Brindisi nella Base dell’ONU utilizzata per il trasporto di materiale per le aree di crisi o di guerra, dal ministro degli Esteri e della Cooperazione internazionale Antonio Tajani) si mette a punto ogni particolare.

Il Segretario Generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres

Il programma è molto denso di appuntamenti.

Si inizia venerdì con l’accoglienza del capo del Governo, Giorgia Meloni ai rappresentanti dei Paesi partecipanti (oltre a quelli direttamente del G7),  delle Agenzie economiche internazionali, dell’ONU e a Papa Francesco .

Tra questi Abdelmadjid Tebboune (Presidente Algeria), Javier Milei (Presidente Argentina), Akinwumi Adesina, presidente della Banca Africana di Sviluppo , Ajay Banga, presidente della Banca Mondiale,  Luis Ignacio Lula da Silva, Presidente del Brasile che tra l’altro ha la Presidenza del G20).

Ed ancora per gli Emirati Arabi Uniti, il Presidente Mohammed bin Zayed, per il Fondo Monetario Internazionale (FM), Kristalina Georgieva (Direttore Operativo), per la Giordania il Re Abdallah II,  per l’India il primo ministro Narendra Modi, per il Kenya il Presidente William Ruto, per la Mauritania il Presidente Mohamed Ould Ghazouani che ha anche presidenza dell’Unione Africana), per l’OCSE il Segretario Generale Mathias Cormann, per la Tunisia il Presidente Kaïs Saïed e, infine, per la Turchia il Presidente Recep Tayyip Erdoğan.

Il primo tema affrontato sarà quello dell’Africa, del cambiamento climatico e dello sviluppo.

Su questo tema, oggi a Roma, nel corso di un’audizione parlamentare con la Commissione Affari Esteri e Comunitari del Parlamento italiano Monsignor Davide Milani per la Global Compact on Education del Vaticano e Laura Frigenti per la Global Partnership for Education hanno evidenziato come “107 milioni di bambini, adolescenti e giovani africani siano fuori dalla scuola a causa di una serie di fattori, tra cui barriere economiche, conflitti e mancanza di infrastrutture”.

Il rapporto medio alunni-insegnanti nell’Africa subsahariana è di 58:1, con una grave carenza di insegnanti formati.

Una studentessa africana

“Per ottenere un’istruzione di qualità per tutti – hanno aggiunto. – sono necessari altri 16,5 milioni di insegnanti a livello primario e secondario. I conflitti e l’instabilità politica in molti Paesi africani sconvolgono i sistemi educativi, portando alla chiusura prolungata delle scuole e allo sfollamento di studenti e insegnanti. Le scuole sono spesso prese di mira durante i conflitti e i bambini, soprattutto le ragazze, sono maggiormente a rischio di violenza e sfruttamento durante i periodi di instabilità”.

“Il 2024, l’Anno dell’Educazione dell’Unione Africana – ha continuato Frigenti – è una pietra miliare importante e la Global Partnership on Education è pienamente impegnata a sostenere l’Unione Africana nel garantire che il potere trasformativo dell’educazione sia realizzato in tutto il continente. L’istruzione può aiutare a spezzare il ciclo della violenza fisica e sessuale a casa, a scuola e nelle comunità. Ha il potenziale per costruire società pacifiche e può svolgere un ruolo chiave nel mettere in discussione norme e comportamenti sociali e di genere dannosi. L’istruzione, soprattutto per le ragazze, è parte della soluzione a molte delle crisi odierne”.

“L’Italia ha dimostrato il suo impegno – ha detto Frigenti – nello sviluppo di un piano globale per l’Africa il Piano Mattei – che include l’istruzione tra i suoi pilastri. La Presidenza italiana del G7 e la Ministeriale sullo Sviluppo di ottobre, può anche essere un punto di svolta per l’attuazione di un piano concreto per realizzare gli impegni per l’istruzione delle ragazze in Africa e per esplorare modalità innovative di finanziamento, in particolare la conversione del debito”.

Altri temi che saranno affrontati a Borgo Egnazia saranno quelli del Medio Oriente visto ancora il conflitto aperto tra Israele e Hamas, della guerra in Ucraina, delle Migrazioni, della questione Indo-Pacifico e della Sicurezza economica.

Con Papa Francesco si parlerà, venerdì pomeriggio, di Intelligenza Artificiale, Energia, Africa/Mediterraneo.

Il summit si concluderà, sempre a Borgo Egnazia, sabato pomeriggio, con la conferenza stampa finale del Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni.

Il capo del Governo Giorgia Meloni

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