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Guardia di Finanza: a Bologna operazione “Ritorno al futuro”. Sequestrati beni per 30 milioni di euro nelle disponibilità di un evasore fiscale “storico”

Di Antonio Leone

Bologna. Si tratta di una misura preventiva dalle proporzioni davvero rilevanti, ma che si giustifica soprattutto dal livello di vera e propria pericolosità sociale raggiunta da un plurievasore fiscale, nei cui confronti il GIP del Tribunale di Milano – su proposta della Procura della Repubblica di Pavia – ha disposto il sequestro di beni mobili, immobili, disponibilità finanziarie, quote societarie e denaro contante per un valore che ammonta a circa 30 milioni di euro.

Le indagini della Guardia di Finanza bolognese

Si chiudono dunque in malo modo le continue manovre evasive perpetrate da un imprenditore attivo nel commercio degli autoveicoli, formalmente residente nel Principato di Monaco (ma di fatto domiciliato in provincia di Pavia), sul conto del quale i militari della Guardia di Finanza – Nucleo Polizia Economico Finanziaria di Bologna, avevano da tempo avviato accurate indagini finanziarie e patrimoniali che avevano già prodotto importanti risultati, consentendo di ricostruire diverse bancarotte fraudolente e distrazioni milionarie messe in atto dall’indagato per impedire all’Erario di ottenere la riscossione dell’ingente debito accumulato negli anni.

Nel corso di quell’indagine furono denunciate 15 persone, ma soprattutto venne acclarato come l’evasore oggi raggiunto dal maxi-sequestro cedesse in Italia automobili di lusso in totale evasione d’imposta, ciò grazie ad una “schermatura” della sua posizione con il Fisco messa in atto attraverso una fittizia residenza estera, sia come persona fisica, sia attraverso le numerose società a lui riconducibili (anche queste “esterovestite”) producendo un debito fiscale che aveva nel frattempo superato i 100 milioni di euro.

A seguito delle molte quanto evidenti risultanze probatorie emerse nella precedente indagine, le Fiamme Gialle felsinee hanno così avviato nuovi accertamenti economico-patrimoniali sul medesimo soggetto il quale – nell’arco di diversi decenni – si era altresì reso responsabile di diversi episodi usurari nonché di attività di riciclaggio e bancarotta fraudolenta (parallelamente all’evasione fiscale che praticava con sistematica continuità).

Condotte criminose in piena regola oltre che di vecchia data dunque, e che gli stessi inquirenti non hanno esitato a definire come socialmente pericolose, anche in relazione ai modestissimi redditi dichiarati dall’evasore a fronte, però, d’una ricchezza illecitamente accumulata e stimata dagli investigatori in almeno 30 milioni di euro.

È infatti da sottolineare come, tra i beni oggi sequestrati dai finanzieri, figurino ben 11 immobili (tra cui tre complessi immobiliari di pregio dotati di parco, piscina e autorimessa nonché una prestigiosa villa in Costa Azzurra), 38 autovetture (con diverse Bentley, Range Rover, Porsche e auto d’epoca), altre a quote societarie e 800 mila euro di liquidità.

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