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Guardia di Finanza: nel Casertano scoperte indennità di disoccupazione per lavoro mai prestato in ditte insistenti. Scoperta una nuova truffa all’INPS ed indagati 662 “furbetti”

Di Fabio Mattei

Caserta. Ottenere un’indennità di disoccupazione risultando dipendenti di una ditta che neppure esiste. Sembra un paradosso, eppure questo è quanto emerso da una specifica attività investigativa della Guardia di Finanza di Caserta che – nei soli primi 5 mesi di quest’anno – nell’ambito di mirati approfondimenti investigativi, ha permesso di denunciare 6 consulenti del lavoro, 25 legali rappresentanti di società e 662 “furbetti del sussidio”, accertando in capo all’INPS un danno finanziario che sfiora i 2 milioni di euro.

La Guardia di Finanza scopre nel Casertano 662 “furbetti del sussidio”

Per risalire all’articolata frode, peraltro non nuova agli investigatori della GdF, i militari hanno compiuto mirati approfondimenti investigativi sul conto di 27 società le quali, almeno sulla carta, risultavano aver assunto centinaia di lavoratori, salvo poi licenziarli entro breve tempo creando così le basi normative per fargli ottenere l’indennità mensile di disoccupazione.

Da queste stesse attività d’indagine – e nella totalità dei casi passati al setaccio dai finanzieri – è così emerso come le stesse aziende fossero del tutto fittizie come fittizi erano i rapporti di lavoro dichiarati, tutto ciò secondo un ben congeniato schema truffaldino che vedeva la necessaria partecipazione di consulenti fiscali e di consulenti del lavoro, i quali provvedevano alla creazione di “schermi societari” attraverso i quali chiedere e ottenere indebitamente i citati sussidi.

Dunque, sedi operative del tutto inesistenti, mancanza totale di una qualsiasi contabilità e chiara insussistenza delle attività imprenditoriali dichiarate.

In altre parole società che si sono rivelate essere soltanto delle scatole vuote, con fasulli datori di lavoro e fasulli dipendenti fatti “magicamente” figurare agli atti al solo scopo di frodare l’INPS.

Da rilevare come le “imprese-fantasma” fossero localizzate entro un ambito territoriale ben delineato, tra i comuni di Villa di Briano, Villa Literno, San Marcellino e Casal di Principe (tutti siti nella provincia di Caserta), e con settori economici ben distinti come quello dell’edilizia, delle pulizie e della distribuzione pubblicitaria.

Un malcostume che purtroppo torna a ripetersi nella sua intollerabilità e che al momento vede indagate 662 persone accusate – a vario titolo – di truffa aggravata ai danni dell’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale.

Oltre all’entità della frode, che come detto sopra sfiora i 2 milioni di euro, vanno aggiunte ulteriori richieste d’indennità non dovute e già inoltrate all’INPS ma che sono state tempestivamente bloccate grazie all’intervento della GdF casertana.

Le Fiamme Gialle, con i mezzi operativi e le competenze professionali di cui dispongono, al pari di altri Reparti del Corpo, stanno attivamente combattendo questa inaccettabile emorragia che colpisce le casse pubbliche nella quale, oltre ad imprenditori senza scrupoli, sono implicati anche professionisti pronti a mettere a disposizione le loro capacità tecniche in queste insidiose forme di truffa, peraltro messe in atto a danno dei veri lavoratori che sono privi di occupazione e che avrebbero invece titolo ad ottenere tutti i sussidi pubblici previsti.

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